Simone Vitullo mescola percussione e melodia in dj set carichi di groove ed energia e con la sua label GO DEEVA Records.
Ciao Simone Vitullo, benvenuto su Parkett. Mi piacerebbe iniziare da questa estate: com’è stata e quale è il ricordo più bello di questa stagione che giunge al termine?
La tua musica affonda le radici in quello spazio tra sonorità più melodiche e reminiscenze afro ed in realtà hai sposato questo connubio ben prima del suo avvento a livello globale. Cosa pensi di questo hype che il genere oggi ha definitivamente raggiunto?
La tua release dello scorso luglio sulla tua Go Deeva Records è un remix di “What Is Good”. Come hai lavorato su questo singolo e come si colloca nel tuo percorso discografico dell’ultimo anno?
In realtà non è un vero è proprio remix, è più un re-work della versione originale. Ho ricevuto la demo dell’originale qualche tempo fa; mi piaceva l’idea ma non mi piaceva come si sviluppava il pezzo. Sentivo nella traccia qualcosa di speciale, un buon potenziale, quindi ho chiesto all’artista principale se gli sarebbe piaciuto che io mettessi le mani sulla sua versione. A quanto pare non ha esitato nella risposta ed è stato più che entusiasta. La versione finale rispecchia molto lo stile che ultimamente suono e produco, un mix tra afro, organic e melodic house.
Go Deeva Records, come abbiamo accennato, è la tua label. In un mercato così saturo a livello musicale come scegli con chi collaborare e come riesci a fare scouting di nuovi talenti?
Come molti sanno sono molto esigente a livello musicale, non sono uno facilmente malleabile. Quando una traccia mi piace, mi piace e basta, non importa chi l’abbia fatta. Ecco perché sono molto più aperto verso i nuovi produttori con idee nuove e con musica di qualità. Seguo sempre il mio personale istinto musicale per selezionare la musica da far uscire sulla mia label: ricevo dalle 30 ai 50 demo al giorno e cerco di ascoltare tutto insieme al mio team. Per quanto riguarda le collaborazioni, è lo stesso: se mi piace un’idea e sento del potenziale in una demo, non importa chi l’abbia fatta.
Spesso sei di casa a Dubai dove suoni in numerose venue ed eventi. Che tipo di scena clubbing sta crescendo lì e quali sono i fattori positivi nel suonare in un luogo che non ha una tradizione clubbing forte come quella europea?
Credo che Dubai diventerà molto presto la Ibiza del Middle East. La sua scena clubbing si sta creando molto velocemente e ovviamente – in realtà dove esistono budget importanti – tutto accade rapidamente e anche con grande qualità. Mi piace molto suonare a Dubai, da quelle parti il mio genere è ormai diventato mainstream e le mie tracce funzionano bene anche nelle radio. Mi sento davvero a casa quando suono lì!
Dal tuo profilo Instagram si deduce che ti piace condividere poco della tua persona e tanto della tua musica. Quanto è difficile con il tuo lavoro preservare la sfera privata e quanto credi sia invece necessario per il benessere psicologico proprio?
Non sono una persona alla quale piaccia mostrare al mondo la propria vita privata, infatti cerco sempre di tenerla fuori dai social. Non è per me molto difficile avere questo distacco, proprio perché uso i social quasi esclusivamente per lavoro: ritengo che questo sia molto sano e necessario per la propria mente. Al mondo d’oggi tante persone passano giornate sui social e si capisce chiaramente che non è una cosa sana!
Dovendo descrivere il tuo set up perfetto per produrre quali sono i tool essenziali?
A mio avviso non esistono i set up perfetti. Per produrre oggi basta un computer con qualche plugins giusto, ma la cosa che veramente conta e che fa la differenza, è l’idea! Senza una precisa idea di quello che si vuole realizzare, non si va da nessuna parte e non ci sono set up che tengano.
Quali saranno i prossimi progetti per questo fine anno e per inizio 2025?
Ho molti progetti in cantiere e tante collaborazioni. Una in particolare è davvero speciale e importante; al momento non posso parlarne, ma sicuramente darà un ulteriore spinta verso l’alto alla mia carriera. Ho anche in cantiere di far crescere il party GO DEEVA portandolo in giro per il mondo; sarà presto connesso anche ad un’agenzia di bookings e music management. In pentola bolle davvero molto.
Ultima domanda. Come vedi Simone Vitullo artista e persona tra qualche anno?
Non sono il tipo che si lanci in previsioni sul futuro. Mi piace andare avanti per la mia strada e avere al mio fianco brave persone, soprattutto rispettose e oneste. Continuerò a seguire il mio fiuto musicale, quindi vedremo dove mi porterà! Come persona sarò sicuramente sempre più forte emotivamente e mentalmente… Questo lavoro sembra facile e divertente ma non è mai tutto oro quello che luccica; non si smette mai di imparare, in particolare a conoscere le persone quasi all’istante e capire come siano veramente, questo è un fattore quasi essenziale nella società dei giorni nostri.
