La Pinkman Records di Rotterdam compie dieci anni e festeggia con un bel tour che tocca anche alcune splendide città italiane come Milano e Venezia.
“Pinkman: those who care”. Questo ci siamo sentiti rispondere quando abbiamo chiesto a Patrick Marsman un commento sul decimo anniversario della sua label. Una risposta secca, una tagline diretta; quattro parole.
In realtà, una frase completa, emblematica, che racchiude non solo lo spirito del progetto, ma anche il sentimento d’orgoglio di un’intera comunità, quella, precisamente, di Rotterdam.
Fondata dieci anni fa da Marsman, con lo scopo di rendere disponibile in vinile la musica prodotta dai suoi amici, in fin dei conti la Pinkman nasce proprio per questo: per quelli a cui importa.
Di sicuro le scelte stilistiche hanno fatto la differenza e ne hanno decretato la fama, ma le sue radici sono saldamente ancorate a tutta la tradizione gabber hardcore e al mondo ultras-hooligan olandese. Poi però, si è andati oltre: oltre l’electro, oltre la techno, oltre l’house, oltre i canoni, per cercare di trovare la propria identità artistica, comunque sempre ben orientata alla pista da ballo.
Quello che è rimasto, alla fine, è il colore del suono che rispecchia pienamente sia le persone che le atmosfere, cupe e industriali, un po’ rave, della città portuale da cui proviene.
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Pinkman 10 Years Tour
Parlando della label, l’esordio di Pinkman arrivò nel 2013 con due uscite discografiche di Drvg Cvltvre e Roberto Auser. Da allora ne sono passati di anni. E di artisti.
Ecco, per questo compleanno la label sta organizzando un po’ di showcase in giro per l’Europa con particolare attenzione proprio al nostro bel paese.
Infatti, al momento ci sono ben due date “Pinkman Ten Years” previste per gennaio in Italia. Una venerdì 20 a Milano al Tempio del Futuro Perduto e l’altra a Venezia, presso Hangar CS Rivolta di Marghera, il giorno seguente, sabato 21.
Mentre questa sera ci sarà addirittura un doppio evento nella capitale tedesca. Saranno ospiti inizialmente nel bellissimo bagno piastrellato di hoer.berlin. Per poi spostarsi, e fare l’alba, alla serata Self.Control dell’RSO di Berlino in compagnia di Kimmah, lo stesso Marsman, Chino (live), Lena Willikens e Dollkraut.
Insomma, Pinkman è ruvida, è provocatoria, è fai-da-te, è rave ed è stata forgiata dal carattere della gente di mare, ma nello stesso tempo ha rinvigorito quella porzione di società in cui è sbocciata, influenzandosi in modo reciproco.
E noi le auguriamo, e ci auguriamo, di continuare a farlo per altre decine di anni a venire.
a proposito: “Decreto RAVE convertito in Legge, cosa sta accadendo?”
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