Salerno, Sam Ruffillo, ed un Caffè alle 5 del mattino: il mix perfetto per festeggiare la notte del 25 dicembre con tanta musica di qualità: vi raccontiamo il Natale di Parkett in Campania.
Il nostro radar per serate, eventi e piccoli tesori nascosti non smette mai di lavorare, neanche durante le feste. Quello che è successo lo scorso Natale è un po’ questo: scoprire un astro nascente incastonato tra le montagne di Salerno, con degli ospitali padroni di casa ed un certo Sam Ruffillo (sì, proprio quel Sam Ruffillo) che si divertiva dietro la consolle.
Andiamo con ordine, e ricostruiamo il tutto in maniera organica. Rientrati ognuno a casa propria per le feste, è normale concedersi qualche giorno di pausa per stare con la famiglia. Dopo pranzi, cene, brindisi e giochi, però, la fatidica domanda: cosa facciamo questo pomeriggio? Uscire? Sì, beh, si può fare, ma in giro sarò pieno di turisti, e poi sedersi ad un bar al freddo non è proprio invitante come ipotesi.
Cinema? I tempi dei cinepanettoni di Desichiana memoria sono terminati, inutile prendersi in giro. Ballare? Sì, ma….eh, ecco… ballare sì! Ma Dove? Almeno per “quei di Salerno”, la risposta è arrivata da Domenico Greco (in arte Domgreek) ed Alessandro Policastro, due giovani ragazzi che hanno deciso, in tempo di quarantena (sigh), di creare “Caffè delle Cinque“.
Si tratta di una realtà dalle grandissime potenzialità, che ha preso sulle proprie spalle l’ingrato compito di far rivivere lo splendore di una città troppo a lungo abbandonata al buio: una landa desolata su cui il Sole della buona musica non splende da troppo tempo.
Così, Domenico ed Alessandro hanno iniziato a bussare alle porte di tutti gli orfani di una scena che ormai non esiste più, tra “attempati” nostalgici e giovani curiosi, ed hanno avviato la loro realtà.
Location prescelta per testare il tutto, lo scorso maggio, è il Dissonanze Club, suggestivo locale dal design industriale sito poco fuori Salerno.
I muri di cemento nudo, la forma e l’arredamento che ricordano un vecchio magazzino industriale, la presenza di finti fusti di carburante che fungono da tavolini, le scale di ferro battuto e la guardiola, ricavata da una vecchia caldaia arrugginita, creano la mescolanza perfetta per la musica underground di Caffè delle Cinque.
Per Natale, i nostri amici hanno voluto fare le cose in grande ed hanno ospitato uno dei nomi di punta dell’etichetta Toy Tonics del Dj e produttore Matthias Kapote: Sam Ruffillo.
Prima della serata siamo riusciti a scambiare qualche chiacchiera con il giovinetto, lucano d’origine ma figlio di una mistura di culture tra l’Europa e l’America che sta rapidamente catturando l’attenzione dei più con le sue eclettiche produzioni e i suoi variegati DJ sets, e ve la riproponiamo qui:
Ciao Sam! Benvenuto a Salerno e benvenuto su Parkett. Come stai?
Come ti stai trovando qui nel sud della Campania? È la tua prima volta a Salerno?
Sì, è la mia prima volta qui in città. Sono a Salerno solo da qualche ora ma ho già percepito l’accoglienza calorosa e goduto di un’ottima cena insieme alla crew di Caffe Delle Cinque.
Cosa ti aspetti da questo evento?
E tu, come ti sei preparato all’occasione (se ti sei preparato…)?
Puoi anticiparci qualcosa sul mood che vorrai comunicare questa notte?
E dopo che lascerai Salerno? Dove ti potremo ascoltare?
Volendone sapere di più di Caffè delle Cinque, abbiamo voluto chiedere qualcosa in più a Domenico ed Alessandro. Ci hanno spiegato che il progetto “nasce a Milano senza tante pretese” e che “vuole essere un hub in cui giovani Djs e produttori potessero essere liberi di selezionare dischi senza alcun limite.
In sostanza, i ragazzi hanno “cercato di trasporre in suono quello che vorresti sentire alle cinque del mattino, qualsiasi cosa tu abbia fatto prima. Il nome è nato comunque prima di tutto: è il caffè che bevi dopo il club, ma può essere qualsiasi situazione, basta sia alle cinque del mattino.”
Dal canto nostro, abbiamo goduto di un’ottima serata: Domenico, da giovane e promettete DJ Resident, ha aperto la serata nel pieno rispetto del suo successore dietro i dischi: musica soft di apertura ai primi albori della serata, per poi muoversi verso suadenti melodie fatte di piano, cori e un tripudio di strumenti funky.
Poi è il turno di Sam: ingresso a bomba con gli inconfondibili suoni di Armand Van Helden, Riva Starr e Mark Broom, per poi leggiadramente spostarsi sul più allegro Brian Tappert mentre strizza l’occhio al duro Kerri Chandler e ai frenetici Floorplan.
Il cemento del Dissonanze Club, fino ad allora incredibilmente intatto, trema con “Horny” di Mousse T, per poi venire giù del tutto nel momento in cui Sam poggia le dita su “Danza Organica”.
Domenico, poi, riprende il comando della consolle, e porta la folla lentamente verso le proprie case, chiudendo la serata tra sorrisi, abbracci e gli immancabili applausi.
La nostra soddisfazione è massima, Sam Ruffillo ha avuto il suo meritatissimo tributo d’onore da Salerno (tanto da suonare con un maglia della Salernitana appositamente creata) e Caffè delle Cinque ha accesso una nuova lucina nell’oscurità che avvolge questa parte della Campania.