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Napoli. Musica. Talenti. Raffaele Sorrentini, ai più noto come 19:26, è giovanissimo. Perfettamente immerso nel sound della sua generazione. E il suo stile è nuovo, fresco e contemporaneo. Vuoi vedere che alla fine la musica prodotta da questi giovani non è poi così male – a discapito di quanto dicano i detrattori?

Scoprire nuovi artisti è sempre un piacere. Perché ti da modo di osservare come la musica si evolva, sia in termini concettuali che nelle tecnologie – e stili – proposti. Raffaele Sorrentini (aka 19:26) è uno di questi giovani talenti. Un ragazzo giovane che, grazie alle sue capacità, ha saputo attrarre l’attenzione di grandi nomi come Tale of Us, Fideles, Fur Coat e tanti altri.

Il suo progetto musicale è piuttosto recente. Raffaele Sorrentini esordisce nel 2019, in piena pandemia. Quello che potrebbe sembrare un punto debole, dunque, viene trasformato in punto di forza. Nelle sue produzioni, infatti, riesce ad imprimere una concettualità – e una consapevolezza – non indifferente. Proprio questo spirito, assolutamente in linea con i tempi, gli ha permesso di ottenere importanti risultati: la sua musica è stata pubblicata infatti da alcune importanti label tra cui Siamese, Zamna Records, Atlant, Oddity, Fayer, Just This e tante altre. Ed è per questo (ma anche molto altro) che abbiamo deciso di rivolgergli qualche domanda. Perché ormai troppo spesso, si preferisce dare spazio solo a grandi nomi dimenticandosi che, chiunque (anche quei “grandi-nomi”), sono partiti dal basso. Nessuno è detentore di verità assoluta, ma tutti possono aspirare a portare la propria visione nel modo più originale possibile. Questo fa la differenza.

Ciao Raffaele, benvenuto su Parkett! Vorrei iniziare dal tuo nome: 19:26; è piuttosto insolito come nome. Vuoi spiegarcelo? C’è qualche storia a riguardo?

Ciao ragazzi, grazie per l’invito! ‘19:26’ è una sequenza di numeri che mi porto dietro da quando ero bambino. Con la mia famiglia lasciai Napoli da piccolo per trasferirmi in Abruzzo, e da lì ho sempre conservato un forte legame con la città, con il suo modo di vivere ed emozionarsi. Ogni angolo di Napoli è tappezzato dalla scritta 1926 (anno di fondazione della squadra di calcio di cui sono grande tifoso). Quindi questi numeri rappresentano un po’ le mie origini. Oltre a questo aspetto, ‘1926’ è stato inoltre il nome di uno dei primissimi club dove suonai quando iniziai a fare il dj.

19:26

Raffaele Sorrentini (aka 19:26)

La tua musica è caratterizzata da un calcio forte e da una melodia tagliente. Altri artisti fanno questo tipo di groove – penso ai Tale Of Us, Tiesto ed Eric Prydz. Che tipo di sensazioni vuoi evocare con la tua musica? Sento molta energia nella tua musica.

Pensandoci, non credo di aver mai deciso a tavolino quali sensazioni evocare. È piuttosto un processo naturale e spontaneo, ciò che vivo in studio quando produco. In generale, ho bisogno di provare emozioni di ogni tipo, che siano malinconiche, energiche, di euforia o frustrazione poco importa. Sempre legate ad una ricerca di estetica che valorizzi quell’emozionalità.

Hai anche pubblicato su alcune etichette importanti. Penso a Siamese, Zamna Records, Atlant, Oddity, Fayer, ecc. Quanto è importante oggi per un artista distribuire la propria musica su queste importanti etichette?

È per me essenziale. A parte ogni discorso legato al branding o al networking, che pure giocano un ruolo importante, queste labels sono nella quasi totalità dei casi gestite da altri artisti con cui condivido in parte background e visione. Ed è questo l’aspetto più stimolante, perché è poi dall’incontro, dallo scambio di idee e influenze che nascono le innovazioni più ambiziose.

Raffaele Sorrentini

Raffaele Sorrentini (aka 19:26)

Ci sono state influenze musicali? Quanto è importante la musica che ascolti di solito per creare il tuo sound?

