Il produttore inglese ha recentemente presentato la sua ultima opera, un Ep. di tre tracce rilasciato per l’avanguardistica etichetta di Luca Mortellaro, “Stroboscopic Artefacts”.
Quella tra Shifted e l’etichetta di Lucy è certamente una collaborazione attesa da tempo. La techno di Guy Brewer, vero nome di Shifted, è sperimentale ma concreta, diretta e incalzante ma decisamente mai banale, e si sposa perfettamente con la ricerca di sonorità non comuni della rinomata label berlinese.
“The Light Touch” si caratterizza come una delle opere più peculiari di Shifted, un vero e proprio ritorno alle origini.
Groove e poliritmi creano una techno che si muove decisamente in maniera diversa e curiosa, un’elettronica differente da quella vista nell’ultimo album “Appropriation Stories” che vedeva contaminazioni da più generi, come drum & bass e drone.
La traccia d’apertura sul side A dà il nome all’album. “The Light Touch” è la perfetta immagine di una techno granulare dove suoni astratti vengono preferiti a motivi e melodie. Un locked groove di 6 minuti che che tra filtri, riverberi e delays riesce a innovarsi beat dopo beat.
“Seel“, sul side B, ci mostra invece il talento dell’artista nel costruire una traccia solida attraverso un sapiente mix di elementi essenziali, quali noise, lead e percussioni acute.
Infine “Mixen”, la traccia conclusiva dell’Ep, è in vero la più sperimentale . Gli elementi ritmici se pur presenti dopo i primi minuti passano in secondo piano lasciando pieno spazio ad una melodia atonale che rafforza e sostiene il groove per tutta la durata della traccia.
Un disco solido e sorprendete quello di Shifted. “The Light Touch” incarna la qualità migliore del genere a cui appartiene, un’elettronica spesso rigida e inquadrata ma che riesce attraverso sapienti mani ad essere dinamica ed energica.
Già presente sul sito della label, potrete acquistare l’Ep. in copia fisica, un meraviglioso 10 pollici trasparente, o in digital.
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