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A distanza di cinque anni dal suo ultimo album “Motor: The Nighttime World 3”, Robert Hood pubblica su Dekmantel “Paradygm Shift”, un’uscita che celebra il suo ritorno al minimalismo delle origini.

Il maestro del minimalismo made in Detroit è tornato, regalando a tutti gli appassionati un LP che celebra la cinquantesima uscita dell’etichetta olandese Dekmantel. La notizia del rientro in studio di Robert Hood era già stata confermata nel corso dello scorso anno, con la pubblicazione di una serie di 3 Ep omonimi, “Paradygm Shift vol. 1/2/3“, pubblicati per l’appunto su Dekmantel.

L’ultima opera in versione long playing di Hood risale al 2012, anno in cui su Music Man Records uscì “Motor: The Nighttime World 3”. Successivamente, il talento statunitense ha portato avanti il suo progetto parallelo Floorplan, regalando altri due LP che sono stati presentati al pubblico rispettivamente nel 2013 e nel 2016.

“Paradygm Shift” è l’album che riporta il cinquantaduenne di Detroit agli albori, come egli stesso afferma nel comunicato stampa che accompagna la pubblicazione del disco avvenuta lo scorso 22 maggio. Hood dichiara infatti di aver voluto recuperare e marcare le caratteristiche stilistiche che lo hanno reso famoso nel corso degli anni ’90:

“Ho capito che era necessario il mio ritorno come artista che riporta il minimalismo in prima linea, senza perdermi all’interno della melodia”.

L’autore continua a spiegare l’idea che c’è alla base di “Paradygm Shift” aggiungendo altra carne al fuoco: “Voglio tornare indietro alla semplice riproduzione ripetitiva per cui sono conosciuto; per me questo significherà spostare nuovamente l’attenzione degli ascoltatori”.

La cinquantesima uscita Dekmantel firmata Hood è davvero spettacolare. La facilità con cui lo statunitense produce musica Techno di primissima qualità è impressionante. Il suo stile inconfondibile difficilmente delude le aspettative: “Paradygm Shift” infatti è già una pietra miliare della produzione hoodiana, contenendo tutte le caratteristiche di composizione a cui l’autore ci ha abituato. Stiamo parlando di un album solido, intelligente, un LP perfetto per il dancefloor che al tempo stesso si adatta perfettamente ad un ascolto domestico. Ci torviamo così di fronte ad Robert Hood maturo, che pubblica un lavoro che può essere interpretato come il “fratello maggiore” di “Minimal Nation”.

“Paradygm Shift” è un’opera che conferma ancora una volta la grandezza del suo autore, un’opera perfetta per celebrare l’uscita numero 50 di Dekmantel Records.