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Ritzi Lee sarà ospite della prima edizione del Noego Festival, è tra gli artisti europei più apprezzati e noi abbiamo avuto modo di scambiarci due chiacchiere.

Il Noego Festival è alle porte: avrà luogo a Napoli dal 7 all’8 dicembre e ospiterà al suo interno artisti internazionali che abbracciano diversi generi musicali. Tra i protagonisti della prima edizione del festival, oggi abbiamo deciso di concentrare la nostra attenzione su uno dei pionieri della musica elettronica europea: Ritzi Lee.

Nato in Olanda, paese che forgia da sempre i migliori esponenti della musica Techno, Steve Liem, in arte Ritzi Lee, è tra le personalità artistiche più interessanti degli ultimi venti anni.

Abbiamo deciso di ripercorrere assieme quelli che sono stati forse i punti più significativi della sua carriera, curiosando tra ciò che ha influenzato il suo percorso artistico, fino ad arrivare a Underground Liberation, etichetta autonoma ideata dallo stesso Ritzi Lee che sicuramente ha occupato una posizione di rilievo tra le esperienze dell’artista stesso.

ITALIAN – ENGLISH

Sei nella scena della musica elettronica da più di vent’anni. Hai probabilmente visto molti cambiamenti nella scena. Ricordi un certo periodo in cui ti sei sentito più stimolato dal contesto artistico?

Da un punto di vista artistico, il periodo più impegnativo fu quando la musica Techno raggiunse il suo punto più basso. Direi tra il 2003 e il 2006. Molte cose successero al tempo. Gli eventi Techno non facevano più musica Techno ormai, ma erano più verso Minimal e Tech-house. Affermati artisti Techno iniziarono ad allontanarsi dalla musica Techno e a produrre e suonare Minimal, solo per avere date a Ibiza. Fu anche il periodo in cui molte distribuzioni di musica elettronica fallirono. Si poteva chiaramente vedere che le vecchie istituzioni iniziavano a perdere le loro posizioni. la struttura degli anni ’90 svanì totalmente. Partecipai a molte discussioni/incontri all’ADE in quegli anni per seguire cosa stesse accadendo nella scena, o almeno per cercare di capire. E dopotutto arrivai alla conclusione che nessuno capì veramente. In fondo per me fu solo questione di cambiare le mie idee e lasciare che la gente dell’industria avesse a che fare con i propri problemi. Io sono dentro per la musica e per creare suoni che mi piacciono e in cui credo. Questa è la musica Techno nella sua forma più pura. Saltare nella tana del coniglio, iniziare un viaggio nell’esplorazione dei suoni, della tecnologia e arrivare a un suono che mi contraddistingue che sia totalmente mio.

Hai una forte connessione con Rotterdam, una città conosciuta a livello globale per la sua vivissima scena Rave. Questo ha in qualche modo influenzato la tua crescita artistica e culturale?

Ho sempre avuto una connessione molto forte con Rotterdam. È capitato in modo naturale. Rotterdam (anche nel periodo più caldo per la Minimal) non fu influenzata facilmente dai vari trend. C’erano ancora eventi Techno in interessanti contesti underground. E io avevo un buon rapporto con la maggior parte di queste realtà. Era un periodo in cui si sopravviveva e si ricostruiva ciò che fu distrutto durante la recessione. Credo che questo sia ciò che si può sentire nella mia musica. Ogni traccia è curata con il cuore, l’anima, il duro lavoro e un tono di ribellione, per creare qualcosa di totalmente diverso da ciò che facevano gli altri al tempo.

I tuoi dj set mostrano la tua esperienza e la ricercatezza che metti nel tuo lavoro. Nei tuoi live liberi il tuo genio e lascia la folla senza parole. Provi le stesse emozioni in entrambi i contesti?

Sì. Le basi per costruire un set, sia dj o live/ibrido, sono simili. All’inizio per me è come un foglio bianco o una tela, che dir si voglia. Non preparo mai una sequenza per i miei set. So sempre cosa fare quando mancano cinque minuti all’inizio. Sento sempre in che stato mentale è la folla. Ogni Paese, città, club e festival è diverso. Impari ad avere a che fare con queste situazioni durante gli anni. Non penso mai in termini di canzoni da suonare. Preferisco pensare a quali elementi o strati usare per creare il prossimo passo nella costruzione di una certa atmosfera.

Underground Liberation è il nome della tua label, dalla quale sono nate collaborazioni con artisti come Orlando Voorn e Scan7. Tra gli artisti con i quali hai collaborato, quale sceglieresti per un nuovo progetto?

In questo momento non sto pensando ad alcuna collaborazione. Mi concentro su un paio di etichette su cui posso produrre una diversità di suoni. Per esempio MORD per il lato più scuro e pesante di me stesso e Klockworks per la creazioni più sottili e profonde.

Underground Liberation fu una delle etichette più interessanti del suo tempo. Ti piacerebbe lavorarci ancora?

