Esce la compilation n. 91 Fabric a firma Nina Kraviz, in cui l’artista russa ripercorre diverse epoche e diversi generi in un unico grande mix che lei stessa descrive come un “un viaggiante sogno acido”.
Da oggi è possibile ascoltare la compilation n. 91 del Fabric che, come vi abbiamo anticipato QUI, porta il nome dell’affascinante artista siberiana Nina Kraviz.
Un mix piuttosto insolito composto da 41 tracce che racchiude, tra brani inediti e rarità, produzioni di artisti come Pulsar, AFX (Aphex Twin), Acid Planet, Simple Muzik, Global Ambition e numerose produzioni prese dalla sua “трип” (“Trip” in caratteri cirillici), label fondata da lei nel dicembre 2014 e che ha prodotto artisti come Terrence Dixon, Parrish Smith & Bjarki, Exos & Steve Stol e Deniro.
“This mix is of course where I am as a DJ and record collector, but it’s also where I am as a listener and it’s what makes me groove at the moment. People call this a brain dance… This mix is a trippy acidic dream with a lot of different emotions along on the way. And as it was recorded at different times and places, under different circumstances, it’s naturally absorbed all these very different emotions … ” dichiara Nina Kraviz nel descrivere proprio questa sua ultima particolare selezione.
Assemblando una maratona di 41 tracce che spaziano dalla techno alla ambient per sorvolare il meticoloso mondo della IDM anni ’90 e della acid music, Nina Kraviz riporta alla luce dagli archivi del suo repertorio tracce di Woody McBride aka DJ ESP, Air Liquide, I-f, Unit Moebius, DJ Tuttle e Thomas P. Heckmann.
Dunque un Fabric decisamente non convenzionale, che conferma il processo sperimentale che sta attraversando Nina e che potrebbe non essere apprezzato e capito da tutti, come dimostra lo spiacevole inconveniente capitato allo Smalltown Festival, dove l’artista ha proposto brani piuttosto fuori dal comune suscitando alcune proteste.
Ascolta qui Fabric 91:
Stefano Grossi