Pan Dan, la figlia dell’anti pop del roster di Ivreatronic, si racconta a Parkett e condivide con noi in anteprima il suo nuovo singolo I CLOUD prodotto da Cosmo, in uscita il 4 luglio.
Performer stravagante, stylist creativa e grande talento vocale. Si tratta di Pan Dan, artista di spicco di Ivreatronic, collettivo e label punto di riferimento per l’italo-pop e il pop elettronico italiano.
Gessica, nome anagrafico, conosce i ragazzi di Ivreatronic ad un party nel 2017, diventando rapidamente parte della famiglia. Nel 2021 pubblica Primavera, nel 2022 Water e nel 2024 è il turno di I CLOUD, brano nato da una “wild impro session” con Cosmo.
Beat dal sapore italo disco, il lyrics scelto da Pan Dan si adatta perfettamente ai deliri bizzarro-pop-elettronici di Cosmo. Nessun ritornello. E il risultato è una weird-italo-pop banger molto sexy.
Abbiamo incontrato Pan Dan che ci ha presentato il suo nuovo brano I CLOUD, in premiere su Parkett. Vuoi essere pandannizzato anche tu?
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In press release hai dichiarato che questo pezzo nasce da una wild impro session. Ci racconteresti un po’ com’è andata quel giorno?
Aaah, quel giorno me lo ricordo proprio bene… Vorrei dire come se fosse ieri, ma in realtà sono passati 3 anni (& un po’ me ne vergogno). Stava per uscire il mio primo singolo “Primavera”, dovevamo preparare la copertina & aggiustare le ultime cose. Arrivai in studio da Cosmo in dritto per dritto: in poche parole non avevo mai dormito.
Testa completamente sulle nuvole & avevo ancora appiccicate addosso una quantità industriale di sensazioni serotoninanti. Eravamo lì ad ascoltare musica e a svapare quando a un certo punto gli dissi: “senti Franco (Babbiato, il soprannome che ho dato a Cosmo), ma che per caso in saccoccia hai qualcosa di Italo disco? Vorrei babbiarci sopra 🙂” & lui cosa fa?!? Mi tira fuori questa. È stato amore al primo ascolto.
Mi chiusi nell’altro stanzino con la base in cuffia & guardando fuori dalla finestra cominciai a cantarci su; ne uscirono 30 minuti di delirio, un viaggio totalmente improvvisato fuori di testa, che toccava diversi generi e argomenti. Con quel materiale potevamo farci almeno 3 pezzi ehehe Subito dopo ci mise le mani sopra e con un taglia di qua & un incolla di là, “I Cloud” stava diventando realtà!
Muovi il tuo corpo, scivola giù, cambio spesso – Nei tuoi pezzi trasmetti sempre questo messaggio di movimento. Vuoi dirci che sei una persona in costante evoluzione?
Si, confermo! In evoluzione, ma a volte anche in regresso. Dipende dalle giornate 🙂 Sono in un modo, poi sono in un altro, ma mai uguale. Diciamo che la staticità non fa parte del mio stile di vita.
I Cloud è stato definito come un brano italo-weird-pop. Ci spiegheresti meglio questo concetto? Di cosa ha bisogno un brano per essere “weird”?
Per essere weird deve uscire fuori dai classici schemi. Ad esempio, vi siete accorti che non c’è un ritornello? Ecco questo è weird! Quando si tratta di musica non si deve aver paura di sperimentare, spesso vari artisti della scena italiana fanno il loro compitino e non si spingono oltre.
A me sinceramente la fiera della banalità non è mai piaciuta. In pochi mi sorprendono. Alla fine do quello che in realtà vorrei ricevere. L’inaspettato. Devi farmi dire: “ma che cazzo sta succedendo qui?” Che è un po quello che succede durante i miei live 🙂
Nel pezzo, come in altri, fai riferimenti sessuali. Pensi che, al giorno d’oggi, per alcune artiste donne sia ancora difficile parlare di sesso nelle proprie tracce?
No, non è difficile. Forse per quelle che hanno il senso del pudore più sviluppato sì. Penso che non ci sia distinzione tra artiste donne o uomini, se vuoi toccare l’argomento ne parli & ce lo infili, altrimenti no. Il sesso fa parte del nostro quotidiano, non c’è niente di male nel parlarne.
In una precedente intervista ti sei definita “figlia dell’anti-pop”. Cosa intendi?
Mi reputo figlia dell’anti-pop perché fondamentalmente non mi piacciono le etichette. Vado un po’ contro le mode & soprattutto tocco generi differenti (ve ne accorgerete quando usciranno le prossime tracce).
