Domani si apre la stagione calda del Clorophilla Club di Castellaneta, che parte in quarta nell’opening party.
Torna il Clorophilla Club e il suo “bosco incantato”. A Castellaneta, lato della Puglia che si affaccia sul Mar Jonio, si apre la stagione calda di uno dei locali più suggestivi del Sud Italia. Siamo in provincia di Taranto, località che per una serie di motivi sta polarizzando su di sè molta attenzione nel mondo musicale.
La location è suggestiva non tanto per la posizione geografica, che comunque è in un’area che ormai è sinonimo di feste estive e di atmosfere che diffondono in tutto il mondo l’immagine iconica dell’Italia verde e luminosa, quanto proprio per il club stesso che sembra essere istituito nel cuore di un bosco. L’ambiente, che presumibilmente dà il nome al club, è per 360 gradi circondato da alberi ed è completamente all’aperto. Siamo agli antipodi rispetto alle più classiche location industriali ex-sovietiche e altri “estremismi” urbani del genere. Venire qui assomiglia piuttosto a un ritiro nella natura, un ritorno al primordiale, trovando un cuore pulsante all’interno della radura che fa dimenticare tutto ciò che è dietro quel verde.
Il club è in piedi dal 1999 e si appresta quindi a compiere venti anni di attività. E’ nato prevalentemente come club per House music, ma nell’arco della sua storia si è evoluto aprendo le porte anche a sonorità più eccentriche, spesso più minimali – specialmente nel periodo in cui la minimal è esplosa come una granata nel mondo del clubbing nella prima decade del millennio – e talvolta più scure.
Negli anni ha ospitato i più grandi artisti internazionali, come Richie Hawtin, Chris Liebing, Ricardo Villalobos, Sven Väth, Ellen Allien, Len Faki e più recentemente Ben Klock, ma anche Monoloc, Recondite, Rødhåd, Solomun e Tale of Us – per citarne solo alcuni.
Domani il Clorophilla Club riapre i battenti e avvia un’altra stagione a base di musica, con il party di apertura Future Shock.
In line-up sono previsti Konrad, Dj Skizzo che ormai è di casa al Clorophilla, e infine Sam Paganini. Quest’ultimo porta tutta la sua esperienza e il suo notevole curriculum al dancefloor del club pugliese, forte del suo background su Drumcode, Plus8 e Cocoon Records, nonchè delle sue esibizioni nei locali e nei festival più rinomati, dal Berghain all’Amnesia, dal Cocoricò al Rex, e ancora dallo Sziget al Time Warp, passando per il Kappa Futur Festival, il Sonus e l’Awakenings.
L’esperienza di quell’ambiente unico è una cosa che andrebbe vissuta direttamente, anche fosse solo per motivi prettamente sensoriali, tra colori, odori e suoni. E infatti, come dice proprio lo slogan dell’opening party, sarebbe folle farselo solo raccontare.