Parkett approda nel sud della Spagna per partecipare a uno dei festival emergenti di musica elettronica che più stanno facendo parlare di sé a livello nazionale negli ultimi anni. Ambienti sonori avvolti da un paesaggio di una bellezza sconcertante: questo è RIT/MO.
A due passi dalla città di Granada, più precisamente ai piedi di un eremo che prende il nome di Ermita de los Tres Juanes, si celebra ormai da tre anni RIT/MO Festival, un evento che vede fondere per due giorni musica elettronica in un paesaggio naturale senza precedenti. Dimenticatevi dei macro festival e delle infinite line up di artisti: RIT/MO è intimità, è natura, è condivisione.
Il viaggio attraverso il quale l’esperienza RIT/MO prende forma inizia già dal tragitto che bisogna compiere per arrivare alla location, del tutto facilitato dai numerosi bus organizzati dall’evento. Il paesaggio urbano della città di Granada lascia spazio a quello delle montagne, silenziose testimoni dell’esperienza sensoriale che solo un evento di questo tipo può generare.
Il Festival di Musica, Natura e Altre Espressioni Culturali è basato su un concetto molto semplice: capacità limitata di 1000 partecipanti e una line up speciale che prevede la partecipazione di artisti più che consolidati insieme a musicisti e produttori del panorama musicale nazionale. Niente code chilometriche, nessuna distanza tra performers e partecipanti: un minuto prima balli insieme al tuo DJ preferito, il minuto dopo lo vedi esibirsi in uno dei due palchi dell’evento.
Quanto alla distribuzione dei dj set, il festival si divide tra il MORDISCO Stage e il LATIDO Stage. Entrambi racchiudono un incanto e un’ambientazione diversi tra loro. Il primo, e cioè il main stage, è composto da un grande palco rialzato da terra. A fungere da scenario c’è l’enorme parete rocciosa dell’eremo che crea un’atmosfera davvero peculiare, anche grazie all’aiuto della Sierra Nevada sullo fondo – quest’anno, innevata.
Il LATIDO Stage si trova a pochi metri di distanza ma ad un’altitudine inferiore, il che aiuta ad evitare che i due set in questione si sovrappongano a livello sonoro: scelta intelligente, visto lo spazio relativamente piccolo in cui si svolge l’evento. Questo palco è decisamente più intimo del primo, non c’è infatti alcuna distanza tra pubblico e artista e il set è posto all’origine di un bosco dove le luci dei laser vanno ad intersecarsi con i rami degli alberi, creando immersive atmosfere colorate.
Ma veniamo al dunque.
RIT/MO Festival – venerdì 3 maggio
Il primo giorno di RIT/MO non lascia certo spazio a perplessità. Ad aprire le primissime danze ci pensano rispettivamente Mena G da un lato e Certain People in un b2b con Fuentes Guerra dall’altro, rappresentando a pieni voti quella che è la scena musicale spagnola attuale. Tra i primi ospiti troviamo anche Senda Fatal seguito da María Latina. Nel secondo scenario Marc Piñol accoglie il suo pubblico con un set dai ritmi incalzanti e introspettivi della durata di ben 3 ore.
Cala la notte e il main stage si accende non solo di colori ma anche di vivacità e frenesia grazie ai ritmi dance e house del grande Fafi Abdel Nour che fomenta la folla al punto giusto prima di cedere il passo a Spray, che con la sua intensa selezione si riconferma come uno dei nomi più interessanti del progressive house attuale. Al LATIDO Stage troviamo invece Younger Than Me con un dj set techno esplosivo che riesce a mandare il pubblico letteralmente su di giri. A concludere le esibizioni del secondo scenario ci pensa Garrita con un’ampia proposta musicale composta da ritmi tribali, trance e techno più oscuri.
