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Lo studio afferma che i rave sono l’ambiente ideale per l’applicazione di un modello con radici antiche, capace di aumentare i legami interpersonali.

La dottoressa Martha Newson è un’antropologa cognitiva di base presso le università di Oxford e Kent. Il suo lavoro è stato pubblicato il mese scorso su frontiersin.org, uno tra i più importanti portali open-science al mondo.

La squadra di Martha, ha posto una serie di questionari specifici sulle esperienze vissute all’interno di rave party sia lagali che non, ad un campione di circa 500 candidati selezionati. Ha studiato come il processo di alterazione mentale indotto da droghe per lo più psichedeliche, sia capace di modulare in diverse direzioni la propria apertura mentale e le capacità di creare legami con altre persone.

Dance, Drum, Sleep Deprivation, Drug

Attitudini simili a quelle presenti nella rave culture (come ballare per giorni, ascoltando suoni di percussioni, spesso sotto effetto di droghe), risalgono all’inizio della specie umana. Rituali che hanno contribuito all’evoluzione dell’essere umano e del suo compartamento come la spiritualità. Una pratica antica capace di toccare la personalità dell’individuo portandolo ad uno stato di esuberanza collettiva.

Gli elementi ricorrenti in queste attività che ritroviamo nelle culture di tutto il mondo sono,  il ballo, la musica, la privazione del sonno e l’assunzione di droghe. E sono anche gli elementi del modello proposto delle 4d. Un approccio nuovo ai meccanismi che generano stati alterati di coscienza durante i rituali di gruppo.

La danza è presente in tutte le società. Muovere il corpo nella sua interezza abbatte le barriere interpersonali favorendo o sviluppo di endorfine, un elemento cruciale per creare legami sociali.

È  provato che i ritmi tribali dei tamburi che si ripetono portano ad una notevole diminuzione del cortisolo, un ormone chiave dello stress. Un significativo abbassamento dei valori di cortisolo si ottiene già dopo 15 minuti.

La privazione del sonno è una pratica seguita da comunità come quella dei Nativi Americani. Una tecnica che altera l’attivazione celebrale influendo sulla dissociazione mentale.

L’ultimo elemento mette in atto l’alterazione dello stato di coscienza. Le droghe interagiscono con i ricettori della serotonina presenti nel cervello. Nello specifico il team si concentra sul ricettore 5-HT2A, che è particolarmente reattivo alle sostanze psichedeliche.

I risultati

La ricerca ha provato come i soggetti che hanno risposto positivamente al modello 4d, sviluppano maggiori capacità di creare legami interpersonali. Soprattutto i partecipanti a rave non autorizzati ed i soggetti con mentalità aperta.

Martha Newson chiede alla comunità scientifica che il suo progetto pilota possa essere oggetto di studio clinico. Afferma inoltre che la loro ricerca offre una lente unica nella natura interpersonale dell’altruismo e della connessione con gli altri.