Saranno tutti in fibrillazione ormai, manca poco al Movement Detroit e non potevamo ignorare uno dei più grandi eventi Techno al mondo. Il 17° festival si terrà come sempre nel week end del Memorial Day dal 27 al 29 Maggio e come da principio in Hart Plaza, lungo il fiume Detroit.
La tradizione non resta solo nei luoghi e nei giorni di celebrazione, ma è un carattere fondamentale che ogni anno spinge più di centomila persone da tutto il mondo ad assistere all’esibizione di più di cento artisti in sei postazioni diverse al Movement Detroit, dai padri della Techno “detroitiana” ad artisti emergenti locali, fino a DJ di livello internazionale; tra i tanti segnaliamo: The Belleville Three, Richie Hawtin, Carl Craig, Ben Klock, Pan-Pot, Robert Hood, Galcher Lustwerk, Francesca Lombardo, Joseph Capriati, Adam Beyer, Shiba San, Seth Troxler, Kevin Saunderson, Carl Cox, Ben Sims, The Gaslamp Killer, Paco Osuna, Jamie Jones, Chris Liebing, DVS1, Rrose, Function.
Ma su cosa si regge la grandezza del Movement? Proprio da chi la Techno la inventò; dal 2000 in poi la produzione artistica e la successiva responsabilità di avere tra le mani una line-up completa e variegata di artisti ha fatto capo a 3 figure principali: Kevin Saunderson, Derrick May e Carl Craig. Questi tre pilastri portanti reggono la credibilità dell’evento e la sua qualità, testimoniata fino ad oggi dai milioni di persone che vi hanno preso parte.
Sebbene la storia e l’affluenza registrata parlino da sole, il Movement viene sottovalutato se paragonato in confronto, per fare un esempio: all’Electric Zoo festival di New York o all’Ultra Music festival di Miami, dove il mainstream la fa da padrone e basta lo show, i DJ scompaiono, diventa un grande spot commerciale dove tutto è meccanico e freddo, drop dopo drop. Forse è anche questo che contribuisce alla sua grandezza, il fatto che non sia per tutti e “sottovalutato” diventa un complimento.
Non tutti amano l’arte, non tutti vanno al Movement, il museo vivente della musica elettronica. Proprio come un museo non impone limiti di età: se hai almeno 12 anni puoi entrare con un genitore e, se non ti senti troppo vecchio per ballare tre giorni senza sosta, nessuno ti impedirà di acquistare il tuo biglietto. Il concetto è semplice, tutti devono poter ammirare la bellezza della musica, esclusivamente elettronica.
“Make your pilgrimage to the birthplace of Techno”
Federico Imperatori