Il nuovo album di Steve Rachmad, dal titolo “The Beauty and The Sea”, è in uscita.
Il nuovo full lenght del dj e producer olandese è un concept album diviso in otto tracce dedicato all’oceano che, oltre ad un’ispirata e inedita stratificazione di suoni e soundscape liquidi, delle chiari connotazioni ambient-electronic, sottende anche un chiaro messaggio di carattere sociale e ambientale.
Il nuovo progetto firmato Steve Rachmad che nel suo versante dark oriented è conosciuto come STERAC entra a far parte della serie di contributi musicali realizzati da produttori e DJ per The Outlaw Ocean Music Project, un progetto collaborativo che unisce musica, arte e giornalismo d’inchiesta in un lavoro di denuncia.
La collana di release musicali pubblicate nel rappresenta, infatti, il completamento dell’acclamato lavoro di reportage del giornalista del New York Times Ian Urbina poi diventato un caso editoriale con l’uscita dal libro dal titolo “The Outlaw Ocean”, che raccoglie anni di inchieste sul campo per documentare una serie di violazioni dei diritti umani, del lavoro e dell’ambiente che avvengono ogni giorno in mare.
Il best seller, che ha venduto milioni di copie del mondo, ha incontrato l’interesse di personaggi dello spettacolo e della musica che nel corso della loro carriera hanno appoggiato la causa ambientalista, primo fra tutti Leonardo Di Caprio che ha acquisito i diritti del libro per realizzarne un film che sarà distribuito attraverso la piattaforma Netflix.
Il reportage di Ian Urbina è stato realizzato quasi interamente in mare, attraverso 5 oceani e 14 paesi in Africa, Asia, Mediterraneo, Sud America e Medio Oriente: 8 storie in prima pagina sul New York Times che sono poi diventate un libro impreziosite dalle immagini del fotografo brasiliano di nome Fábio Nascimento.
Tra le storie che hanno commosso il pubblico contenute in The Outlaw Ocean, Ian Urbina ha raccontato quella di un immigrato birmano che era stato incatenato per il collo a un peschereccio a strascico e tenuto in condizioni di schiavitù in mare per 3 anni; di un clandestino tanzaniano che, scoperto dall’equipaggio, è stato abbandonato su una zattera in mare aperto.
Tra le esperienze di cui è stato testimone diretto, raccontate nel libro, c’è anche quella del un peschereccio da traino thailandese con 40 ragazzi cambogiani che lavorano 20 ore al giorno in condizioni al limite della sopravvivenza e l’inseguimento in alto mare della nave pirata più ricercata dall’Interpol.
Il progetto Outlaw Ocean Music Project è la prima collaborazione di questo tipo che fonde musica e giornalismo.
Utilizzando un archivio sonoro di field recordings raccolti dallo stesso Urbina nei suoi 5 anni di ricerche e ispirandosi al reportage, più di 250 artisti provenienti da più di 50 paesi i quali hanno realizzato le loro composizioni che spaziano dall’elettronica e dall’ambiente alla classica e all’hip hop, simile alla colonna sonora di un film.
Ogni artista partecipante ha anche creato un’opera d’arte utilizzando la fotografia che il team di Urbina ha scattato in mare, contribuendo così anche a creare un’ispirata veste grafica al reportage.
Tra gli artisti che hanno contribuito al soundtrack di The Outlaw Ocean Music Project ci sono anche Teen Daze, Appleblim e Senyawa, i quali hanno utilizzato nelle loro composizioni i field reconrdings che Urbina ha registrato durante i suoi cinque anni in mare; ora è la volta di Rachmad che attraverso la sua musica ha deciso di rilanciare il messaggio sulla salvaguardia dell’oceano e sulla necessità di fermare certi abusi.
“Leggere The Outlaw Ocean mi ha dato i brividi, e ogni storia pubblicata è stata scioccante e mi ha toccato il cuore in modo diverso”, ha detto Rachmad. “Anche se è stato Ian a portare questi orrori alla luce, mi sento come se potessi anche contribuire ad aumentare la consapevolezza comunicando un po’ del dolore e dell’incredulità, nonché della speranza vissuta da coloro che sono stati coinvolti nella storia”.
Con questo progetto Steve Rachmad aggiunge un ulteriore tassello alla sua carriera che ho la visto sin qui autore di diverse playlist per prestigiose label come Tresor, M-Plant, Rush Hour e Token.
Tracklist:
1 – In Peaceful Protest part I
2 – Theme for The Outlaw Ocean
3 – The Seas and the Worlds Oceans
4 – The Beauty and the Sea
5 – In Peaceful Protest part II
6 – Hope and Optimism
7 – In Peaceful Protest part III
8 – More Hope and More Optimism