Da un recente studio di una clinica di chirurgia estetica turca è emerso che la musica meno efficace nel ridurre l’ansia sia proprio la techno.
Iniziamo l’articolo con una domanda: “Ma ne siamo proprio sicuri?”
Lo studio condotto dalla Vera Clinic è stato svolto su un campione di circa 1540 individui di età compresa tra i 18 e i 65 anni. I volontari sono stati collegati ai monitor ECG per rilevare la frequenza cardiaca mentre ascoltavano delle playlist di Spotify di ogni genere.
I risultati sembrerebbero inequivocabili, al 78% dei partecipanti, durante l’ascolto di musica techno, i battiti sono schizzati su Marte e si è notato un aumento della pressione sanguigna. Da questo si è evinto, quindi, che sia la forma musicale meno rilassante.
Interessante è capire quali altri generi, oltre la techno, hanno fatto registrare questi valori, risultando così non ottimali per diminuire l’ansia. La risposta è sorprendente: tra tutti spiccano la Dubstep, non c’è tanto da meravigliarsi, e la Chillout che invece sembra quasi un ossimoro. Al contrario, i migliori per regolare il battito cardiaco sono il Pop anni ’80 e, incredibilmente, l’Heavy Metal.
Anche il dottor Ömer Avlanmış, che ha condotto lo studio, si è pronunciato sui risultati della ricerca.
Dal punto di vista medico hanno molto senso. I successi pop degli anni ’80 potrebbero avere una nostalgia positiva per molte persone, e i loro suoni allegri e da festa possono indurre il rilascio di endorfine e serotonina nel cervello, aumentando entrambi i sentimenti di felicità e calma. In termini di heavy metal, avrei osservato che la musica arrabbiata può aiutare gli ascoltatori a elaborare i loro sentimenti e, di conseguenza, portare a un maggiore benessere.
Sta di fatto che questo campo di studi è una materia talmente soggettiva che è difficile avere dati scientifici inconfutabili. I fattori da tenere in considerazione sono numerosi, può dipendere dallo stato d’animo, dal sottogenere, dal volume della musica. Lo stesso medico a capo della ricerca l’ha riconosciuto continuando nel dire:
Possiamo comunque sostenere che il livello di ansia sperimentato può dipendere dalle preferenze musicali dell’ascoltatore e dall’intensità delle selezioni delle tracce. Sia techno che dubstep possono operare a BPM elevati, quindi forse questo era un fattore. Ci sono anche vari sottogeneri all’interno della techno e della dubstep (e in qualsiasi genere, in realtà), che potrebbero aver influenzato i risultati.
Alla fine, come non rilassarsi con questa traccia di Recondite?
E voi cosa ne pensate? Con quale traccia vi rilassate? Oppure la techno vi genera ansia? Ditecelo nei commenti.