È il momento dell’ultima esibizione e ci si sposta interamente allo scenario principale per godersi una degli artisti più attesi dell’evento. Parliamo proprio di lei: Octo Octa. Un set techno e house potentissimo, 100% vinyl of course, è l’ultima grande proposta della prima serata del RIT/MO Festival. Il pubblico è in estasi e non può smettere di ballare, una vera chiusura in gran stile. What a night.
RIT/MO Festival – sabato 4 maggio
Anche la seconda giornata di RIT/MO inizia con una proposta decisamente interessante con un’iniziale line up pomeridiana costituita da talenti tutti nazionali. Nello scenario principale assistiamo alle esibizioni di Daniel Kelsan seguito da Baldman, mentre nel secondario troviamo Kamboya succeduto da un live di Promising/Youngster dalle note electro e ambient il quale a suo volta viene seguito dalla dj basca Bihotza. Scende la sera e il main stage si illumina grazie alla vibrante sessione dell’italiana Budino, una selezione dalle note trance e tribali che arriva ad includere anche “Also sprach Zarathustra”, mitica colonna sonora di 2001: Odissea nello spazio. Il pubblico apprezza.
A raccogliere la staffetta c’è Alex Kassian con un’elegante selezione dance e house, arricchita da un’improvvisa e carichissima “Pump Up the Jam” dei Technotronic. Nel frattempo, nel secondo stage ci pensa il Iro Aka a scaldare gli animi con una sessione composita di generi dai toni techno e acid. Dopo di loro, arriva il momento di Vladimir Ikvovic. Che dire: un mago. Conosciuto per le sue ingegnose selezioni, il dj serbo offre al pubblico un set vario dai toni psichedelici, spaziando tra numerosi generi e sfumature con una maestria unica. Tornando al MORDISCO Stage, troviamo nientemeno che Jennifer Loveless ad animare l’ambiente con una selezione techno e house energica e rigenerante.
Arriva il momento dell’ultimo set del festival. A chiudere in bellezza quest’edizione del RIT/MO Festival è Jane Fitz, che non ha certo bisogno di presentazioni. Inutile dirlo, l’ultimo set del festival è stato mistico, energico e introspettivo allo stesso tempo. Jane ci ha guidati con una sapiente selezione in vinile dai toni ipnotici e oscuri, accompagnando eccellentemente la delicata transizione alla chiusura della serata e dell’intero festival. Non potevamo chiedere di meglio.
RIT/MO Festival è una realtà musicale e culturale che si sta facendo sempre più spazio grazie al proprio progetto, per il quale l’attenzione al dettaglio e l’intimità sono i punti principali uniti a una proposta musicale competitiva e di qualità. Queste peculiarità, unite alla componente naturale e paesaggistica nel quale si trova immerso l’intero evento, rende RIT/MO uno dei progetti più interessanti del panorama musicale elettronico spagnolo.
ENGLISH VERSION
RIT/MO Festival: between musical landscapes and natural synergies
Parkett have reached southern Spain to participate in one of the emerging electronic music festivals that has been making waves in recent years. Musical environments enveloped by a landscape of staggering beauty: this is RIT/MO.
Just a few kilometres from the city of Granada, more precisely at the foot of a hermitage named Ermita de los Tres Juanes, RIT/MO Festival has been celebrated for three years now, an event that merges electronic music with an unparalleled natural landscape for two days. Forget about massive festivals and endless artist line-ups: RIT/MO is about intimacy, nature and sharing.
The journey through which the RIT/MO experience takes shape begins with the route one must take to reach the location, made easy by the numerous buses organised by the event. The urban landscape of the city of Granada gives way to the mountains atmosphere, silent witnesses of the sensory experience that only an event of this kind can generate.
The Festival of Music, Nature, and Other Cultural Expressions is based on a very simple concept: a limited capacity of 1000 participants and a special line-up featuring well-established artists along with musicians and producers from the Spanish music scene. No endless queues, no distance between performers and participants: one minute you’re dancing with your favorite DJ, the next minute you see them performing on one of the event’s two stages.
