Spiral Tribe è la storia nel cuore della cultura rave degli anni ’90, un nome che risuonava con potenza in tutto il Regno Unito e oltre i suoi confini.
Spira Tribe, leggendario collettivo di artisti, musicisti e attivisti non solo ha influenzato la scena della musica underground ma ha anche vissuto una storia di ribellione e oppressione che ha plasmato il suo spirito indomito. La loro storia è celebrata attraverso la mostra “Music Magic and Mayhem” a Zurigo, in programma dal 13 ottobre al 16 dicembre 2023.
L’esposizione offre un viaggio affascinante attraverso le radici e le motivazioni dietro Spiral Tribe, svelando perché questo equipaggio abbia svolto un ruolo cruciale nella creazione e diffusione della cultura delle feste free party. Un collage di archivi video e fotografie d’epoca, opere visuali mozzafiato e manifesti intrisa di passione, offre una panoramica completa di questa straordinaria epopea musicale.
La storia di Spiral Tribe affonda le radici nel Regno Unito del 1991, quando un gruppo di menti creative si unì per dare vita a un’esperienza musicale senza precedenti. Spiral Tribe è nato a Londra nel 1991, in un periodo in cui la scena rave stava esplodendo con energia e creatività. Il collettivo era formato da una variegata coalizione di individui uniti dalla passione per la musica elettronica e la ricerca della libertà espressiva, pronti a dare vita a un’esperienza musicale senza precedenti.
La loro missione era semplice ma profonda: portare la musica e la festa alle masse, sfidando le restrizioni governative e le convenzioni sociali.
Il Leggendario Castlemorton Common Festival
La storia di Spiral Tribe raggiunse l’apice nel 1992 con il famigerato Castlemorton Common Festival, considerato il più grande rave illegale nel Regno Unito, con oltre 20.000 partecipanti. Questo evento fu una pietra miliare nella cultura rave e rappresentò una sfida aperta alle leggi che cercavano di reprimere tali manifestazioni.
Le autorità arrestarono 13 membri di Spiral Tribe in relazione a questo festival, ma il processo che ne seguì si trasformò in un evento mediatico di proporzioni epiche, durando oltre quattro mesi e costando al governo milioni di sterline, portando all’introduzione del “Criminal Justice and Public Order Act” del 1994, che proibiva una vasta gamma di raduni. Nonostante la vittoria legale alla fine del processo, il governo britannico aveva dimostrato di essere disposto a utilizzare la legge per reprimere la cultura rave e la libertà di espressione.
L’Esilio e l’Espansione in Europa
Tuttavia, Spiral Tribe non si arresero. Dopo un infame processo che durò mesi e costò al governo britannico una somma considerevole, il gruppo non sciolto riuscì a sfuggire alla polizia e portò il loro potente soundsystem e un convoglio di camion ex-militari in Europa continentale. Qui, divennero pionieri delle feste free party, unendo l’identità techno-punk alla cultura pagana.
Qui iniziarono a diffondere la cultura delle feste gratuite, aprendo la strada per un movimento che avrebbe abbracciato la musica techno e la ribellione creativa. Il collettivo ha operato in una varietà di luoghi insoliti, da magazzini abbandonati a location pittoresche all’aperto, creando un’esperienza unica e indimenticabile per tutti coloro che vi partecipavano.
Mark Angelo Harrison: la Visione del co-fondatore di Spiral Tribe
Mark Angelo Harrison, uno dei co-fondatori di Spiral Tribe, aveva sperimentato in prima persona il rigido controllo della società britannica. La sua esperienza di crescita in un sistema che sembrava limitare la creatività e la libertà individuale lo spinse a cercare alternative. Questa visione lo portò a costruire Spiral Tribe come una forma di resistenza creativa e una dichiarazione di indipendenza contro le norme sociali opprimenti.
La Nascita di Network 23 e Spiral Tribe 23
Ma Spiral Tribe non era solo feste e rivoluzione musicale. Hanno creato uno studio di registrazione chiamato Spiral Community, un luogo in cui la porta era sempre aperta e dove produttori residenti come Crystal Distortion e 69DB offrivano programmi di tutoraggio. Da questo studio sono nate numerose etichette underground e distributori di vinili, formando una rete sotterranea nota come Network 23.
