In Italia il vinile ha nuovamente superato la vendita dei CD dopo circa 30 anni dall’ultima volta. Un risultato incredibile!
Era il 1980 quando la Philips creò il lettore CD e da quel momento il vinile ebbe una costante decrescita tanto da essere soppiantato quasi del tutto. Non sembrava ci potesse essere futuro per il microsolco con l’ingresso della nuova tecnologia più versatile, meno costosa, con più memoria e trasportabile.
Almeno era quello che credevano. Perché oggi dopo 30 anni, in Italia, le vendite degli LP superano nuovamente quelle del compact disc.
Nel primo trimestre del 2021, stando al report di Deloitte per FIMI, il vinile ha segnato una crescita del 121%, rispetto allo stesso periodo nel 2020, di contro il CD è in calo del 6%. Questo non succedeva esattamente dal 1991 e ad oggi rappresenta circa l’11% del mercato musicale italiano, in una scena dominata comunque dallo streaming, con l’80% del fatturato totale.
I dati confermano una tendenza certificata a livello mondiale da più di qualche anno, tanto che già nel 2020 negli Stati Uniti i ricavi dei CD erano stati superati da quelli dei vinili. Il mercato globale si attesta quindi sul 4% ma la crescita è costante.
Dietro questi risultati non c’è solo la voglia di contatto con l’oggetto fisico ma anche un acquisto consapevole da parte delle nuove generazioni che ha portato pure le grandi aziende, che trattano di musica, a muoversi a favore di questa scelta. Come Bandcamp che ha da poco lanciato un nuovo servizio per la stampa dei vinili ‘Vinyl Pressing Service’ o la Technics che sta per presentare due nuovi giradischi, il 1200MK7 a trazione diretta e il 100C.
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Oltre al vinile, anche il mercato delle musicassette è in crescente espansione. Che ci sarà un ritorno anche di questo altro articolo démodé? Noi, amanti dell’analogico, ce lo auguriamo.