As for the distribution of DJ sets, the festival is divided between the MORDISCO Stage and the LATIDO Stage. Both surrounded by a special charm and ambiance. The main stage consists of a large stage raised from the ground. The enormous rocky wall of the hermitage serves as a backdrop, creating a truly unique atmosphere also embellished by the Sierra Nevada skyline – which were snowy this year.
The LATIDO Stage is located just a few meters away but at a lower altitude, which prevents the two sets from overlapping in terms of sound: a smart choice, given the relatively small space in which the event takes place. This stage is decidedly more intimate than the first; there is no distance between the audience and the artist, and the set is placed at the edge of a forest where laser lights intersect with tree branches, creating immersive colourful atmospheres.
RIT/MO Festival – Friday, May 3rd
The first day of RIT/MO leaves no room for doubts. Opening the very first dances are Mena G on one side and Certain People in a b2b with Fuentes Guerra on the other, fully representing the current Spanish music scene. Among the first guests, we also have Senda Fatal followed by María Latina with a very refined selection. Marc Piñol welcomes his audience with a compelling and introspective set lasting 3 hours.
As night falls, the main stage lights up not only with colours but also with liveliness and frenzy thanks to the dance and house rhythms of the great Fafi Abdel Nour, who stirs up the crowd just right before making way for Spray, who reaffirms himself as one of the most interesting names in current progressive house with his intense selection. Meanwhile, at the LATIDO Stage, we find Younger Than Me with an explosive techno DJ set that literally sends the audience into a frenzy. Wrapping up the performances on the second stage is Garrita with a broad musical proposal composed of tribal rhythms, trance, and darker techno.
It’s time for the last performance, and everyone moves entirely to the main stage to enjoy one of the most anticipated artists of the event. We’re talking about her: Octo Octa. A powerful techno and house set, 100% vinyl of course, is the grand finale of the first night of the RIT/MO Festival. The crowd is in ecstasy and can’t stop dancing, a truly stylish closure. What a night.
RIT/MO Festival – Saturday, May 4th
The second day of RIT/MO also starts with a decidedly interesting proposal, featuring an initial afternoon lineup composed entirely of national talents. In the main stage, we witness performances by Daniel Kelsan followed by Baldman, while in the secondary stage, we find Kamboya followed by a live set by Promising/Youngster with electro and ambient notes, which is then followed by the Basque DJ Bihotza. As the evening falls, the main stage lights up with the vibrant session of the Italian Budino, a selection with trance and tribal notes that even includes “Also sprach Zarathustra” the legendary soundtrack of “2001: A Space Odyssey.” The audience appreciates it.
To continue there’s Alex Kassian with an elegant selection of dance and house, enriched by a sudden and incredibly charged “Pump Up the Jam” by Technotronic. Meanwhile, at the second stage, Iro Aka warms up the atmosphere with a composite session of techno and acid tones. After them, it’s time for Vladimir Ikvovic. What can we say about him? He’s a wizard. Known for his ingenious selections, the Serbian DJ offers the audience a varied set with psychedelic tones, ranging through numerous genres and nuances with unique mastery. Returning to the MORDISCO Stage, we find none other than Jennifer Loveless animating the atmosphere with an energetic and refreshing selection of techno and house.
It’s time for the last set of the festival. To close this edition of the RIT/MO Festival in style is Jane Fitz, who certainly needs no introduction. Needless to say, the last set of the festival was mystical, energetic, and introspective all at once. Jane guided us with a skillful vinyl selection of hypnotic and dark tones, excellently accompanying the delicate transition to the close of the evening and the entire festival. We couldn’t have asked for better.
RIT/MO Festival is a musical and cultural reality that is gaining more and more recognition thanks to its project, where attention to detail and intimacy are the main points combined with a competitive and high-quality musical proposal. These characteristics, combined with the natural and scenic component in which the entire event is immersed, make RIT/MO one of the most interesting projects in the Spanish electronic music scene.