Buona musica, bella gente e un’incredibile alba sul mare: di buone ragioni per tornare all’Aphelion Club per il prossimo Ways ce ne sono parecchie, ma queste sono sicuramente le principali.
In occasione del primo Ways della stagione estiva, sono andata a Trani per incontrare Andrea, Lorenzo, Luciano, Michele e Pierpaolo, organizzatori del party. Grazie ad una line-up contenuta ma di altissima qualità e una location suggestiva, le mie aspettative erano alte e sono cresciute dopo la piacevole chiacchierata con il team.
Lontane dal sound dei grandi festival e dei club che animano la stagione estiva, alcune realtà, sicuramente meno note o meno facili da raggiungere, brillano di unicità e qualità. Realtà che, non solo non scendono a patti con il mainstream, ma portano avanti un proprio concept che funziona. Ricordiamoci che underground non è necessariamente sinonimo di qualità e che alcuni fenomeni diventano mainstream perché possiedono le carte giuste per piacere.
Per il primo dei 3 party di questa stagione estiva, il collettivo è rimasto fedele al suo gusto musicale affidando l’apertura a Z.I.P.P.O., orgoglio italiano in giro per l’Europa e resident di Ways, che negli anni ha dimostrato di avere un gusto raffinato nella scelta degli artisti da includere nel roster. Tra questi, non posso non citare DJ PlantTexture, Kaiser e Cem3340.
Un attimo di silenzio e un abbraccio tra due grandi artisti: un’avanguardia della nuova scena e un maestro della vecchia scuola. Il sound di Zak, a.k.a. DVS1 ha reso l’opening party indimenticabile. Perfetta guida di un dancefloor che ha trasmesso energia fino all’alba e che avrebbe continuato a ballare ancora.
Un party riuscito, frutto della visione chiara di chi lavora dietro le quinte e ne preserva l’essenza. In che modo ce lo hanno raccontato loro.
Questo sabato Ways ritorna all’Aphelion di Trani con un altro fuoriclasse: Donato Dozzy, accompagnato dai resident Hiver e So. I Ticket sono disponibili QUI.
Nel 2023 Ways ha spento 10 candeline. Com’è andato l’ultimo anno?
[Pierpaolo] E’ stato un ottimo anno, abbiamo festeggiato i 10 anni di Ways portando molti nomi di qualità. Anche se secondo me, era e siamo, in un periodo un po’ di transizione, in cui nel mondo techno non si capisce realmente quale musica apprezzare e portare avanti. Questo ci ha portato al momento attuale, la squadra si è riassettata e ciò è parte di un nuovo inizio. La crew è forte quindi il mio augurio è quello che insieme si possa fare sempre meglio.
Hai vissuto l’evoluzione di Ways degli ultimi 10 anni. C’è qualcosa di cui hai nostalgia quando pensi ai primi tempi?
[Pierpaolo] Ways nasce in location diverse dai club, quindi c’erano altre vibes. Differenti erano anche le dinamiche che ci hanno spinto ad entrare nei club per portare avanti il nostro concetto nel migliore dei modi.
Sicuramente c’era un’aria diversa ma tutta la squadra era diversa. Alcuni hanno visto nascere Ways 10 anni fa e oggi non ci sono più, così come molti clienti hanno lasciato il posto ad altri. Il progetto, con la sua selezione di artisti e la sua filosofia musicale, oggi è ancora qui grazie ad una nicchia di persone giuste a cui continua ad arrivare il nostro messaggio, e questa è cosa più importante.
Quindi no, non ho nostalgie. Vivo l’entusiasmo di organizzare questi eventi sempre, e lo faccio con la gioia del gruppo che ho ora, che ha vissuto un grosso cambiamento con l’arrivo di Michele, 6 anni fa. Vogliamo andare avanti finché c’è una cultura che ce lo permette. Se non c’è una base culturale su cui promuovere determinate ideologie, secondo me, non vale la pena. Cerchiamo di prendere questa cultura proponendola nel contesto dei club in giro per la Puglia e fuori.
Il vostro concept si è evoluto negli anni oppure siete rimasti fedeli a un ideale di clubbing iniziale che ancora oggi rispecchia l’identità di Ways?
[Luciano] Ways nasce da un ideale. Mantenere la linea di quell’ideale, nel tempo ha determinato la storia e il credo del party, che oggi è un brand affermato. Lo studio degli artisti e della selezione musicale segue una linea retta che è rimasta invariata negli anni. La filosofia organizzativa e musicale non è mai cambiata, sin da quando conoscevo i ragazzi dell’organizzazione ma ero ancora un cliente del party.
