Con l’arrivo del 2017, si fa imminente l’uscita di “Planets”, il nuovo album di Jeff Mills ispirato ai pianeti del sistema solare e che sarà una vera e propria opera di musica “classica elettronica”.
Durante l’anno passato era stato reso noto che Jeff Mills fosse al lavoro ad un nuovo concept album, intitolato “Planets“, pensato per essere una suite che letteralmente ci conducesse per mano in un viaggio attraverso gli otto (nove, includendo Plutone) pianeti del Sistema Solare.
“Planets” si ispira ad un’opera antica cento anni, che porta lo stesso nome ed è stata scritta dal compositore inglese Gustav Holst. Quella di Jeff Mills, invece, sarà una interpretazione del tutto personale permeata dell’estro visionario dell’artista americano. Prevista in uscita durante o nelle immediate vicinanze del mese di marzo, viene descritta come una suite di musica “classica elettronica”. Uscirà, naturalmente, con la Axis Records dello stesso Mills.
L’album nasce da una registrazione live del 2015 presso Casa da Musica insieme all’orchestra sinfonica di Porto.
Questo lavoro consolida la sperimentazione, del tutto inedita e ormai divenuta subito molto “millsiana” (anche se non è l’unico ultimamente ad averlo fatto, se si pensa anche agli Octave One e a Derrick May con Francesco Tristano), di coniugare l’orchestra alla strumentazione usata per la musica techno, come giradischi, mixer e Roland TR-909, compagna inseparabile di Jeff Mills da sempre.
L’opera originale di Gustav Holst è stata scritta tra il 1914 e il 1916 e per questo non conteneva riferimenti a Plutone, scoperto nel 1930. I pianeti attualmente riconosciuti sono otto, dal momento che proprio Plutone è stato di recente declassato e ha perso così il “titolo” di nono pianeta. Mills ha voluto comunque includerlo all’interno del suo album come parte del viaggio. In tutto, però, i brani all’interno di “Planets” saranno ben diciotto. Nell’arco di tutta la suite, Mills e l’orchestra evocano, attraverso il suono, gli scenari e gli elementi descrittivi dei pianeti del Sistema Solare. Questa volta, però, aggiornati alle conoscenze attuali e che quindi faranno leva sull’immagine e sul relativo immaginario che si ha oggi, in un’epoca in cui si hanno a disposizione fotografie ad alta risoluzione e una quantità di dati scientifici che all’epoca di Holst erano impensabili. Per questo, il “Planets” di Jeff Mills può rappresentare una sorta di bagno sensoriale più ricco ed articolato rispetto all’opera cui si ispira.
Attendiamo di conoscere la data di uscita con la preview di “Venus“, piccolo assaggio attorno al pianeta Venere.
Paolo Castelluccio