Un viaggio nella Pole Group di Oscar Mulero, una della etichette più iconiche, conosciute e importanti della storia della musica Techno.
Pole Group è un’etichetta che non necessita di molte introduzioni, soprattutto tra i fan di un certo tipo di techno e, ovviamente, di Oscar Mulero.
Fin dai suoi albori nel 2004, l’etichetta si contraddistingue per un approccio quasi purista al genere techno: un suono profondo, serio, introspettivo e senza fronzoli. Pole Group è, per molti, il suono della techno spagnola.
Merito di Mulero stesso, personaggio carismatico diventato punto di riferimento per tutti i clubber spagnoli, sia in Spagna che all’estero. Quasi tutti ispanici sono anche gli artisti che hanno prodotto sull’etichetta, a conferma della volontà di creare una sorta di collettivo e un’identità sonora facilmente riconoscibile.
Infine, una forte connessione tra musica ed immagine traspare dalle copertine degli album dal sapore minimal, con forte uso del bianco e nero, a rappresentare paesaggi desolati, od evocare lo spazio o, ancora, a disegnare onde sonore tramite linee astratte. Mulero è anche un ottimo fotografo e la scelta di un certo tipo di visual riflette sicuramente il suo gusto e stile.
Con i tanti artisti che hanno contribuito al successo di Pole Group negli anni, è quasi impossibile rendere omaggio a tutti. Le dieci tracce di seguito selezionate cercano, però, di ripercorrere l’evoluzione di una grande etichetta, identificandone gli elementi stilistici fondamentali.
1) Christian Wünsch – No Rest – The Damage Done (2004)
Difficile definire gli albori di Pole Group senza citare Christian Wünsch, affermato produttore classe 1969. L’artista, che vide la nascita di Pole Group nel 2004 e fu l’altra metà di Spherical Coordinates con Oscar Mulero, è rimasto un punto di riferimento dell’etichetta negli anni.
Da “The Damage Done”, prima uscita di Pole Group del 2004, ascoltiamo “No Rest”: ritmo veloce e carica energetica, ad anticipare quel gusto per una techno pura, senza eccessivi abbellimenti stilistici, da ballare senza tregua: no rest, appunto.
2) Oscar Mulero – Like a Wolf – Horses (2011)
Pole Group non sarebbe quella che conosciamo senza Oscar Mulero: impossibile, dunque, non parlare di “Horses”, sua prima uscita dopo il rilancio dell’etichetta nel 2011.
Ascoltiamo “Like a Wolf”, emblema di quel suono oscuro, introspettivo e intrigante che è, da sempre, la firma inconfondibile del maestro.
3) Oscar Mulero – Interrelated – Muscle and Mind (2015)
“Muscle and Mind” è una vera opera d’arte del genere techno, costruita sul dualismo corpo e mente, sia nel senso di cerebralità contrapposta a corporalità, ma anche nel senso stilistico degli elementi alla base della musica techno analogica (sintetizzatori contro drum machine). Mulero esplora il regno sognante dell’ambient e quello dinamico ed energico della techno.
Le immagini scelte per la copertina dell’ album e i nomi delle tracce pongono l’accento sul corpo umano e sulla sua relazione con il movimento, concetto alla base della musica da dancefloor.
“Interrelated” sembra parlarci di come muscle e mind siano indissolubilmente legati, costruendo un’armonica “interrelazione”, un suono ballabile che si fonde con atmosfere introspettive.
4) Lewis Fautzi – Diffracted – The Ascension of Mind (2017)
Uno dei pochi artisti non spagnoli nella compagine di Pole Group, Lewis Fautzi è il portoghese che ha fatto parlare molto di sé egli ultimi 5 anni, anche dopo che alcune sue tracce sono state suonate dall’impareggiabile Jeff Mills.
Del suo “Ascension of Mind”, ascoltiamo “Diffracted” e ci facciamo guidare in un viaggio ipnotico da un artista che è un vero e proprio esploratore dell’oscurità. Il suo è un suono potente, maturo e sapientemente costruito, nonostante la sua giovanissima età.
