Esce il 16 febbraio del prossimo anno “Waves Of The Future”, la doppia compilation che celebra il decennale della Mannequin Records, la label synth-wave oriented con base a Berlino, guidata da Alessandro Adriani.
La novità della raccolta, in uscita in doppio vinile e digitale, consiste nella sua perfetta aderenza con l’identità e la visione artistica del suo fondatore: le 8 tracce di Waves Of The Future, infatti, sono inedite e realizzate da artisti e produttori che non fanno parte del roster dell’etichetta anche se hanno collaborato nel corso degli anni con l’universo plastico di Mannequin, gravitando intorno all’alone di culto di cui la label gode nel panorama underground internazionale.
La tracklist porta la firma, tra gli altri, dello stesso Adriani qui in collaborazione con An-i, oltre che di artisti quali Silent Servant, leader della scena warehouse techno di Los Angeles, Ron Morelli, producer newyorkese nonché boss di L.I.E.S. e Beau Wanzer, il biologo molecolare di Chicago riconosciuto alfiere dell’industrial-noise digitale grazie al prezioso contributo della sua Ecstatic Recordings.
Waves Of The Future testimonia il successo di una label che, nata una decina di anni fa a Roma in un contesto poco ricettivo, ha stabilito negli anni a seguire il suo quartier generale a Berlino innescando un cortocircuito di interesse e creatività a livello mondiale grazie alla capacità di declinare la musica del presente.
Un approccio, quest’ultimo, che rifacendosi a forti modelli indentitari quali Factory Records, 4AD e Mute, ha trovato sin dall’inizio consenso di critica e pubblico anche grazie alla seminale raccolta dal titolo Danza Meccanica del 2009, dedicata all’oscura scena synthwave italiana dall’82 all’87, la cui tiratura limitata andò esaurita ben prima dell’uscita ufficiale. La pubblicazione di Waves Of The Future rappresenta, in tal senso, il manifesto di un collettivo e di una realtà discografica dalle stratificate e compresse varianti ritimiche, che rifugge dichiaratamente operazioni nostalgiche e autocelebrative, camminando un passo avanti agli altri per inquadrare senza scarti temporali la contemporaneità.
Nell’algoritmo analogico del tessuto sintetico di Mannequin, infatti, l’architettura delle connessioni tra synth wave, post-punk, noise, industrial, acid e coldwave si caratterizza sempre per il suo andamento non lineare e per la versatilità di saper vestire tanto l’ entropia dell’ascolto quanto la fame bulimica del dancefloor.
Con questa centesima release, l’etichetta e con essa il lavoro intrapreso da Alessandro Adriani, coerente con la sua filosofia dell’interazione diretta e immediata tra audience e bpm, salgono di un gradino verso il cosiddetto “next level”, oltre il quale la possibilità di intravedere le pulsazioni della musica del futuro sarà appannaggio solo di coloro che avranno saputo costruire un proprio punto di osservazione privilegiato e riconoscibile oggi.
Per il lancio di Waves Of The Future la crew di Mannequin sarà protagonista di uno showcase al Berghain di Berlino, club che già ospita le residenze bimensili della label nella Saule Room, la sala aperta proprio nel corso di quest’anno e dedicata ai suoni più sperimentali.
Fabrizio Montini Trotti