C’è un* artista italian* in particolare che ti ispira per la tua musica?
Solo uno: Franchino il cantastorie ❤️
Ho studiato a Torino, amo quella città e ho avuto modo di vivere la scena notturna torinese. Se dovessi trovarne un pregio e un difetto, quali sarebbero?
Un pregio e un difetto – mmmmh – diciamo che Torino dà e Torino toglie. Può offrirti un sacco, ma allo stesso tempo perdersi è un attimo.
ENGLISH VERSION
Pan Dan Introduces the Italo-Weird-Pop “I CLOUD”: “Did You Notice There’s No Chorus?” (Premiere)
Pan Dan, the anti-pop daughter of the Ivreatronic roster, shares her story with Parkett and gives us an exclusive preview of her new single I CLOUD, produced by Cosmo, set to be released on July 4th.
An eccentric performer, creative stylist, and exceptional vocal talent, Pan Dan is a standout artist of Ivreatronic, a collective and label that is a cornerstone of Italo-pop and Italian electronic pop music.
Known by her given name, Gessica, she met the Ivreatronic crew at a party in 2017 and quickly became part of the family. She released Primavera in 2021, Water in 2022, and now, in 2024, I CLOUD has arrived, a track born from a wild impro session with Cosmo.
With Italo disco-flavored beats, the lyrics chosen by Pan Dan perfectly complement Cosmo’s bizarre pop-electronic experiments. No chorus. The result is a very sexy, weird Italo-pop banger.
We met with Pan Dan to talk about her new track I CLOUD, premiering on Parkett. Vuoi essere pandannizzato anche tu?
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In your press release, you mentioned that this track was born from a wild impro session. Could you tell us a bit about that day?
Oh, I remember that day so well… I’d like to say it feels like yesterday, but it’s actually been three years (and I’m a bit ashamed of that). My first single “Primavera” was about to come out, and we had to prepare the cover and finalize the last details. I arrived at Cosmo’s studio, essentially sleepless.
My head was completely in the clouds, and I still had a massive amount of serotonin-induced feelings stuck to me. We were there listening to music and vaping when I suddenly said, “Hey Franco (Babbiato, the nickname I gave Cosmo), do you happen to have any Italo disco in your pocket? I’d love to mess around with it :)” And what does he do?!? He pulls this out. It was love at first listen.
I locked myself in the other room with the track in my headphones and started singing while looking out the window. 30 minutes of madness came out, a totally improvised, out-of-this-world journey that touched on various genres and topics. With that material, we could have made at least three tracks, (laughs). Right after, he worked on it with a cut here and a paste there, and I Cloud was coming to life!
Move your body, slide down, change often—In your songs, you always convey this message of movement. Does this mean you’re a person in constant evolution?
Yes, absolutely! Evolving, but sometimes also regressing. It depends on the days 🙂 I’m one way, then another, but never the same. Let’s just say that stillness is not part of my lifestyle.
In the press release, I Cloud was described as an Italo-weird-pop track. Can you explain this concept better? What does a track need to be “weird”?
To be weird, it has to break out of the classic molds. For example, did you notice there’s no chorus? That’s weird! When it comes to music, you shouldn’t be afraid to experiment. Often, various artists in the Italian scene do their homework and don’t push beyond.
Honestly, I’ve never liked the parade of banality. Few people surprise me. In the end, I give what I would actually like to receive. The unexpected. I always want to feel like, “What the hell is happening here?” That’s kind of what happens during my live shows 🙂
In the track, as in others, you make sexual references. Do you think it’s still difficult for some female artists to talk about sex in their songs these days?
No, it’s not difficult. Maybe for those with a more developed sense of modesty, yes. I think there’s no distinction between female or male artists; if you want to touch on the topic, you talk about it and include it, otherwise no. Sex is part of our daily life, there’s nothing wrong with talking about it.
In a previous interview, you described yourself as a “daughter of anti-pop.” What do you exactly mean?
I consider myself a daughter of anti-pop because, fundamentally, I don’t like labels. I go a bit against the trends and especially touch on different genres (you’ll notice when the next tracks come out).
Is there a particular Italian artist who inspires your music?
Only one: Franchino il cantastorie❤️
I studied in Turin, I love that city, and I got to experience the Turin nightlife scene. If you had to name a strength and a weakness, what would they be?
A strength and a weakness—mmmmh—let’s say that Turin gives and Turin takes. It can offer you a lot, but at the same time, you can lose yourself in an instant.