Eccoci arrivati con un altro appuntamento con Notorious. Oggi vi proponiamo un giovane dj e produttore, che sta proponendo con molto apprezzamento le sue idee artistiche: Simone Gatto. Abbiamo voluto intervistarlo per conoscerlo meglio e per farlo conoscere anche a tutti voi.
In questi giorni stiamo vedendo Holzwege EP ricevere tanti feedback importanti, la traccia in free Download su XLR8R. Ci spieghi da dove nasce Holzwege?
Holzwege è un titolo riportato in un opera di Martin Heidegger, filosofo tedesco che ho studiato per diversi anni. In tedesco significa ‘sentieri interrotti’ ed ha un significato particolare per me in quanto si riferisce ad un particolare periodo della mia vita.
Avete anche organizzato un workshop con Out-er da poco. Ne avete quasi sentito l’esigenza? Com’è andata?
Si abbiamo organizzato il primo workshop a Lecce in occasione dell’uscita del mio disco, lo scorso 26 Ottobre. Siamo molto soddisfatti del riscontro che abbiamo avuto da parte del pubblico e degli addetti ai lavori. L’obiettivo era quello di trasmettere i propri metodi lavorativi (artistici, tecnici, manageriali, promozionali). In questa prima edizione curata da me e Giuseppe Petrelli, abbiamo trattato vari argomenti che spaziano dal rapporto tra suono e sensazioni evocate ai tecnicismi per ottimizzare una composizione, per finire con la fruizione di materiale audio accompagnato a visual creati appositamente. La prossima edizione è prevista per fine Gennaio a Berlino.
Ci aspettano novità interessanti, per questo inverno dalla tua label?
Le prossime release di Out-ER vedranno un ep di quattro tracce degli Analogue Cops in uscita per i primi di Gennaio, seguirà a Marzo Black Diamond remixes (l’album di Orlando Voorn) con Rod, Efdemin e due altri remixer che ancora non posso nominare e infine un VA con Regen, Fabrizio Lapiana, Civilian e Jean Pierre Enfant in uscita per Maggio 2015.
Sappiamo che sei un dj molto attivo, ma realmente cosa significa per te suonare?
Suonare per me significa cercare di entrare in empatia con il pubblico che ho di fronte per trasmettere loro delle vibrazioni positive. Quando arrivo in un locale prima di un mio dj set, non so che tipo di scenario mi attende. Faccio un giro in pista spesso prima di iniziare a suonare per osservare le persone e i loro comportamenti cercando di capire con che pubblico avrò a che fare. In base a quello che vedo o sento poi mi faccio un idea ben precisa e lo interpreto a modo mio.
Abbiamo notato che hai un certo feeling verso il vinile. Come biasimarti, ma quali dischi non mancano mai nei tuoi set?
La mia valigia varia di volta in volta ma ci sono dei classici rilasciati su labels come Warp, R&S, Clone e Underground Resistence che troveranno sempre un posto nella mia borsa. Solitamente i miei dj set spaziano dalla dub house alla detroit techno come genere, passando per alcuni interlude ambient e broken beat. Suono per l’80 % in vinile, ne sono un collezionista e ne adoro il suono.
Siamo arrivati al dunque e ci resta una sola domanda. Andiamo controcorrente, e dicci quali sono stati gli atteggiamenti in console che più odi di un dj, o aspirante tale.
Mi fanno pena molti dj/producer che nascondono dietro l’essere artista il principale interesse verso business e immagine. Sembra che per alcuni dj il motto sia: Zero passione per quello che faccio, zero ricerca artistica, solo droga e business. Uno schifo.
Edoardo Cutrino