Surgeon e Lady Starlight sono una inaspettata e provocatoria coppia live, già collaudata un paio di anni fa nell’ArtRAVE di Parigi.
Provate a visualizzare Surgeon e Lady Starlight nello stesso campo visivo. Se dovesse risultare difficoltoso vi aiutiamo noi con una foto ed un video assai eloquenti che ben descrivono questa stravagante e geniale accoppiata.
Da una parte quindi abbiamo Surgeon: artista dall’aspetto introverso, occhiali e camicia, un genere un po’ a sè, molto cerebrale e con una forte inclinazione alla durezza nel suo personale timbro, pur capace comunque di grande versatilità nelle sue incursioni dubby e funkeggianti.
Si può dire sia uno dei più duri e puri DJ e producer della scena techno, con tre album rilasciati per la Tresor, ai quali si aggiungono tre anni da resident sempre al locale-istituzione berlinese, più mix usciti per la Warp e la Fabric. Lo abbiamo visto spesso con sguardo severo e maglietta di Burzum.
Da un’altra abbiamo Lady Starlight: background quasi agli antipodi, dal momento che viene dalla scena rock ed è una DJ rock, ha una forte inclinazione per il glam anni ’70 ed è maggiormente conosciuta per le sue collaborazioni con Lady Gaga, alla quale ha offerto le sue conoscenze nel campo della moda per ideare e produrre gli abiti di scena per la popstar.
Quindi siamo di fronte a una coloratissima ed estroversa artista che mai ci saremmo immaginati affianco ad Anthony Child.
Invece è tutto vero. Il connubio, come ogni incontro improbabile che riesca ad incastrarsi bene, fa il botto. Proprio ieri sera hanno suonato live all’opening party dello Space Ibiza, organizzato dalla Onyx, e da questa estate porteranno in giro per il mondo un nuovo live set, dopo che con il precedente hanno stupito e raccolto grande apprezzamento.
Se riuscirete a prenderli, sarà possibile raggiungerli dall’8 all’11 luglio alla Baskerville Hall di Hat on Wye (nell’Herfordshire, UK) per il Freerotation, oppure in Olanda al festival Mysteryland che si terrà il 27 e 28 agosto a Vijhuizen.
Sul palco sono due presenze complementari, impossibile non notarlo, e anche i loro strumenti rispecchiano la loro indole. Lei con la sua Roland TR-8, fresco e giovanile remake dei tempi odierni della leggendaria 909, lui con un nerdissimo sintetizzatore modulare, che è decisamente uno strumento da Surgeon e che lo accompagna nelle sue esibizioni rigorosamente live.
Che ne pensate di questo connubio? Diteci la vostra.