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Il 2020 ha registrato un incredibile aumento del traffico in rete. L’anno della pandemia ha ottimizzato internet mutando le abitudini individuali e collettive. Lo spostamento al digitale non è stato tuttavia così roseo: concomitante al definitivo trasferimento del reale al virtuale, l’aumento dei pericoli sul web ha innalzato il rischio di cyber crimini a livello internazionale: la situazione è ancora oggi un’emergenza attuale per l’intero Pianeta.

Anche la musica elettronica diventa bersaglio degli attacchi informatici

Nel mirino dei criminali del web rientra ogni settore pubblico e privato, persino quello della musica elettronica. I ricercatori di Kaspersky hanno rivelato il rintracciamento di file dannosi celati in alcuni brani di DJ di fama mondiale come David Guetta e Calvin Harris. I cyber criminali hanno colto l’occasione del confinamento nazionale per ingannare più internauti possibili attraverso una nuova strategia.

Sospensione, annullamento e rinvio di concerti dal vivo si sono tradotti in una grave perdita per il settore della musica e dello spettacolo, stando a quanto si apprende dai dati SIAE. Il motivo risiede nel cambio attitudinale da parte del pubblico, adattato alle nuove tendenze: la maggior parte degli utenti ha continuato a partecipare ad eventi di musica live dei propri DJ e cantanti preferiti in rete mentre altri hanno preferito accontentarsi col metodo tradizionale: ascoltare tracce disponibili sulle diverse piattaforme musicali specificamente dedicate.

Tuttavia, non tutta la musica scaricabile online è fonte di file sicuri. Inoltre, l’elevato numero di persone connesse può causare severi ritardi sul caricamento delle pagine, influenzando la velocità della connessione con conseguenti disfunzioni di buffering. Per evitare questi spiacevoli inconvenienti (file dannosi e saturazione del traffico online) si invita all’ascolto delle tracce in modalità offline, salvando nell’archivio dei preferiti il brano che si intende ascoltare. Con riferimento alla riduzione della ricezione di virus informatici, si consiglia la massima cautela nei confronti dell’autorevolezza della fonte: solo domini certificati e riconosciuti garantiscono il download di file affidabili e sicuri.

Cyber crimini in aumento: la conferma dei dati

Accanto all’affermazione a livello internazionale del fenomeno della digitalizzazione, anche il cyber crimine conferma un’alta percentuale: negli ultimi anni sono esplose innumerevoli frodi o altre tipologie di azioni malevoli nello sconfinato mondo informatico. L’aumento della frequenza dei cyber attacchi è al giorno d’oggi esponenziale.

La conferma arriva dai dati: le stime ufficiali asseriscono l’aumento di oltre 1800 casi di cyber crimine rispetto al 2019; altrettanto elevata è la cifra correlata alle grandi perdite economiche tramite il furto di dati sensibili e credenziali bancarie. Analizzando in maniera particolare l’Unione Europea, nel 2020 si registra un aumento di cybercrimine del 75% rispetto al 2019, passando da un totale di 432 attacchi informatici nel 2019, a 756 attacchi informatici nel 2020. I cyber crimini non risparmiano il nostro Paese, al quarto posto nel mondo e primo in Europa per numero di attacchi malware registrati dal 2021. In Italia il numero totale di malware intercettati è arrivato a oltre 60 milioni contro i 22 milioni nel 2020.

Per navigare in sicurezza è suggerito l’aggiornamento costante del proprio dispositivo tecnologico. Evitare siti web sospetti può fare la differenza, così come scansionare sempre gli allegati delle e-mail anche con il supporto di uno scanner di malware. Non meno importante l’installazione di un antivirus per pc: oggi se ne contano diversi anche in versione gratuita, sia per computer sia per cellulare. Il mondo dei cyber attacchi è difatti estremamente eterogeneo: varie tecniche sono messe in atto e vanno dalle classiche truffe via email o a quelle più insidiose con app maligne; ancora, mediante siti e altri software con ransomware. Una novità è anche il business di affitto di virus, architettato dai cybercriminali a malintenzionati ignoranti nell’ambito tecnologico.