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Nell’odierno brodo pseudo primordiale nel quale, hai noi, siamo abituati a stagnare sempre più di frequente in cerca di correnti d’innovazione, che scaldino il cuore ed elevino la mente, ci imbattiamo inermi nei più disparati viaggiatori, esploratori o anche soltanto vecchi bucanieri che della propria trappola galleggiante non possono, volenti e nolenti, più farne a meno. Straziati e al contempo consolati dal ciclico e prolisso ripetersi di questo moto ondoso veniamo tuttavia destati, ormai privi di sogni, da alcune navigazioni che non possono lasciarci indifferenti e che offrendoci puro vigore ci indicano una nuova rotta. Quella che ci troviamo a seguire oggi è disegnata da una vera e propria nave scuola; niente a vedere con cadetti o capitani, sul ponte sventola un ‘Jolly Roger‘, Token Records è tornata.
Il binomio, che ormai esiste da quasi una decade, simbolo della pirateria più nobile e altolocata è formato, infatti,  dal ‘masterInigo Kennedy e dalla label belga. Soltanto accennare a elementi biografici dell’ Uno o dell’Altra sarebbe un sacrilegio dei mari, scatenerebbe gli spiriti dei non-morti e l’ira prodotta annienterebbe le nostre percezioni, chi ha bisogno di farsi ricordare l’enormità delle forze in campo?

Con ‘Clarion CallKennedy torna alla sintesi e all’essenziale, dopo aver stupito con la sua ultima release, la lunga produzione ‘Vaudeville‘, datata ormai 2014.

Squillino le trombe dunque, ma non a festa, bensì ad adunata; il dancefloor ha delle responsabilità e deve prendersele tutte, noi con esso,e siamo quindi chiamati alle armi per ribadirne la forza. L’ EP si apre con la titletrack che è il giusto manifesto della sintesi di cui parlavamo poco fa, aprendosi infatti con un mini intro melodico e distensivo, ben bilanciato e che ci rimembra subito, come se ce ne fosse bisogno, il marchio di fabbrica del produttore britannico, ovvero la sapiente tecnica connessa ad un empatia che solo lui sa creare tra sé e il proprio amato pubblico. I tempi e le metodologie sono importanti e senza timore il brano stacca prepotentemente, ma al contrario di ciò che ci si potrebbe aspettare ne trae linearità e ne esalta l’ armonia; sicuramente la traccia più intima e personale dell’intero lavoro.

Potrebbe bastare ma non è cosi’, per stare al timone di una Token ci vuole ben altro e in pochi lo sanno meglio di IK.

Arriva ‘The Fold‘ che non si spoglia assolutamente, quasi per rispetto, dell’atmosfera prima creata ma vi aggiunge, prontamente, i tratti caratteristici e dinamici che danno vita ad una ritmica quasi decentrata, che a stento si fa incastrare dalla nostra voglia di portarne il tempo, il tutto condito da linee medio-acute taglienti e gracchianti. Dal profondo senso di dubbio ancestrale appena ereditato veniamo travolti da una tempesta kepleriana, e i punti interrogativi diventano esclamativi, le domande risposte. La linea di basso e le percussioni acide di ‘Kepler‘ ci investono spazzando via tutto cio’ che è superficiale e adornativo, senza però sacrificare una stilistica che pare davvero di livello. Non perdete tempo a ri-settare i vostri layout, Inigo gioca con entrambi i nostri emisferi percettivi , sì, sentite bene sia da sinistra che da destra e a fine brano il tutto torna in equilibrio.
Ad un timoniere del genere possiamo perdonare la sensazione che ci abbia un po’ scherzato, fa sempre parte dell’empatia e degli stimoli che l’artista vuole smuovere nel suo intimo rapporto col fruitore. In conclusione ‘Dusk’ aggiunge all’ ambiente ormai descritto sfumature ancor piu’ cariche d’ombre, bensì la ritmica sia la più costante e delineata di tutto il lavoro; infatti i suoni medio-alti diventano preponderanti e non potrebbe essere altrimenti dopo aver raggiunto climax e intensità nel terzo brano,infatti gli archi distorti ben caratterizzano la situazione; la nostra imbarcazione sta per solcare altri mari e lo annuncia attraverso i cigolìì di una nave ormai fantasma che risplende nell’indefinita ombra riflessa su uno specchio d’acqua che non sarà più lo stesso.

Il 20 Novembre ( formati digital download e vinile 12″ ) uscirà ‘Clarion Call‘, noi abbiamo già prenotato una copia.
Buon ascolto. 

Claudio Capponi