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Ryuichi Sakamoto e Alva Noto hanno annunciato l’uscita di un nuovo album realizzato a quattro mani che si intitola “Glass” e sarà pubblicato il 16 febbraio dall’etichetta Noton di Carsten Nicolai.

Il disco è stato registrato interamente dal vivo, a settembre dello scorso anno, in occasione di una performance privata che Sakamoto e Alva Noto hanno tenuto a New Canaan, in Connecticut, nel suggestivo scenario immerso nella natura della Glass House, l’avvenieristica residenza costruita all’inizio degli anni ‘50 con un unico blocco di vetro, acciaio e mattoni; progetto, quest’ultimo, che porta la firma del celebre architetto, Philip Johnson, principale esponente dell’International Style statunitense.

La performance negli spazi ultimati nel 1955 e oggi riconosciuti come patrimonio del National Trust for Historic Preservation, si è svolta in occasione della presentazione del progetto site-specific dal titolo “Dots Obsession – Alive, Seeking for Eternal Hope”, ideato dalla visionaria artista giapponese Yayoi Kusama per commemorare i centodieci anni dalla nascita di Johnson e che ha trasformato la Glass House in una vera e propria installazione multimediale.

Per la registrazione di questa session, Ryuichi Sakamoto e Carsten Nicolai aka Alva Noto hanno suonato improvvisando per poco meno di un’ora dopo aver avuto la possibilità di provare insieme soltanto il giorno prima: il risultato è un album di ricerca sonora, nel quale la coppia di performer esplora il sound art applicato all’elettronica grazie all’utilizzo non convenzionale di strumenti quali un mixer, un synth, recipienti di vetro sonori, alcuni crotales e, soprattutto, gli stessi elementi architettonici dell’edificio.

I suoni provenienti dall’interno della casa, concepita in origine da Johnson come luogo per la sperimentazione e la creatività, sono stati registrati, infatti, con alcuni microfoni ambientali al fine di catturare anche le vibrazioni di alcune mazze per gong rivestite di gomma e strofinate delicatamente ma con decisione sulla superficie del vetro per creare un effetto sonoro assimilabile al field recording.

“Quando mi è stato offerto di esibirmi alla Glass House”, ha dichiarato il compositore giapponese, “la prima idea che mi è venuta in mente è stata quella di usare la casa stessa come uno strumento musicale; osservare il bellissimo paesaggio che circonda la Glass House attraverso la parete di vetro decorata con i punti rossi disegnati da Kusama mi ha colpito profondamente; è stato come essere parte di un paesaggio sonoro, un’insolita interazione tra arte, natura ed elementi artificiali”.

Glass rappresenta la prima collaborazione per un album live tra Sakamoto e Alva Noto dal 2014, ovvero dal temporaneo ritiro dalle scene del sessantacinquenne compositore originario di Nakano ma residente a New York, a seguito della diagnosi di cancro e delle lunghe terapie mediche alle quali si è sottoposto.

La performance, unica nel suo genere, è disponibile anche in una versione video, realizzata dal filmaker canadese Derrick Belcham, grazie alla quale è possibile apprezzare tanto l’approccio sperimentale alla composizione, volto a dare il massimo risalto alla risonanza e al riverbero dei materiali di costruzione, in particolare del vetro, quanto il risultato malinconico e contemplativo come naturale sintesi dell’interazione tra arte, scienza e suono.

L’ultima partnership creativa tra Sakamoto e Alva Noto risale al 2016 con la realizzazione della colonna sonora per il film “The Revenant” del regista messicano Alejandro Gonzalez Inarritu, vincitore di 3 premi Oscar; di pochi mesi fa, invece, è l’uscita di “Async“, l’ultimo album solista di Sakamoto pubblicato per la sua etichetta Commmons.

E’ di poche settimane fa, inoltre, la notizia che la label “Noton” (fondata da Carsten Nicolai dopo la divisione dalla “Raster Media” per dare uno spazio dedicato ai propri progetti), ha annunciato  la prossima pubblicazione di una performance live del 2002  , finora inedita.

Il concerto, registrato al Baltic Arts Center di Newcastle,  ha visto protagonisti Alva Noto insieme a Roji Ikeda e Mika Vainio; quest’ultimo, metà del duo finlandese Pan Sonic, prematuramente scomparso ad aprile di quest’anno.