Le perdite monetarie di SoundCloud sono cresciute più rapidamente dei ricavi nel corso del 2015, portando l’azienda ad un calo netto di 51.22 milioni di euro e a dover ammettere che in caso di insuccesso del servizio di sottoscrizione SoundCloud Go, lanciato lo scorso anno negli Stati Uniti nel Regno Unito e in Germania, la società potrebbe esaurire le proprie finanze entro il 31 dicembre 2017.
Nel rapporto, che è stato depositato presso la Companies House (registro delle imprese del Regno Unito e agenzia di commercializzazione esecutiva di fondi del governo), i ricavi della società SoundCloud, nata a Stoccolma nel 2007 da Alex Ljung e Eric Wahlforss, sono cresciuti del 21,6% (21,1 milioni di euro) nel 2015. Crescita che però non è riuscita a tenere testa all’accelerazione delle perdite nette che sono state pari al 30,9% (51.22 milioni di euro).
Nonostante lo stato attuale delle attività di SoundCloud, il co-fondatore Alexander Ljung (nella foto sopra) ha dichiarato:
“L’importanza di un lancio di successo del nuovo servizio di abbonamento è l’elemento chiave delle [nostre] proiezioni finanziarie per i prossimi tre anni“, dichiara Ljung. “Mentre gli amministratori ritengono che il gruppo avrà fondi sufficienti per continuare a far fronte ai propri debiti fino al 31 dicembre 2017. Ma i rischi e le incertezze potrebbero portare l’azienda a corto di denaro contante prima di tale data, cosa che porterebbe il Gruppo a dover richiedere ulteriori fondi, operazione che non era in programma“.
Mentre in un’altra dichiarazione un rappresentante di SoundCloud ha rilasciato:
“SoundCloud ha depositato i propri conti relativi al 2015 attraverso Companies House nel mese di dicembre, e sono ora a disposizione del pubblico” (il grafici sono visualizzabili attraverso Music Business e MBW QUI).
“I conti mostrano che, nel 2015, siamo stati fortemente concentrati a mettere in atto le misure necessarie per costruire il nostro modello di monetizzazione, tra cui il nostro servizio di abbonamento consumer SoundCloud Go, e il roll-out della pubblicità sulla piattaforma. Questo significava investire in tecnologia, persone e marketing, nonché garantire accordi di licenza complessi con i principali partner dell’industria musicale. Per questo motivo l’azienda è in questa situazione.”
Ma nonostante queste preoccupazioni, SoundCloud è ancora un posto redditizio dove lavorare. L’organico della società infatti è cresciuto del 25% nel 2015, passando da 236 a 295 persone e spendendo per i salari dei propri dipendenti 26.77 milioni di euro.
Stefano Grossi