Molto originale e soprattutto educativa l’iniziativa di prevenzione promossa nel Secret Garden Party, festa che si svolge in Inghilterra, nel Cambridgeshire.
Come si legge dal sito britannico The Guardian, nell’evento britannico Secret Garden Party, festival piccolo ma di un certo sfarzo che si tiene annualmente in Cambridgeshire, The Loop ha proposto l’introduzione in via sperimentale di un utilissimo servizio di prevenzione ai fruitori.
Lo scorso weekend al Secret Garden Party è stato possibile analizzare in loco le sostanze psicoattive che i ragazzi e le ragazze, da decenni, portano con sè alle serate per accompagnare il ballo.
E’ la prima volta che nel Regno Unito si svolge un’iniziativa del genere, con l’avallo del Consiglio e delle forze di polizia locale. Ma allo stesso tempo non ci stupiamo di tanta sensibilità sul tema, dato che proprio l’Inghilterra ha una spiccata tradizione di uso – più o meno consapevole – delle droghe da club.
Da sempre l’ecstasy è stato ritenuto la droga perfetta per questo tipo di serate: empatogeno e stimolante motorio, avrebbe tutte le carte in regola per permettere di esperire il senso di comunione tra chi condivide il party e ballare ininterrottamente fino al giorno seguente. In teoria.
In pratica è pur sempre un droga chimica, che di per sè già possiamo tutti facilmente immaginare non sia proprio un toccasana, e in più – cosa questa assai grave – è molto frequente che possa venir tagliata con sostanze altamente tossiche.
Per cui, come è giusto in un’epoca che dovrebbe definirsi “moderna”, piuttosto che non parlarne come se fosse semplicemente una roulette russa a rischio e pericolo dei “drogati e tossici” che si vogliono rovinare la vita, qualcuno ha giustamente pensato che la via migliore per evitare certi incresciosi episodi (per non definirli vere e proprie tragedie) fosse proprio informare.
Informare i ragazzi, renderli consapevoli di ciò che assumono, metterli in guardia del fatto che potrebbero molto facilmente assumere sostanze che non sono affatto ciò che credono di avere tra le mani. In una parola: prevenzione.
Circa duecento persone hanno così voluto fare la prova al Secret Garden Party e utilizzare questo servizio, per il quale oltre all’analisi della droga sottoposta al test erano previsti anche dieci minuti di informativa circa l’uso di droghe e le conseguenti implicazioni di rischio e di salute.
Fiona Measham, co-fondatrice di The Loop, è convinta che questa iniziativa tenuta al Secret Garden Party possa risultare molto positiva per tutti: “per la prima volta abbiamo potuto offrire un servizio del genere come parte di un pacchetto informativo di prevenzione, fornito da un team di operatori altamente professionalizzati nell’ambito delle sostanze stupefacenti. Questo può aiutare le persone a fare scelte più oculate, prudenti, riducendo i rischi legati all’assunzione di droga”.
Delle duecento persone che hanno sottoposto le loro droghe all’analisi al Secret Garden Party, un quarto di loro ha deciso di disfarsene nel momento in cui ha scoperto si trattava di sostanze adulterate o addirittura completamente diverse da ciò che pensava.
Questo implica una rilevante fetta di fruitori dissuasa dall’avvelenarsi pensando di stare assumendo MDMA, ed è una percentuale niente male. Perchè è venuto fuori ad esempio che ciò che si pensava fosse Ketamina in realtà era un farmaco anti-malarico, oppure ciò che si pensava essere MDMA era in realtà solfato d’ammonio, un sale.
In teoria, si può facilmente immaginare che la polizia avrebbe anche potuto direttamente arrestare o sanzionare chiunque entrasse o uscisse da quel test, ma in tal caso questa iniziativa avrebbe rischiato di perdere il suo approccio costruttivo e trasformarsi in una trappola per punire in massa una quantità di ragazzi in possesso di stupefacenti.
E’ assai probabile quindi che per questi test sia stata garantita una sorta di anonimato e/o di approccio “don’t ask, don’t tell” riguardo alla provenienza delle droghe in possesso.
La polizia locale, come già accennato, ha dato il suo beneplacito ma è possibile che sia stata tenuta al di fuori di ciò che concernesse direttamente la procedura.
Paolo Castelluccio