Nel corso degli anni, il collettivo si è evoluto e ha preso il nome di SP23, funzionando come cooperativa di lavoratori. Organizzavano progetti comunitari, raves e persino eventi benefici. Nel 2013, fecero un ritorno trionfale nel Regno Unito, dimostrando che il loro spirito ribelle era più forte che mai.
La Mostra “Music Magic and Mayhem” a Zurigo di Spiral Tribe
Ora, questa straordinaria storia viene celebrata nell’eccezionale mostra “Music Magic and Mayhem” a Zurigo. Lì, gli appassionati potranno immergersi nell’atmosfera unica di Spiral Tribe, grazie a archivi video e fotografici, opere d’arte e manifesti iconici.
Ma questa mostra non è solo una raccolta di memorabilia. L’ eccezionale evento espositivo offre una profonda immersione nella storia e nell’ideologia del collettivo, con video d’archivio, opere visuali, manifesti e fotografie che raccontano la loro incredibile avventura. Ci saranno una serie di eventi speciali che celebrano l’eredità di Spiral Tribe: il lancio di libro con il co-fondatore Mark Angelo Harrison (13 ottobre), una conferenza sulle comunità e le culture delle feste free party contemporanee (2 novembre) e persino una proiezione del film “Free Party: A Folk History” (2 dicembre), un documento epocale sulla cultura rave primordiale.
Decreto ANTIRAVE in Italia dal 2022
La cultura dei rave party ha sempre rappresentato un’affermazione di libertà e creatività, ma le restrizioni attuali in Italia stanno mettendo a dura prova questo movimento. L’introduzione nel decreto dell’ordine del “reato di Rave party” del 2022 ha sollevato polemiche, suscitando preoccupazioni sulla libertà di assembramento e sull’approccio repressivo del governo nei confronti della cultura underground.
L’opposizione ha visto questa misura come un tentativo di limitare la libertà individuale e di mettere a tacere una forma di espressione artistica che ha radici profonde nella controcultura europea. La cancellazione dei reati contro la Pubblica Amministrazione dall’elenco dei reati ostativi è un altro aspetto controverso, che solleva dubbi sulla lotta contro la corruzione e la trasparenza governativa.
Il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ha addirittura dovuto ricorrere alla “ghigliottina” per far approvare il decreto, segnando ulteriormente la divisione politica sull’argomento. Mentre il governo sostiene che queste misure siano necessarie per garantire la sicurezza pubblica e contrastare raduni illegali con problemi di violenza e droga, l’opposizione le vede come un affronto alle libertà civili.
In questo contesto, la cultura dei rave party è messa sotto una pressione senza precedenti, con l’incertezza sulla sua sopravvivenza in un ambiente così ostile. La controversia evidenzia l’importanza di trovare un equilibrio tra la sicurezza pubblica e il rispetto delle libertà individuali e della creatività artistica.
La premier Giorgia Meloni ha sottolineato la necessità di dare un segnale contro chi viola la legge, ma la questione rimane complessa e controversa. Resta da vedere come questa situazione si evolverà e se ci saranno ulteriori dibattiti sulla cultura dei rave party e le restrizioni in Italia.
Il Futuro della Scena Rave e dell’Underground
In un momento in cui la musica underground affronta sfide senza precedenti, Spiral Tribe continua a brillare come faro di ribellione e creatività, ispirando nuove generazioni di artisti e amanti della musica. La mostra “Music Magic and Mayhem” a Zurigo è un omaggio a questo straordinario movimento, un viaggio attraverso la musica, la magia e il caos che hanno definito un’intera generazione. Se hai la possibilità, non perdere l’opportunità di visitare la mostra e immergerti nell’affascinante storia di Spiral Tribe, un’esperienza che celebra il passato e ispira il futuro dell’underground musicale.
La storia di Spiral Tribe è una storia di resistenza contro l’oppressione e di lotta per la libertà creativa. Il loro spirito di ribellione continua a ispirare coloro che cercano di preservare l’essenza della cultura rave e dell’underground, ricordandoci che la musica e la creatività possono essere armi potenti contro l’oppressione.