Stefano GrossiI “New Aural Discourse” (N.A.D.) rilasciano il prossimo mese dopo oltre venticinque anni di assenza, il nuovo EP composto da quattro tracce sull’etichetta olandese “Rush Hour“.
“New Aural Discourse” sarà anche il titolo del nuovo progetto che vede coinvolto il duo formato dai produttori Mustafa Ali (L.E. Bass) e Tony Thorpe (The Moody Boyz); artista quest’ultimo che è stato il fondatore di etichette indipendenti come Warriors Records, BPM e collaboratore di artisti come Massive Attack, Bloc Party e Roots Manuva e Amy Winehouse.
Le quattro tracce sembrano le dirette discendenti dell’ultimo album prodotto dai due artisti e rilasciato nel 1990 dal titolo “Dawn Of A New Age”, uscito sull’etichetta discografica BPM Records (label scomparsa subito dopo) e dietro al quale aleggia una sorta di mistero. L’album oltre che essere stato prodotto in una sola settimana è stato venduto per un brevisimo periodo di tempo per poi sparire dagli scaffali dagli store ed essere ristampato qualche anno fa, diventando così un “cult” per tutti gli appassionati del genere.
Anche dietro all’artista inglese con origini israeliane L.E. Bass ha sempre ruotato una sorta di enigma mai risolto e ben custodito dagli addetti ai lavori di quegli anni. Prima di registrare il long play “Dawn Of A New Age” infatti, nel lontano 1988, avrebbe realizzato un album di house music dal titolo “Close Jack Encounter” e mai rilasciato ufficialmente sul mercato. E sembra che proprio i tamburi e i riverberi presenti nel progetto abbiano incuriosito Tony Thorpe il quale avrebbe identificato in lui uno dei primi precursori della “Deep House” di quegli anni e anche il prescelto per l’inizio delle loro produzioni come N.A.D.
Il prodotto delle loro tracce come duo è sempre stato una techno pura, lungimirante e oscura. E sulle quattro tracce in arrivo di “New Aural Discourse EP” il duo ha recentemente dichiarato:
“four fresh, futuristic and far-sighted British takes on Detroit techno“.
Nel player sottostante potete intanto ascoltare gli snippets in anteprima.
Stefano Grossi