Nasce tutto dall’ascolto, è un processo continuo di assimilazione che matura nel tempo. Ascolto davvero di tutto, non c’è un genere in particolare. Quanto alle influenze, posso citare due artisti così simili e diversi tra loro allo stesso tempo: Dj Metatron/Traumprinz/Prince of Denmark e Liberato.

Il progetto 19:26 è stato lanciato nel 2019. Da allora hai prodotto molta musica. Ultimamente ho notato che hai rilasciato nel contesto di due VA – penso a “Siamese Anthology” o “Sound of the Jungle” su Zamna Records. Vorresti parlarne? Penso che potrebbe essere molto interessante.

È corretto. Il mio primo EP è uscito esattamente 2 anni fa (maggio 2021) e da allora ho rilasciato oltre 20 tracce tra EP, singoli, Remix e VA. Nonostante ciò credo di aver rilasciato appena il 10/20% dei miei lavori. Anche perché l’anno scorso, più o meno in questo periodo, hard disk e computer mi hanno improvvisamente abbandonato in un colpo solo.

raffaele sorrentini

Raffaele Sorrentini (aka 19:26)

E con loro oltre 150 progetti, alcuni dei quali completi e pronti per uscire. Ho provato davvero di tutto ma non sono riuscito a recuperarne neanche uno. Inizialmente l’ho vissuta come un lutto. Poi in realtà credo che sia stata quasi una fortuna per me dover “ripartire da zero”. Tornando alla domanda, ‘XX’ su Siamese e ‘Disobedience’ su Zamna sono senza dubbio le tracce che mi hanno regalato più soddisfazioni.

Come puoi immaginare, sono anche le tracce che i fan mi chiedono di suonare più spesso durante i miei shows. La scelta di rilasciarle nel contesto di due VA è stata abbastanza naturale, anche perché personalmente la formula del various artists mi piace. Crea una connessione tra gli artisti che ne fanno parte, ed offre vari spunti ed elementi che poi sono utilissimi nella costruzione di un set perché legati da un filo conduttore comune.

Come abbiamo detto, sei un giovane artista, e ora stai entrando nella scena elettronica. Con chi ti piacerebbe collaborare presto? O preferisci lavorare da solo per concentrarti meglio sul tuo suono?

Proprio in queste settimane sto lavorando a diverse collaborazioni importanti con produttori e cantanti che stimo moltissimo. È davvero un orgoglio per me. Adoro le collaborazioni in generale. Mi arricchiscono sotto tutti i punti di vista, anche per il processo di crescita del mio progetto in solo. Ti aiutano a vedere le cose sotto differenti angolazioni, ad approfondire aspetti che ignoravi, e ad assimilare anche un po’ di gusto personale dell’altro artista. E per rispondere alla prima domanda.. mi piacerebbe collaborare con Liberato.

raffaele sorrentini

Raffaele Sorrentini (aka 19:26)

Una curiosità. Sbirciando dai tuoi social, abbiamo notato che trascorri molto tempo a Beirut, in Libano. Puoi spiegarci come mai e cosa ti lega particolarmente a quella città?

Haha, è vero! Ad essere onesto Beirut è una delle mie città preferite, sicuramente tra quelle che più mi ispirano artisticamente. Lì si respirano vibes uniche, la scena è in espansione continua e la gente adora fare festa. E’ un po’ la città del “nonostante”, perché nonostante le problematiche economiche, le criticità governative e le incertezze sul futuro, si respira un’aria di positività, di energia.

Da questo punto di vista mi ricorda un po’ la mia Napoli. Poi c’è da dire che lì ho coltivato molte amicizie, ho a disposizione uno studio dove poter fare musica h24, quindi appena ne ho la possibilità prendo i biglietti e vado lì.

Sul tuo futuro: hai qualche spoiler per noi? Grazie!

Mmm, dunque posso dirti che a luglio è in uscita il mio prossimo EP sul quale ho lavorato tantissimo negli ultimi mesi. E per quanto riguarda l’aspetto djing, sarà un’estate molto lunga.. Grazie a voi!

Raffaele Sorrentini

Raffaele Sorrentini (aka 19:26)