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Nella splendida cornice di Villa Fabri a Trevi, il Festival umbro torna con la sua edizione estiva e si conferma uno degli eventi più interessanti del panorama nazionale (e non solo).

Quando si tratta di concretizzare scelte e visioni artistiche, oggi sembra sempre più facile cadere nella trappola del banalismo o di un certo condizionamento “da conto economico” e finire per proporre line-up scontate o incoerenti. Se questo è vero nell’intero panorama internazionale, lo è ancor di più in Italia, dove – forse anche a causa della mancanza di un vero e proprio supporto alla cultura – indirizzi artistici più comodi e convenienti prevalgono troppo spesso. Trovare qualcosa di fresco e innovativo, che non cada in un altrettanto banale o forzato anticonformismo, oggi risulta davvero difficile.

Per fortuna c’è ancora qualcuno che decide di osare, anche in Italia, e cerca di proporre visioni alternative. Tra le esperienze italiane che sposano questa traiettoria c’è senza ombra di dubbio anche Dancity Festival (non a caso l’avevamo messo nella nostra lista dei migliori festival della primavera). Nato nel 2006 a Foligno, fin dall’inizio Dancity ha voluto (e saputo) proporre qualcosa di diverso e autentico. Non uno sperimentalismo esasperato (che spesso rischia di risultare anche incomprensibile ai più), ma un’accurata e bilanciata combinazione di scelte artistiche che permettono allo spettatore di esplorare divertendosi. Anche l’edizione estiva di quest’anno, che andrà in scena dall’1 al 3 Giugno a Trevi, è dimostrazione di questa linea artistica.

Dancity

Nomi affermati – ma comunque fuori dai circuiti più convenzionali – come Rival Consoles, DVS1, Kelly Lee Owens o Ivan Smagghe vengono affiancati da volti più o meno conosciuti, come Floyd Lavine, Nadia Struiwigh o OKO dj, per un’offerta davvero variegata di sonorità innovative (sotto la line-up completa).

A Villa Fabri, edificio del ‘500 immerso nel verde delle colline umbre, quest’anno ci saranno 3 stage, ognuno con il proprio stile musicale.

La Casa del Custode ospiterà degli showcase di giovani realtà italiane (dalle 17 alle 20) e si focalizzerà su sonorità più sperimentali: Giovedì Pho Bho Records, etichetta indipendente di Torino, presenterà il proprio duo Ninja Exotic Machine, Venerdì ci sarà Sottosuono, collettivo umbro che unisce sperimentalismo e musica mainstream, mentre Sabato si esibirà il collettivo romano Klang con le sue sonorità ambient e drone.

Il main stage “Ninfeo” sarà dedicato ai live e alle esibizioni più innovative. Oltre ai già citati Rival Consoles, DVS1 e Kelly Lee Owens, ci saranno tanti altri nomi interessanti: il producer inglese Batu e la sua techno modernista; l’eclettico Coby Sey (con la sua band) che unisce elettronica, post-punk e jazz; il rapper e attivista queer Mykki Blanco; o il magico back to back di Ivan Smagghe e Manfredas, per citarne alcuni.

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Il terzo stage invece, quest’anno si focalizzerà sulla musica afro/house e sarà dedicato al grande Dj umbro Sauro Cosimetti (figura storica del Red Zone di Perugia), scomparso a maggio dello scorso anno. Anche sulla Terrazza Cosimetti ci saranno esibizioni da non perdere, come quella dell’eclettica Dj Marcelle, della produttrice africana Coco Em o il back to back tra Dj Ralf e Leo Mas, che ripercorreranno la storia della musica house.

A completare il programma di Dancity, anche due lecture molto interessanti: Venerdì alle 16 Andrea Benedetti presenta la ristampa del suo libro “Mondo Techno”, che racconta le origini del genere musicale e la sua affermazione nel mondo, mentre Sabato, sempre alle 16, ci saranno Andrea Angeli Bufalini e Giovanni Savastano con il loro libro “DONNA SUMMER LA VOCE ARCOBALENO Da disco queen a icona pop“, la prima monografia italiana completa dedicata alla cantante americana.

Insomma, a Dancity quest’anno non solo musica, ma un programma variegato che offre l’opportunità di divertirsi, scoprire e, perché no, anche imparare qualcosa. Sul sito del festival sono disponibili le prevendite. Noi ci saremo. Voi?