ENGLISH VERSION
Simone Vitullo mixes percussion and melody in DJ sets full of groove and energy and with his label GO DEEVA Records.
Simone Vitullo is our guest today on Parkett. The Italian DJ continues to tell his personal vision of contemporary house that mixes percussion and Afro house rhythms with groovier electronic sounds. His DJ sets have conquered clubs such as Vagalume in Tulum, Savaya in Bali and Soluna in Toronto
Thanks to his GO DEEVA Records he has created a community around his artistic figure, collaborating with numerous artists on the international scene.
Simone Vitullo told us about this last year, the future of his label, the new Dubai scene and his confidentiality, which is difficult to preserve in today’s world. Enjoy!
Hi Simone Vitullo, welcome to Parkett. I’d like to start from this summer: how was it and what is the best memory of this season that is coming to an end?
I must say that in this summer that has just passed there is no shortage of good memories, it was a truly intense summer!!! The best memory is certainly my presence at the UNTOLD Festival in Cluj (Romania). A beautiful experience!
Your music has its roots in that space between more melodic sounds and Afro reminiscences and in reality you embraced this union well before its advent on a global level. What do you think of this hype that the genre has definitely achieved today?
I am very happy that finally this genre (or if we prefer musical current) has taken over other genres. In my opinion it was all already “written”, but almost no one believed it! I love seeing people appreciate the genre and I think it’s a much more engaging and sexy sound than many others that have emerged in recent years. It will still take some time before it takes hold 100% in Italy because unfortunately as far as music is concerned in recent years we always come last!!! The peak of this hype around the world will probably be next summer, then it will inevitably evolve.
Your release last July on your Go Deeva Records is a remix of “What Is Good”. How did you work on this single and how does it fit into your recording journey over the last year?
In reality it’s not really a remix, it’s more of a re-work of the original version. I received the demo of the original some time ago; I liked the idea but I didn’t like how the piece developed. I felt something special in the track, good potential, so I asked the main artist if he would like me to get my hands on his version. Apparently he didn’t hesitate in his response and was more than enthusiastic. The final version very much reflects the style that I have been playing and producing lately, a mix of afro, organic and melodic house.
Go Deeva Records, as we mentioned, is your label. In such a musically saturated market, how do you choose who to collaborate with and how do you manage to scout new talents?
As many know, I am very demanding on a musical level, I am not easily malleable. When I like a track, I just like it, no matter who made it. That’s why I’m much more open to new producers with new ideas and quality music. I always follow my personal musical instinct to select the music to release on my label: I receive from 30 to 50 demos a day and I try to listen to everything together with my team. As for collaborations, it’s the same: if I like an idea and feel potential in a demo, it doesn’t matter who made it.
You are often at home in Dubai where you play in numerous venues and events. What kind of clubbing scene is growing there and what are the positive factors in playing in a place that doesn’t have a clubbing tradition as strong as Europe?
I believe that Dubai will very soon become the Ibiza of the Middle East. Its clubbing scene is being created very quickly and obviously – in reality where significant budgets exist – everything happens quickly and also with great quality. I really like playing in Dubai, over there my genre has now become mainstream and my tracks also work well on the radio. I really feel at home when I play there!
From your Instagram profile we can deduce that you like to share little about yourself and a lot about your music. How difficult is it with your work to preserve your private sphere and how much do you believe it is necessary for your own psychological well-being?
I’m not a person who likes to show my private life to the world, in fact I always try to keep it off social media. It is not very difficult for me to have this detachment, precisely because I use social media almost exclusively for work: I believe that this is very healthy and necessary for one’s mind. In today’s world many people spend days on social media and it is clear that it is not healthy!
Having to describe your perfect set up for producing, what are the essential tools?
In my opinion there are no perfect set ups. To produce today all you need is a computer with the right plugins, but the thing that really matters and makes the difference is the idea! Without a precise idea of what you want to achieve, you won’t get anywhere and there is no set up that works.
What will be the next projects for this end of the year and the beginning of 2025?
I have many projects in the pipeline and many collaborations. One in particular is really special and important; I can’t talk about it at the moment, but it will certainly give a further boost to my career. I’m also planning to grow the GO DEEVA party by taking it around the world; it will soon also be connected to a booking and music management agency. It’s really boiling in the pot.
Last question. How do you see Simone Vitullo as an artist and person in a few years?
I’m not the type to make predictions about the future. I like to go my own way and have good people at my side, above all respectful and honest. I’ll continue to follow my musical instinct, so we’ll see where it takes me! As a person I will certainly always be stronger emotionally and mentally… This job seems easy and fun but all that glitters is never gold; you never stop learning, in particular getting to know people almost instantly and understanding what they really are like, this is an almost essential factor in today’s society.