Ieri la Roland ha messo un altro sigillo alla scia di prodotti che aveva promesso di rilasciare durante l’estate: escono la TR-08 e l’SH-01A per la serie Boutique, e un nuovo sampler della serie AIRA.
Ieri era l’otto agosto, o più simbolicamente l’8/08. Quale giorno migliore per darci nuovamente un assaggio di un sapore intramontabile? Si parla della TR-808 e della sua storia tanto importante quanto “ingombrante”. Proprio ieri la Roland ha annunciato al pubblico il lancio di due nuovi soldati della serie Boutique. Il primo di questi è proprio la TR-08, che va ad affiancarsi alla TR-09, uscita l’anno scorso e che riproduce in formato più piccolo le drum machine più storiche di sempre. Come di consueto, lo stile e l’estetica ricalcano fedelmente la macchina originaria, come anche la circuiteria replicata in digitale con la tecnologia ACB, ma ispirata fedelmente a quella analogica da cui tutto è nato.
Inoltre, la nuova TR-08 ha qualche funzionalità in più: ad esempio 16 sub-step per step in modo da poter arricchire e rendere sempre più organico e raffinato il beat making, che negli anni si aggiorna e progredisce. Inoltre ci sarà un compressore per kick e snare che potrà caricare quanto basta il suono di quello che è lo zoccolo duro di un beat, rendendono più o meno presente e rotondo, quando si vuole picchiare di più. Per il resto, sarà possibile gestire ogni dettaglio di ogni step con i controlli di tone, level, tuning, decay e pan. Inoltre, si potrà navigare tra i write modes e scrivere pattern tutto al volo, senza più la necessità di stoppare per editare.
Purtroppo – questione annosa – le uscite separate per ogni drum part si possono gestire solo via USB, e non le ritroviamo in analogico.
La seconda importante rielaborazione, spesso evocata da molti in questi anni, riguarda l’SH-101, che in formato Boutique assume il nome di SH-01A. Viene presentato in tre colori: grigio classico, ma anche ciano e rosso (presenti anche nella versione full-size classica, come varianti “special edition” di quella grigia). Come per la TR-08, lo chassis è in metallo.
L’SH-01A è stato maggiormente arricchito rispetto all’originale. Innanzitutto e soprattutto perchè presenta polifonia a quattro voci e modalità Unison; inoltre, per la possibilità di salvare 64 pattern e 64 suoni. Un aspetto interessante è che ora con il sequencer e i controlli di CV e Gate out è possibile pilotare altri strumenti, rendendolo così piuttosto friendly nei confronti di hardware modulare e tutto ciò che “parla la lingua” del CV/Gate. Non manca, naturalmente, la connettività MIDI e USB.
Entrambe queste macchine possono essere alimentate a batteria e possono essere associate alla mini-tastiera a 25 tasti K25-m, condivisa tra tutti gli strumenti Boutique.
I prezzi saranno in linea con il resto della serie, pari a circa 349$, fino a 399€ per il mercato europeo.
Per averne un assaggio, ecco l’improvvisazione di Mathew Jonson creata con i soli due nuovi arrivi Boutique tra le mani:
Infine, si allarga anche la famiglia della serie AIRA, con un sampler che in realtà già conosciamo, ma adattato alla filosofia della serie nera e verde. Il nuovo SP-404A non è altro che un ampliamento del classico SP-404. L’aspetto rimane lo stesso, compreso lo schermo poco eloquente con tre numeri. Il colore è quello della serie AIRA, e la caratteristica portante è in questo caso l’ampia interfacciabilità con la drum machine TR-8. I due strumenti possono interagire ad esempio con la TR-8 che può ora triggerare i suoni salvati in storage nell’SP-404A e divenire un vero e proprio sub-mixer rispetto al sampler.
Questi suoni possono anche venire effettati tramite la manopola “scatter” della TR-8 in una quantità di reverse, glitch, gate, stutter, frammentazioni e alterazioni ritmiche. Oltre a ciò, naturalmente rimangono tutte le funzioni dell’SP-404 originario, con l’inclusione di capacità di sampling a 16 bit e 29 effetti digitali (DSP). E’ previsto un aggiornamento firmware per la TR-8 che garantisca un’ottimale interazione tra le due macchine. In pratica, è un po’ come se ora potessimo finalmente usare i nostri campionamenti sulla TR-8, anche se pur sempre con l’intermediazione necessaria di un’altra macchina.
Intanto, si registrano alcune note di colore nel duello a distanza con Behringer. Poco dopo la stoccata del recente SE-02, remake del MiniMoog uscito appena prima degli annunci sul controverso clone Behringer, la casa tedesca risponde proprio ieri stesso con un’immagine che è girata molto in rete: un misterioso “MS-101“, identico nell’aspetto all’SH-101 full size, solo di colore diverso, imbracciato a mo’ di keytar da una ragazza.
Forse tra i vari cloni della Behringer è stata previsto anche quello dell’SH-101? Per ora conferme ufficiali non ce ne sono. Di certo è una contromossa indubbiamente simpatica, che mette un po’ di pepe nella competizione tra i due brand che sta prendendo forma ultimamente. Questo, per non dire che gli schiaffi che stanno volando si sentono fino a qui.