Anche Robert Henke, dopo Dave Clarke, ha preso una decisione simile: quella di non rinnovare il visto per gli USA in risposta alle politiche di Donald Trump sull’immigrazione.
A pochi giorni di distanza dall’annuncio di Dave Clarke, anche Robert Henke a.k.a. Monolake decide di non tornare negli Stati Uniti fintanto che la linea del neo-presidente Donald Trump sulle immigrazioni rimane sulla posizione che stiamo vedendo svilupparsi negli ultimi giorni.
La situazione americana è al momento un po’ caotica, dato che questa decisione da parte di Donald Trump, noto anche per la sua impulsività, ha avuto ripercussioni non indifferenti su una moltitudine di persone, tra immigrati, viaggiatori e lavoratori. Una delle prime decisioni messe in atto dal nuovo presidente americano è stata una piuttosto arbitraria selezione e chiusura delle frontiere per tutti coloro che viaggiano o hanno viaggiato dentro e fuori gli Stati Uniti, se provenienti da certi paesi inseriti in una sorta di blacklist. Molte di queste persone entrano ed escono dagli USA per lavoro, come l’artista tedesco Robert Henke nel momento in cui viaggia per le sue esibizioni. Non si sa bene come si evolverà la questione, nè con precisione alcuni risvolti collaterali di una tale decisione, ma quello di Henke è il secondo caso che riportiamo di un artista di origine europea che ha deciso di non rinnovare il visto.
In un comunicato sulla sua pagina Facebook, Robert Henke, pur senza nominare direttamente Donald Trump, dichiara:
“Ho deciso di annullare tutte le esibizioni di Lumière III e di Monolake negli Stati Uniti. Non ho più intenzione di richiedere il visto, e non ho intenzione di far finta di essere un turista mentre vengo lì per i miei concerti. Una parola per i miei amici e fan negli USA: farò tutto quello che posso per supportarvi. So che vi sentite devastati quanto me. Questa decisione non è contro di voi.“
Leggendo alcuni commenti al post di cui sopra, pare che ci siano anche altri artisti concordi con questa linea di pensiero.
Paolo Castelluccio