In arrivo grosse novità per quanto riguarda Mixcloud. La piattaforma streaming che ha introdotto il nuovo servizio Premium, tentando così di tutelare economicamente artisti e produttori, creando così un modello di ascolto sostenibile.
Al prezzo di 7.99 dollari al mese, i sottoscrittori di Mixcloud Premium avranno la possibilità di ascoltare i mix in streaming senza alcun limite. Ma cosa ne sarà degli utenti che non sottoscriveranno l’abbonamento?
Verrà garantita loro la possibilità di ascoltare gratuitamente i mix, ma saranno soggetti ad importanti restrizioni. Cioè potranno eventualmente ascoltare un file senza poter spostare indietro il timescore ma solamente in avanti. Inoltre potranno ascoltare lo stesso mix solo tre volte in un periodo di due settimane e avere accesso a mix al cui interno sono presenti meno di quattro brani dello artista, e meno di tre brani di un album.
Premium sarà aggiunto a Mixcloud Select, il servizio che permette di abbonarsi ai singoli artisti al costo di 2,99 dollari al mese.
Questi cambiamenti, che arriveranno a breve con Mixcloud Premium, resi necessari dall’aumento delle royalty per ogni pezzo scaricato gratuitamente, e dal fatto che la pubblicità non è in grado di coprire tali costi, avvengono nell’ottica di una politica di gestione dei costi e dei guadagni equa e sostenibile per gli artisti, a cui è sacrosanto riconoscere il giusto compenso economico per la propria creatività.
In un’era di cambiamenti per l’industria musicale quindi, è necessario adottare misure specifiche, passando ad un modello di streaming che permetta tutto ciò, garantendo però la fruizione gratuita.
Il tutto avviene nel massimo della trasparenza e della legalità. Infatti la piattaforma inserisce delle grafiche per far capire agli utenti come i proventi di tale meccanismo vengano distribuiti agli artisti di cui si scaricano i contenuti.
Viene tutto ampiamente spiegato in una lettera aperta da parte di Mixcloud: “mentre il mondo cambia e cambia il modo in cui le persone assistono a questi cambiamenti culturali, l’industria della musica deve continuare ad adattarsi e innovare per garantire che artisti e cantautori vengano pagati per il loro lavoro”.