Il dj e produttore ucraino Mikhaylo Vityk, alias Vakula, ha scatenato un’ondata di critiche con l’artwork del suo ultimo EP uscito sotto lo pseudonimo Rocco Siffredi, in cui Peggy Gou, Nina Kraviz, Nastia e The Black Madonna sono raffigurate alla guida di una navicella a forma di pene.
Mikhaylo Vityk, artista ucraino meglio conosciuto come Vakula, è l’ennesimo protagonista di un controverso “caso” nella scena della musica elettronica. Il produttore ha pubblicato un EP sotto l’alias di Rocco Siffredi, nome del celeberrimo attore porno italiano, il cui artwork raffigura chiaramente Peggy Gou, Nastia, Nina Kraviz e The Black Madonna alla guida di una navicella spaziale a evidente forma fallica.
Il disegno è a opera di Wanda Kuchvalek e l’EP, intitolato “Per Aspera Ad Astra” (espressione latina che significa letteralmente “attraverso le difficoltà verso le stelle“), rappresenta la diciottesima uscita dell’etichetta croata Barba Records, sub-label della più celebre Burek, su cui hanno pubblicato artisti del calibro di KiNK, Gene Hunt ed Esa.
Nonostante Vakula abbia reso privato il proprio profilo Instagram non appena resosi conto di aver scatenato un vero e proprio caso, gli screen del post originale di presentazione dell’artwork sono stati resi pubblici: potete trovarli QUI. La descrizione originale dice:
“Ho dedicato questo progetto alle mia amate donne, nel quale abbiamo cercato di rappresentare il più bel cazzo che queste ragazze sulla copertina possano mai incontrare”
La prova definitiva che il post fosse dedicato a The Black Madonna, Peggy Gou, Nastia e Nina Kraviz sta proprio tra gli hashtag inseriti nella didascalia, se non bastassero le evidentissime somiglianze. La risposta delle artiste in questione non si è fatta attendere, così come la condanna di molte personalità della scena della musica elettronica, addetti ai lavori, appassionati ecc.
La prima ad aver detto la sua è stata Nastia, nel post che potete trovare poco più in basso, seguita da The Black Madonna e Peggy Gou. Tutte e tre hanno naturalmente espresso il loro disgusto nei confronti dell’artwork incriminato, L’unica diretta interessata a non essersi espressa è Nina Kraviz, proprio colei che collaborò con Vakula agli albori delle rispettive carriere, intorno al 2007, nell’ambito del progetto MySpaceRocket.
In seguito all’ondata di critiche derivante da questa controversa “opera”, Vakula ha pubblicato alcuni dichiarazioni sul proprio profilo Facebook. Nella prima inizia dicendo: “Non c’era altro che uno scherzo in questo artwork“. Continua affermando che l’artwork non fosse altro che un’immagine collettiva per mostrare come lui percepisse l’attuale sistema, in cui la musica non sarebbe altro che uno strumento usato da alcuni dj per raggiungere fama e denaro. Nel post accusa direttamente anche The Black Madonna e Resident Advisor.
Nel secondo post fa una sorta di riflessione in cui contrappone la scena underground a quella commerciale, in cui attacca duramente gli hater che lo hanno attaccato nelle ultime ore ed in cui afferma di amare le donne più di quanto si possa immaginare. Infine, in un ultimo post, dichiara (forse ironicamente): “La mia prossima copertina sarà dedicata agli uomini. Preparatevi hater!“.