Un relitto dimenticato della guerra fredda per appassionati di Hammond, Buchla e Moog d’altri tempi. Si chiama Subharchord e fa dei droni niente male a quanto pare.
A riportarlo sulla breccia è Manfred Miersch, storico della musica, che allo strumento ha dedicato un intero sito dove si leggono aneddoti interessanti: avete presente il suono degli uccelli ne “Gli Uccelli” di Hitchcock? E’ stato realizzato con il padre putativo del Subharchord, il Mixturtrautonium, dal suo ideatore, Oskar Salaa.
Il Subharchord infatti fu costruito da Ernst Schreiber intorno agli anni ’60 nella ex DDR sul modello del Mixturtrautonium. La particolarità dei due strumenti risiede nella modalità di sintesi legata alla creazione di subarmoniche (in natura esistono solo le armoniche), purtroppo l’intervista non approfondisce molto le caratteristiche tecniche dello strumento.
A quanto si nota nell’intervista però, oltre ad avere una classica tastiera stile organo Hammond (del quale il prodotto di Schreiber doveva essere il contraltare made in DDR) questo antenato del sintetizzatore, il Subharchord sembra anche avere un modulo ritmico niente male.
Al di là dell’operazione forse sottilmente commerciale di Miersch (prima di accedere al sito web dedicato al Subharchord si accede a una landing page con i link ai siti dei suo progetti musicali), che comunque non è il primo né l’ultimo a incentrare la promozione delle sue produzioni musicali sull’unicità degli strumenti utilizzati, questo synth, utilizzato originariamente per creare soundtrack per science fiction e cartoni animati, meriterebbe di essere esplorato a fondo.
Purtroppo però, fino alla riscoperta da parte di Miersch negli anni 2000, rischiava di cadere nell’oblio delle macchine obsolete prodotte dall’uomo e ne sono rimasti pochissimi esemplari di proprietà di musei tedeschi. Forse gli altri si trovano sulla Luna.
Nicolò Matteucci