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Simone Vitullo mescola percussione e melodia in dj set carichi di groove ed energia e con la sua label GO DEEVA Records.

Simone Vitullo è il nostro ospite odierno su Parkett. Il dj italiano continua a raccontate la sua personale visione di un house contemporanea che mescola percussioni e ritmi afro house con sonorità elettroniche più groovy. I suoi dj set hanno conquistato club come il Wall di Miami, il Savaya di Bali ed il Soluna di Toronto

Grazie alla sua GO DEEVA Records ha creato una community attorno alla sua figura artistica, collaborando con numerosi artisti del panorama internazionale.

Simone Vitullo ci ha raccontato di questo ultimo anno, del futuro della sua etichetta, della nuova scena di Dubai e della sua riservatezza, difficile da preservare nel mondo di oggi. Enjoy!

Ciao Simone, benvenuto su Parkett. Mi piacerebbe iniziare da questa estate: com’è stata e quale è il ricordo più bello di questa stagione che giunge al termine?

Devo dire che in questa estate appena passata i bei ricordi non mancano, è stata un’estate veramente intensa!!! Il ricordo piu’ bello è sicuramente la mia presenza ad UNTOLD Festival a Cluj (Romania). Un’esperienza bellissima!

La tua musica affonda le radici in quello spazio tra sonorità più melodiche e reminiscenze afro ed in realtà hai sposato questo connubio ben prima del suo avvento a livello globale. Cosa pensi di questo hype che il genere oggi ha definitivamente raggiunto?

Sono molto contento che finalmente questo genere (o se preferiamo corrente musicale) abbia preso il sopravvento su altri generi. A mio avviso era già tutto “scritto”, ma quasi nessuno ci credeva! Mi piace vedere la gente apprezzare il genere e ritengo sia un suono molto più coinvolgente e sexy di tanti altri venuti a galla negli ultimi anni. Ci vorra’ ancora un po’ di tempo prima che in Italia prenda piede al 100% perché purtroppo per quanto riguarda la musica negli ultimi anni arriviamo sempre ultimi!!! Probabilmente l’apice di questo hype in tutto il mondo sarà l’estate prossima, poi inevitabilmente si evolverà.

La tua release dello scorso luglio sulla tua Go Deeva Records è un remix di “What Is Good”. Come hai lavorato su questo singolo e come si colloca nel tuo percorso discografico dell’ultimo anno?

In realtà non è un vero è proprio remix, è più un re-work della versione originale. Ho ricevuto la demo dell’originale qualche tempo fa; mi piaceva l’idea ma non mi piaceva come si sviluppava il pezzo. Sentivo nella traccia qualcosa di speciale, un buon potenziale, quindi ho chiesto all’artista principale se gli sarebbe piaciuto che io mettessi le mani sulla sua versione. A quanto pare non ha esitato nella risposta ed è stato più che entusiasta. La versione finale rispecchia molto lo stile che ultimamente suono e produco, un mix tra afro, organic e melodic house.

Go Deeva Records, come abbiamo accennato, è la tua label. In un mercato così saturo a livello musicale come scegli con chi collaborare e come riesci a fare scouting di nuovi talenti?

Come molti sanno sono molto esigente a livello musicale, non sono uno facilmente malleabile. Quando una traccia mi piace, mi piace e basta, non importa chi l’abbia fatta. Ecco perché sono molto più aperto verso i nuovi produttori con idee nuove e con musica di qualità. Seguo sempre il mio personale istinto musicale per selezionare la musica da far uscire sulla mia label: ricevo dalle 30 ai 50 demo al giorno e cerco di ascoltare tutto insieme al mio team. Per quanto riguarda le collaborazioni, è lo stesso: se mi piace un’idea e sento del potenziale in una demo, non importa chi l’abbia fatta.

Spesso sei di casa a Dubai dove suoni in numerose venue ed eventi. Che tipo di scena clubbing sta crescendo lì e quali sono i fattori positivi nel suonare in un luogo che non ha una tradizione clubbing forte come quella europea?

Credo che Dubai diventerà molto presto la Ibiza del Middle East. La sua scena clubbing si sta creando molto velocemente e ovviamente – in realtà dove esistono budget importanti – tutto accade rapidamente e anche con grande qualità. Mi piace molto suonare a Dubai, da quelle parti il mio genere è ormai diventato mainstream e le mie tracce funzionano bene anche nelle radio. Mi sento davvero a casa quando suono lì!

Dal tuo profilo Instagram si deduce che ti piace condividere poco della tua persona e tanto della tua musica. Quanto è difficile con il tuo lavoro preservare la sfera privata e quanto credi sia invece necessario per il benessere psicologico proprio?

Non sono una persona alla quale piaccia mostrare al mondo la propria vita privata, infatti cerco sempre di tenerla fuori dai social. Non è per me molto difficile avere questo distacco, proprio perché uso i social quasi esclusivamente per lavoro: ritengo che questo sia molto sano e necessario per la propria mente. Al mondo d’oggi tante persone passano giornate sui social e si capisce chiaramente che non è una cosa sana!

Dovendo descrivere il tuo set up perfetto per produrre quali sono i tool essenziali?

A mio avviso non esistono i set up perfetti. Per produrre oggi basta un computer con qualche plugins giusto, ma la cosa che veramente conta e che fa la differenza, è l’idea! Senza una precisa idea di quello che si vuole realizzare, non si va da nessuna parte e non ci sono set up che tengano.

Quali saranno i prossimi progetti per questo fine anno e per inizio 2025?

Ho molti progetti in cantiere e tante collaborazioni. Una in particolare è davvero speciale e importante; al momento non posso parlarne, ma sicuramente darà un ulteriore spinta verso l’alto alla mia carriera. Ho anche in cantiere di far crescere il party GO DEEVA portandolo in giro per il mondo; sarà presto connesso anche ad un’agenzia di bookings e music management. In pentola bolle davvero molto.

Ultima domanda. Come vedi Simone Vitullo artista e persona tra qualche anno?

Non sono il tipo che si lanci in previsioni sul futuro. Mi piace andare avanti per la mia strada e avere al mio fianco brave persone, soprattutto rispettose e oneste. Continuerò a seguire il mio fiuto musicale, quindi vedremo dove mi porterà! Come persona sarò sicuramente sempre più forte emotivamente e mentalmente… Questo lavoro sembra facile e divertente ma non è mai tutto oro quello che luccica; non si smette mai di imparare, in particolare a conoscere le persone quasi all’istante e capire come siano veramente, questo è un fattore quasi essenziale nella società dei giorni nostri.