Lo studio condotto dalla società di consulenza PwC indica le stime per la ripresa e del raggiungimento dei livelli economici pre pandemia per l’industria musicale.
Dopo un anno e mezzo di chiusure, incertezze e sacrifici il mondo dei professionisti della musica e dello spettacolo iniziano a porsi delle domande e a fare un po’ la conta dei danni.
Sì, perché l’industria della produzione artistica, musicale e degli eventi ha subito delle perdite ingenti che solo in alcune situazioni riscontrano un congruo riconoscimento da parte dei governi e degli enti locali.
Molte volte ci siamo avvicinati a questo tema facendo eco alla voce degli artisti che si sono spesi e proposti in diverse iniziative durante questo anno e mezzo di stop forzato. Dal momento che l’industria dell’intrattenimento è trainante per le economie nazionali, la nota società di consulenza PriceWaterhouse Cooper si è interessata nella redazione di un report: il ‘Global Entertainment & Media Outlook 2021 – 2025’.
Lo studio evidenzia le previsioni degli andamenti economici nel quadriennio 2021-2025 specializzandole per diversi settori del mondo dell’intrattenimento, ivi compresa la musica (in forma digitale e ‘OOH’, ovvero Out of Home). PwC evidenzia come l’incremento degli introiti prima della pandemia abbia subito un’improvvisa contrazione del comparto con una caduta in picchiata delle revenues del 24.7% rispetto l’anno precedente.
Le previsioni vedono un rimbalzo di circa il 20.4% legato a diversi fattori quali la capacità di risparmio dei consumatori, la spinta sul marketing e la ripresa dell’economia globale stimata circa per il 4.7% nel 2021 sottolineando come una nuova modalità di ‘OOH’ ovvero quella ambientale, che consiste nelle installazione di cartelloni o apposite segnaletiche possa dare una aiutare a supportare la modalità fisica. Una grande fetta la copre la parte digitale che garantirà il sostengo del mercato grazie al superamento dei media tradizionali.
L’analisi si conclude mostrando come il rimbalzo previsto nel biennio 2021-2022 si assesterà poi nel 2025 quando l’andamento delle revenues ritornerà ai livelli pre pandemici, con la speranza di poter vivere questo nuovo sviluppo economico e creativo nella produzione artistica e negli eventi dei nostri artisti preferiti.