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Ortigia Sound 2024 si è concluso, lasciando il ricordo di un’edizione speciale in cui la scommessa sul cambiamento si è rivelata vincente. Il Festival si è tenuto dall’1 al 4 agosto in diverse location di Siracusa e dell’omonima isola, tra luoghi che lo hanno storicamente ospitato e nuovi spazi. 

Metti insieme lo showcase di una delle tue label preferite e due torri Funktion-One immerse nella natura familiare di casa tua. Difronte a te, Donato Dozzy sta facendo le sue magie alla console. Al tuo fianco, i tuoi migliori amici stanno ascoltando per la prima volta qualcosa che non avevano mai sentito, sei felice che l’apprezzino. 

Tutto intorno a te sprigiona passione, energia e felicità. Altri elementi stanno chiudendo un cerchio che custodisce al suo interno la ricetta per un party indimenticabile. È la perfetta chiusura di un Festival che ti ha regalato più di quanto avessi chiesto. Ma andiamo con ordine. 

Tra le scelte più radicali di quest’edizione del Festival rientrano sicuramente alcuni cambi location. Abbiamo avuto il piacere di approfondire durante l’intervista ad Angelo Morando, responsabile produzione di Ortigia Sound 2024. 

Il Main Stage, storicamente ospitato dalla piazza d’armi del Castello Maniace di Ortigia, quest’anno ha rianimato gli spazi storici dello Sbarcadero, lungo Riva Porto Lachio. Il mare da un lato, una schiera di casette tipicamente sicule dall’altro e il Main Stage al centro, a rendere la musica assoluta protagonista mentre gli occhi incontravano la bellezza dell’isola. 

C: Llum Collettivo

Diversi artisti si sono esibiti sul Main Stage tra venerdì 2 e sabato 3 agosto. Tra questi, Blawan con il suo live set ci ha trasportati in un utopico viaggio di pura psichedelia sonora, figlia della sperimentazione elettronica familiare al Festival e che si è rivelata affine allo stile del producer inglese. 

Nonostante la presenza di taxi e suggestive ape car in prossimità del Festival, ci siamo diretti in auto verso il Bamboo Park, che quest’anno ha aperto le porte in anticipo rendendo gli after party ancora più centrali nella programmazione del Festival. 

Tra questi, l’after di chiusura di Ortigia Sound 2024 è stato la vera sorpresa di quest’edizione. L’intuizione giusta? Affidare la selezione musicale a una label simbolo della clubculture romana: Spazio Disponibile. Il Festival mette storicamente al centro la sperimentazione elettronica, con una selezione di performance di alta qualità ma non sempre in grado di far muovere le gambe ai clubber che amano ritmi più incisivi.

Già in apertura il sound di Simona Calvani a.k.a. DJ Red, come un fulmine a ciel sereno ci ha messi difronte alla potenza dei due muri Funktion-One, protagonisti del Festival per forza sonora e fascino estetico. Nel suo vinilico linguaggio musicale, DJ Red ci ha suggerito sin dall’inizio che Spazio Disponibile aveva in serbo per noi qualcosa di intenso, forte, liberatorio. Qualcosa che si sarebbe differenziato dal ritmo prevalente del Festival, che sarebbe riuscito a liberare la pista da tutte le energie accumulate. Così è stato.

C: Llum Collettivo

Poco dopo le 2, accolto da un dancefloor che non si è lasciato intimorire dalla pioggia, Donato Dozzy è salito in console. Data la versatilità dell’artista romano, co-founder di Spazio Disponibile, la scelta di proporre un set di vera e pura Techno mi è sembrata ancor più azzeccata e per nulla scontata. 

Chi non lo conosceva ha scoperto l’artista di cui non sapeva di aver bisogno. Da quelli come me, invece, consapevoli che ogni set di Donato offre ogni volta una chiave diversa per aprire una porta dentro di sé, questo set così intenso è stato percepito come un vero capolavoro del lato intimamente techno dell’artista romano.

Perfetta guida di un dancefloor che ha accolto queste sonorità così coinvolgenti, tribali e ipnotiche, Donato Dozzy ci ha regalato una selezione musicale preziosa. In cambio, la folla gli ha restituito un’energia purificata e rinnovata, figlia degli effetti benefici della sua musica.

C: Llum Collettivo

Alla mia sinistra balla una coppia di 78 anni e guardandoli penso: ”L’amore? O così, o niente”. Trasmettono passione per la vita e per questa scena, solo guardandoli. Prima ancora di sapere che arrivano dall’Australia e che siamo qui per lo stesso motivo, tra scambi di sguardi dolci e qualche sorso d’acqua fresca. 

Non li ha fermati la pioggia e neanche il sorgere del sole. Eccoli, ancora in prima fila durante il set b2b tra Neel, co-owner dell’etichetta romana, e il musicista francese Kangding Ray, l’ultimo regalo di Spazio Disponibile per quest’edizione del Festival. Perfetta conclusione di un viaggio collettivo, di quelli che ti lasciano il cuore pieno e la mente leggera.

La musica è davvero in grado di connettere le persone, sopratutto se, come nel caso del closing party di Ortigia Sound 2024, scegli il posto giusto, il suono giusto e un impianto Funktion-One.

C: Gaia Corallo