E’ da quando ho sentito e recensito il suo ultimo lavoro, “Raw Intentions“, che mi è venuta la fissa di dover intervistare Manuel Di Martino, producer che ci ha letteralmente estasiati con le sue tracce. Così noi di Parkett lo abbiamo contattato ed abbiamo fortunatamente sfondato una porta aperta, trovando un ragazzo tanto semplice e gentile quanto disponibile a rispondere alle nostre domande.
Abbiamo colto la palla al balzo ed abbiamo creato una rubrica nel sito che si chiama Notorious. nella quale proporremo artisti che secondo noi meritano fama e rispetto e che, speriamo, un giorno diverranno personaggi noti. Naturalmente sono inclusi nel progetto anche i giovani e possenti Barks e Z.I.P.P.O. e tutti gli altri “astri nascenti”, italiani ed internazionali, che stanno cavalcando l’onda.
Ecco a voi Manuel Di Martino
Ciao Manuel ci parli un po’ di te e ci racconti le tappe della tua vita che credi siano state fondamentali per la tua carriera?
Ciao Pier Paolo,
beh dico in primis che il cammino è molto lungo e sempre in salita, io la vedo così sempre, c’è tanto da fare e c’è tanto da imparare sempre, bisogna fare meglio ogni volta, è un pensiero costante nella mia vita in generale. Ho iniziato come dj semplicemente, avevo 15 anni appena, iniziai per gioco, ero un appassionato di musica e spesso mio padre mi trovava a rovistare nella sua collezione di vinili, poi pian piano intorno ai 18-19 anni ho deciso di iniziare a produrre qualcosa di mio; avevo bisogno di esprimermi.
Dopo il primo ep, piano piano mi sono evoluto e ho cercato di capire un po’ bene cosa volevo fare. Oggi mi sto concentrando molto sulla produzione, senza pensare a niente e a fare ciò che mi piace, devo ringraziare tante persone che mi supportano, tra tutte Raffaele Attanasio che oltre a una mia ispirazione ovviamente è come un fratello e anche Giorgio Capuano che mi ha dato molta fiducia e crede molto nei giovani !
Con quale musica sei cresciuto? Cosa adoravi ascoltare da bambino, cosa ascolti ora e cosa ascolti ancora?
Ascolto tutto, le mie radici sono radicate nei ghetti USA per quanto riguarda Funk, R&B, A Tribe called quest, Tupac, Ice Cube. Ma sono un rockettaro principalmente, ho preso tutto da mio padre, Pink Floyd su tutti, Led Zeppelin, Black Sabbath, Dire Straits, Metallica, Iron Maiden, Doors e così via. Ma ripeto in generale ascolto tutto basta che sia fatto bene, mi piace scoprire nuovi generi, nuovi talenti e nuovi gruppi. Dedico molto tempo a questo tipo di musica quando non sono in studio cerco di ripulire la mente e svagare.
La tua peculiarità è sicuramente la scelta di sonorità old school. Pensi che nel passato la musica fosse migliore di oggi, specialmente la techno?
Sono nato musicalmente parlando nella Techno con etichette come UR, Tresor, Zenith, Drumcode, Axis, Djaxup e tante altre e quindi inevitabilmente i miei gusti sono molto radicati nel passato, ma mi piacciono anche tante cose nuove, la musica techno è sempre stata buona, prima e anche ora, ma ora diciamo c’è stato un vero e proprio boom e quindi molti talenti vengono notati anche perché c’è una ricerca più vasta su questo genere, diciamo che prima era più di nicchia e invece ora è arrivato all’orecchio di tutti, questo può essere un pro e un contro.
Stanno nascendo tantissime label, praticamente ogni dj/producer ne crea una appena possibile. Cosa pensi riguardo questa scelta?
Non sono contrario a questa cosa ma dico che è una conseguenza di tante piccole cose, per esempio con il ritorno del vinile molte label non rischiano e non investono soldi su un giovane (anche se gli propone tracce interessanti) ma cercano sempre di stampare quelli “affermati” che possono facilmente permettere la vendita del supporto vinilico, allora si crea una situazione in cui uno decide di investire su se stesso, questa cosa se fatta bene, con passione e con musica valida il più delle volte porta dei risultati importanti ! Ma ovviamente anche in questo caso c’è chi lo fa tanto per fare, e lo fa male ovviamente, quindi bisogna vedere le cose nell’ottica giusta.
Ci parli dei tuoi progetti?
Pochi giorni fa è uscito il mio vinile su Spectral Rebel chiamato “Raw Intentions”con remix di Raffaele Attanasio, primi di giugno sarà out anche in digitale con la bonus track “V3”, fine Giugno uscirò con una traccia chiamata “Keep in touch” sempre in vinile per un V.A. della label italiana “Fortezza”, una traccia con stampo molto Detroit anni 90, agosto sarò all’ISF (Infestazioni Soniche Festival) a Vieste nel Day 2 con Raffaele e Technasia, in conclusione dopo l’estate dopo l’epa con remix firmato Scan 7 ritorno su Intellighenzia sempre con una chicca che non posso ancora svelare, ho tante altre cose in cantiere a cui sto lavorando, per esempio un EP con Drum Communicate altro grande talento nostrano. Grazie mille per questa bella intervista, è stato un immenso piacere !
Pier Paolo Iafrate