Time Warp compie 25 anni e, nonostante il traguardo tondo, per l’edizione 2019 annuncia una line up che non stupisce nessuno.
Qualcuno, forse troppo ottimisticamente, si poteva aspettare qualcosa di diverso per una volta. Per una volta ci si poteva aspettare che Time Warp, in occasione del venticinquesimo anniversario, proponesse qualcosa che potesse stupire gli appassionati. Niente. La line up annunciata, che consta di più di 40 acts, propone pochi, pochissimi acuti.
Gli unici acuti sono i debutti sul palco di Time Warp di Peggy Gou, Helena Hauff e Joy Orbison e un b2b di un certo spessore quale quello tra Nina Kraviz e Helena Hauff. Solo due i live previsti; quelli di Âme e Recondite. Per il resto i nomi sono quelli che un po’ chiunque può aspettarsi, riportati in ordine alfabetico qui di seguito:
Adam Beyer, Adriatique, Âme (live), Amelie Lens, Ben Klock, Boris Brejcha, Carl Cox, Charlotte De Witte, Chris Liebing, Craig Richards, Dixon, Dorian Paic, Dubfire, Jamie Jones, Joseph Capriati, Joy Orbison, Karotte, Koelsch, Laurent Garnier, Len Faki, Loco Dice, Luciano, Maceo Plex, Magda, Marco Carola, Margaret Dygas, Monika Kruse, Nick Curly, Nina Kraviz B2B Helena Hauff, Pan-Pot, Peggy Gou, Recondite (live), Ricardo Villalobos, Richie Hawtin, Seebase, Seth Troxler, Solomun, Steffen Baumann, Sven Vaeth, Tale Of Us, The Martinez Brothers, tINI.
Non c’è molto da dire. Leggende come Laurent Garnier, Richie Hawtin e Ricardo Villalobos, così come tutti i big annunciati, sicuramente conferiscono spessore al festival e chiameranno decine di migliaia di appassionati. Peccato che, come già detto in un articolo sulla prima edizione del festival Connect, sia proprio chi ha più notorietà, più “spazio di manovra” e possibilità economiche senza pari a contribuire all’immobilismo dell’attuale scena della musica elettronica.