La notizia, data qualche giorno fa dallo stesso Surgeon tramite i suoi canali social, potrebbe essere la cosa migliore capitata alla musica Techno negli ultimi anni.
L’obiettivo di una collaborazione è, per definizione, quello di mescolare due ingredienti per ottenerne un terzo. Alcune volte la buona riuscita di una collaborazione è data dalla similarità degli elementi in gioco, come negli anni addietro hanno mostrato i fruttuosi b2b tra Ben Klock e Marcel Dettmann. O ancora, agli albori del genere musicale, il legame tra i tre di Belleville, che condividevano gusti, background musicale, sociale e psicologico.
Altre volte invece, è la differenza tra gli elementi in gioco, la loro distanza e complementarietà a creare un qualcosa di interessante.
E quando qualche giorno fa Surgeon ha postato questo messaggio sul suo profilo Instagram, dove sostanzialmente lui e Speedy J annunciavano congiuntamente l’inizio di una collab, abbiamo ritenuto sin dal primo momento che si trattasse di una situazione ascrivibile a quelle del secondo tipo descritto.
“Cari amici e fan,
la scorsa settimana ci siamo incontrati a Rotterdam e abbiamo passato un po’ di tempo suonando in studio, senza troppe pretese.
Ora l’idea è di fare esattamente la stessa cosa sul palco. È nata una nuova collaborazione. Niente limiti creativi, solo pura improvvisazione!
Speedy J & Surgeon presentano: Multiples. Il nostro primo show sarà al Reaktor ADE – NDSM Warehouse il 22 Ottobre. Speriamo di vedervi lì!
Saluti,
Jochem Paap & Anthony Child”
Come avrete capito, per il momento Multiples sarà legato solo al live; a noi non resta che aspettare la premiere all’ADE (info evento qui) in cui si esibiranno a fianco di LSD (altra collab, stavolta tra Function, Luke Slater e Steve Bicknell), Dasha Rush, Tommy Four Seven e Artefakt.
Uno maniacale e cervellotico, sperimentale e mistico, prova ne è quel disco registrato un anno fa nella giungla hawaiana; l’altro energico e diretto, impulsivo, un animale da dancefloor come pochi. Una roba tipo diavolo e acqua santa che potrebbe portare, per la complementarietà dei personaggi in gioco, all’amalgama perfetta.
Considerato che, comunque, si parla di due tra i più talentuosi artisti su piazza, va detto che il rischio che la combinazione tra due stili così lontani tra loro finisca in caos c’è, ed è alto.
C’è poi la terza possibilità, quella “ananas sulla pizza”, ovvero che ne esca fuori un lavoro poco ortodosso, ma magari in grado di stuzzicare i gusti di alcuni; e ci perdoneranno i puristi se, in un periodo di ristagno generale per la Techno, ci auguriamo che sia proprio questo il caso, perché a differenza della pizza, che non necessita di miglioramento alcuno, la scena avrebbe bisogno di una bella scossa.