È divertente da dire, ma in ogni intervista ho promesso che sarebbe arrivato il momento di riprendere in mano Underground Liberation. Ad oggi non credo sia ancora tempo. Ma non dirò che UL fu un’era. L’obiettivo di UL fu di essere un contro-movimento, in un tempo in cui la Techno ancora non aveva un posto. Magari arriverà il tempo di creare una piattaforma che funga da contro-movimento alla commercializzazione della musica Techno.

Persone da tutto il mondo ascoltano e apprezzano la tua musica. Ti sei esibito in molte città e molti Paesi. Ricordi una notte particolare che ti ha segnato?

È difficile dire se una certa notte mi abbia segnato o meno.

 Ti esibirai presto al festival Noego di Napoli, una città in cui la gente sembra esserti particolarmente affezionata. Hai quale aspettativa?

Nel tempo ho imparato a non farmi alcuna aspettativa, ma solo a entrare nella giusta atmosfera e gustarmi ciò che succede. Come con qualsiasi altra cosa. Ho sempre bei ricordi quando suono a Napoli e nei dintorni. Le persone sono grandiose e hanno molta passione. Darò semplicemente una parte di ciò che provo e spero di ispirare le persone e di dar loro più energia e felicità nella vita con la mia musica Techno.

Carmela Massa & Alberto Zannato


ENGLISH VERSION

You have been in the electronic music scene for 15 years. You probably saw many changes in the scene; do you remember a certain period in which you felt more stimulated from the artistic contest?

From an artistic point of view, the most challenging period was when techno music was at it’s lowest point. I would say between 2003 – 2006. Many things happened that time. Techno events didn’t program techno music anymore, but where more into minimal and tech-house. Established techno artists started to walk away from techno music and produce and play minimal, just for the Ibiza bookings. It was also the time that many electronic music distributions went broke. You clearly saw that the old established institutes started to loose there place. That structure from the 90s totally vanished. I attended a lot of discussions / panels at ADE during that time just to follow what is going on in the scene, or at least try to understand. And after all that I came to the conclusion that nobody really understood. Eventually for me it was just a matter to switch my mind, and let the industry people deal with their own problems. I’m just in for the music, and creating sounds that I like and what I believe in. Techno music that is, in It’s purest form. And to jump into the rabbit hole and start the journey in exploring sounds, technology, and getting to that signature sound that is totally my own.

You come from Rotterdam, a city globally known for its buzzing Rave scene. Did this somehow influenced your artistic and cultural growth?

I always had a strong connection with Rotterdam. It kind of happened in a natural way. Rotterdam (also around the minimal hype period) was not influenced so easily by all those trends. There where still techno events in good underground settings. And most of those establishements I had a good connection with. It was that time of surviving. And rebuilding what was broken during the recession. I think that is what you can hear in my music also. Each tune is taken care of with heart, soul, hard work, and a tone of rebelism, to do totally something else then what others do at the time.

Your dj sets show your experience and the refinement you put in your work. In your live sets you unleash your talent and let the crowd speechless. Do you feel the same emotions both in the dj and the live sets?

Yes, the fundaments of building up a set if it is a DJ or a live / hybrid is similar. In the beginning for me it’s like a blank paper or canvas, how you like to call it. I never prepare the sequence of my sets. I always know what to do when It’s 5 minutes before I start. I always feel and check the crowd in which state of mind they are. Each country, city, club, festival is different. You kind of learn how to deal with these situations during the years. I never think in terms of songs to play. I rather think which elements or layers to use to create the next stage in creating a certain athmosphere.

Underground Liberation is the name of your label, from which collaborations with artists like Orlando Voorn and Scan7 were born. Between the artists with whom you collaborated, which one would you choose for a new project?

On this moment I’m really thinking about any collaborations. I do focus on a couple of labels now where I can output diversity in sounds. For instance MORD for the darker / heavier side of myself, and Klockworks for the more subtile deeper creations.

Underground Liberation was one of the most interesting labels of its time. Would you like to work on it again?

It’s funny to say, but in every interview I always promised there will be a time that it is time again for Underground Liberation to start up again. Till now I still don’t feel yet it is the time. But I’m also not going to say that UL was an era in time. The goal of Underground Liberation was in a time where techno music didn’t had a place yet, to function as a counter movement. Maybe in time it is time to create a platform as counter movement against the commercialisation of techno music.

People form all over the world listen to your music and appreciate it. You performed in a lot of cities and countries. Do you remember a particular night that marked you?

It’s difficult to say if a certain night marked me.

You will soon play at Noego Festival in naples, a city where people seem to be particularly attached to you. Do you have some expectations?

In time I learned not to form any expectations at all. Just being in the whole vibe, and enjoy the happening. Like with everything. I do have great memories always when playing Naples and around. The people are great and with a lot of passion. I will just give a piece of my vibes, and hope to inpire and give people more energy and happiness in life with my techno music.

 

Carmela Massa & Alberto Zannato