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Ryuichi Sakamoto ha trasformato un pianoforte di una scuola distrutto dallo tsunami del 2011 in uno strumento capace di convertire le onde sismiche in suoni.

Il broadcaster pubblico giapponese NHK World ha realizzato un nuovo documentario che ha come interpreti principali Ryuichi Sakamoto ed un pianoforte colpito e semidistrutto dal devastante tsunami, scoperto e recuperato dal musicista in una palestra di scuola della Prefettura di Miyagi.

Come riportato da NHK World, infatti:

“Un pianoforte irrimediabilmente danneggiato dall’onda anomala dello tsunami di 7 anni fa che ha colpito il Giappone orientale fa è stato ritrovato e trasformato in uno strumento del tutto nuovo”.

Il piano è stato scoperto per caso dal musicista Ryuichi Sakamoto mentre stava visitando  i resti di una scuola abbandonata nell’area del disastro. I suoni erano completamente distorti rispetto alla tonalità tradizionali del pianoforte e, anche per questo motivo, Ryuichi Sakamoto ha deciso di utilizzarli per il suo ultimo disco.

Successivamente ha collegato dei particolari sensori ai tasti, trasformando lo strumento in una macchina capace di convertire le onde sismiche in onde sonore, amplificando cosi a livello acustico ed emozionale gli effetti della scossa tellurica.

Lo Tsunami Piano è infatti presente nell’ultimo album dei Ryuichi Sakamoto, intitolato Async, il suo primo lavoro solista negli ultimi 8 anni pubblicato nel 2017 per l’etichetta Milan Records; il disco ha anticipato di alcuni mesi il progetto a due insieme ad Alva Noto intitolato Glass.

A seguito dell’evento catastrofico, Sakamoto ha lavorato con i ragazzi delle scuole locali per riparare strumenti musicali danneggiati ma ha deciso di tenere con se questo particolare Grand Piano con l’obiettivo non soltanto di riportarlo alla piena funzionalità ma addirittura di trasformarlo in un’opera d’arte.

Curando personalmente il minuzioso restauro che ne ha preservato l‘accordatura originale senza compromettere la cassa armonica , Ryuichi Sakamoto ha completato la sua creazione costruendo un device elettronico capace di elaborare un flusso sonoro a partire dai dall‘intensità e dalla frequenza delle onde sismiche captate da ogni parte del mondo grazie ad un sofisticato algoritmo.

Concepito come una testimonianza della forza devastante dello tsunami e del valore talvolta effimero della vita di fronte alle catastrofi, l’opera del compositore giapponese è nelle sue intenzioni un modo per lasciare il personale ricordo di un disastro con non potrà mai essere dimenticato.

Ryuichi Sakamoto, che negli anni scorsi ha combattuto una dura battaglia personale contro il cancro, conclude il film descrivendo in prima persona che cosa egli spera che lo Tsunami Piano rappresenti nell‘immaginario collettivo:

“Qui in questi luoghi è nata la civiltà moderna, la nostra scienza, la nostra tecnologia. Ma tutto è così fragile. Avrei dovuto saperlo. Poi è successo il disastro e ho capito che avevo davvero dimenticato … Ed è stato uno shock che non abbiamo completamente assorbito. Il problema è che, se non lo accettiamo, probabilmente smetteremo di pensarci … Ma io voglio continuare a pensarci”

Qui la versione integrale del documentario.