5) Kwartz – Form and Void – Form and Void (2014)
Un altro giovane talento è Kwartz, madrileno entrato nel gruppo Pole Group nel 2014 con “Form and Void”.
Tecnica impeccabile e profondità contraddistinguono le produzioni di Mario Campos (vero nome di Kwartz). Del suo capolavoro selezioniamo l’omonima “Form and Void”, che ci catapulta fin dai primi secondi nel bel mezzo della pista da ballo più oscura, per poi aprirsi ad una parentesi più atmosferica e ritornare brutalmente a suoni grezzi e raschianti.
6) Reeko – Dishonest Thoughts – Bad Mood (2015)
L’asturiano Juan Rico è un altro riferimento dell’etichetta.
Artista prolifico, Reeko produce con diversi alias, a seconda della tipologia di suono che si propone di creare: uno di questi, ad esempio, è Architectural, con cui è uscito anche su Pole Group.
Affascinato dall’esplorazione della mente umana come Mulero, con l’alias Reeko ci regala una techno incalzante, suoni graffianti e atmosfere puramente notturne.
In “Dishonest Thoughts”, sembra quasi dipingere la drammaticità di un paesaggio asturiano, quando tocca dapprima le corde dell’ambient per poi accostarle alle sonorità più volutamente dark e distorte.
7) Developer – No Introduction – PoleGroup 5 Years, Disc 4 (2016)
In occasione dei 5 anni di Pole Group, l’etichetta ha creato 5 vinili da collezione: diversi gli artisti che ne hanno firmato le tracce tra cui Mulero, Exium, Christian Wünsch, Reeko, Tripeo, Kessell, Tensal, Kwartz e molti altri.
Tra le nuove entrate sull’etichetta, segnaliamo Developer, uno dei pochi produttori techno di Los Angeles. “No Introduction” è veloce, potente, da dancefloor; lo stile di Developer è un tecnicismo raffinato che sposa sonorità oscure, in pieno stile Pole Group.
8) Jonas Kopp – Akut – Seek, Jonas Koop & Pfirter (2016)
Anche il nome dell’argentino Jonas Kopp, che noi di Parkett abbiamo intervistato recentemente, figura tra gli artisti che hanno prodotto sull’etichetta.
E’ del 2016, infatti, “Seek”, progetto di collaborazione con un altro argentino, Pfirter. Di questo EP scegliamo “Akut”, per il suo ritmo inconfondibile creato dall’uso della celebre drum machine Roland TR-909.
9) Selección Natural – Random Mutations (2018)
Pole Group ha recentemente festeggiato la sua cinquantesima uscita con un progetto davvero interessante, a conferma dell’instancabile prolificità degli artisti che ne fanno parte.
Selección Natural è infatti il nome dietro cui si celano Mulero, Exium e Reeko: le tracce dell’EP sono il frutto del lavoro comune dei tre artisti che hanno creato singolarmente diverse parti del suono, ognuna delle quali è poi stata riassegnata ad un altro artista ed in seguito assemblata, in un processo continuo di “selezione naturale”. Nessuno dei tre firma alcuna traccia, dunque, rendendo il progetto la vera essenza dei tre spagnoli e, in ultimo, dell’etichetta stessa.
Ascoltiamo “Random Mutations” e riconosciamo l’oscurità, le onde cicliche di potenza sonora e la solidità di quella techno fatta per essere ballata.
10) P.E.A.R.L. – Dissolution – Internal Pressure (2018)
Ultima uscita su Pole Group è “Internal Pressure”, EP di P.E.A.R.L., un altro asturiano come Reeko, di base però a Berlino.
La sua techno è solida, a tratti aggressiva e fonde con maestria l’inconfondibile groove ispanico con i suoni grezzi di un tipico dancefloor berlinese.
Ascoltiamo “Dissolution” in cui l’artista gioca sapientemente con la texture della traccia, a tratti rendendola opaca con l’uso di filtri e ritmi ipnotici, a tratti facendone emergere maggiormente la solidità per un risultato da vera “marcia techno”.