Il mondo del clubbing è in qualche modo legato a ciò che sta succedendo in queste settimane in Cecenia.
C’è un avvenimento importante che riguarda anche noi appassionati di musica dance, e sta accadendo da settimane in Cecenia. Purtroppo non è un evento di festa, ma anzi ha il profilo di qualcosa di tragico e deprecabile, che assomiglia pericolosamente a ciò che abbiamo visto nei regimi peggiori della storia.
La rivista four/four magazine ha lanciato un appello per sollevare un attimo la coscienza di noi lettori, perchè si diffondesse il più possibile la notizia della persecuzione degli omosessuali in Cecenia. La comunità gay locale è in questo momento soggetta a trattamenti che violerebbero pesantemente i diritti umani. Non si sa bene quando questa operazione di “purga” sia cominciata, ma negli ultimi giorni ha destato l’attenzione di testate internazionali, dalla russa Novaya Gazeta all’americana New York Times, dal Washington Post al The Guardian, perchè è oggettivamente molto grave.
Stando alle fonti ufficiali, i più bersagliati in questa operazione sono gli uomini gay entro i confini ceceni, molti dei quali sono stati rapiti, torturati con l’elettricità e abusati verbalmente dalle forze di polizia e militari. Si riporta anche la presenza di veri e propri campi di concentramento per gay, nonchè i primi morti a seguito di tali trattamenti. Morti che potrebbero essere destinati ad aumentare in maniera pesante, dal momento che il presidente Ramazan Kadryov pare stia farneticando a proposito di una sistematica eliminazione di tutti gli omosessuali in Cecenia a partire da questa estate.
Abbiamo deciso di parlarne anche noi di Parkett, nel nostro piccolo, perchè la nostra attenzione riguarda sì il mondo del clubbing e della musica elettronica. Ma questo mondo è strettamente collegato a una serie di tematiche sociali che non possono, non devono e non è giusto che rimangano fuori dalla musica stessa. I generi House e Techno, come i loro derivati, cugini e progenitori coem l’Hip Hop, la Disco e tutto il resto, nascono dalle lotte per l’emancipazione e l’uscita dai maltrattamenti di una serie di minoranze, dai neri alla comunità LGBT.
Gli spazi che oggi sono club e locali che riempiamo ogni venerdì e sabato sono nati come zone sicure dove queste persone potessero esser finalmente libere dai maltrattamenti e dalle persecuzioni quotidiane da parte di una società spesso accanita e ingiusta, che ancora fa fatica ad accettare, tollerare, considerare uguale il prossimo e la sua cultura. Non è la prima volta che torniamo su questo punto, ma non ci stancheremo mai di ripeterlo, perchè è ciò su cui si regge tutta questa parte di musica, e troviamo sia il principio cardine del clubbing.
La club culture e il mondo in generale hanno bisogno che questo filo rosso sia tenuto sempre in tensione, perchè facciamo parte di una comunità che unisce milioni di persone, e ha il suo peso. L’opinione pubblica, l’attenzione, persino gli ideali in un qualche modo contano ancora, nonostante tutto. In Russia ci sono state manifestazioni di protesta riguardo questi avvenimenti in Cecenia: proteste prevedibilmente sedate con le cattive, con molti manifestanti arrestati. E’ fondamentale restare lontani dalla superficialità, smettere di ripetere “teniamo la politica fuori dalla musica” quando sentiamo o leggiamo tematiche più impegnative riguardo i nostri artisti preferiti, perchè quello che succede in politica riguarda la qualità della vita di chi sta “sotto”, perchè quei neri (ieri) e quegli omosessuali (oggi) perseguitati siamo anche noi tutti.