Il concept di Ways ruota intorno alla musica. Seguire quella musica lì senza scendere a compromessi. Cerchiamo di arricchire culturalmente la nostra clientela tenendo anche in considerazione il cambio generazionale, proponendo artisti, resident e non, che i più giovani magari non conoscono o non hanno avuto la possibilità di ascoltare dal vivo.
Cerchiamo di offrire musica di qualità grazie ad una ricerca musicale che abbiamo fatto negli anni, assistendo all’evoluzione di DJ che si sono affermati portando la bandiera di Ways in tutta Europa e nel mondo.
Il lavoro di squadra è sicuramente una grande fonte di supporto reciproco, ma è vero anche che porta con sé delle complessità. Su cosa si poggia il vostro equilibrio come gruppo?
[Luciano] E’ fondamentale che ognuno abbia la propria mansione, tutti facciamo qualcosa puntando al miglior risultato per il team. Prima di tutto noi siamo fratelli, siamo amici da prima che nascesse il party, anche al di fuori di Ways, ed è la cosa più importante.
Ci rispettiamo nella vita anche per ciò che facciamo al di fuori di questo e, insieme, portiamo avanti il nostro credo che è la base di questo lavoro, anche se fondamentalmente lo facciamo per divertirci e sopratutto, per far divertire gli altri.
Un consiglio che ti è tornato utile in tutti questi anni nel clubbing?
[Lorenzo] Credere sempre nella musica e, sopratutto, nella qualità della musica, nella sua potenza e nella sua capacità di connettere la gente, di farla conoscere e di creare una rete di comunicazione, che è la cosa più importante. Io penso che la scena la faccia la gente, il territorio e il dancefloor in serata. Rimanere fedeli ai propri ideali senza scendere a compromessi, o al mainstream perché lo richiede il pubblico.
Un altro consiglio importante è quello di credere nel territorio, perché molte volte tendiamo a guardare ciò che c’è fuori: Berlino, Amsterdam, Londra, Milano. Magari dovremmo portare qui ciò che noi vediamo fuori, sempre nei limiti del possibile perché ogni posto è diverso. E’ fondamentale supportare i talenti locali. Qui in Puglia abbiamo diversi artisti che sono cresciuti con noi e hanno il potenziale per arrivare in alto.
Il più bel ricordo del primo party?
[Andrea] Il primo party lo ricordo benissimo. Contraddistinto da una leggerezza che ora non c’è più, è stato fantastico, in una villa ai piedi del Castel del Monte. Un evento privato e, come ti dicevamo, diverso da quelli di oggi. Ottimi DJ, ottima musica ma vibes differenti. Affrontavi l’evento con una spensieratezza diversa da ragazzino, parliamo di 11 anni fa, quindi del 2013.
Ways è nato quasi come un sogno, dal desiderio di voler creare qualcosa grande partendo da zero. Abbiamo portato questo concetto musicale in una zona dove non esisteva, iniziando anche ad educare musicalmente le persone, che sono passate dalle tarantelle a qualcosa di diametralmente più serio.
Siamo in attesa dell’openig party di stasera all’Aphelion Club. Una line-up d’eccezione che vanta DVS1 e Z.I.P.P.O, vostro resident dalle origini del collettivo che, insieme a nomi del calibro di DJ PlantTexture, Kaiser e Cem 3340, rende la vostra proposta musicale di qualità, indipendentemente dalla presenza o meno di guest. Avete in mente qualche artista che potrebbe essere un vostro nuovo resident?
[Andrea] Si assolutamente. Facciamo sempre ricerca, sopratutto Pier, che è il nostro Art Director delle nuove leve che più si avvicinano a noi; ci seguono in tantissimi. Abbiamo proprio ora due ragazzi, che sono anche nostri amici, i More Influenza: Salvatore e Salvatore. Sono bravissimi, hanno iniziato un percorso di produzione e hanno già avuto spazio da noi in qualche line-up.
Z.I.P.P.O. è anche l’ospite di Ways Invites, il vostro nuovo podcast. Com’è nata l’idea?
[Lorenzo] Già in passato, come si può vedere dalla nostra pagina, abbiamo sempre rilasciato i set durante le serate, anche molto vecchi, del 2014 o del 2015. Abbiamo sempre continuato a registrare soprattutto negli ultimi due anni, quindi ci sembrava una cosa un po’ egoista tenere tutta questa musica per noi. Abbiamo voluto riattivare o meglio rilanciare il nostro profilo Soundcloud per permettere a tutti di ascoltare ciò che l’artista aveva proposto, o magari per chi c’era di rivivere quei momenti.
Però, oltre a questa rubrica abbiamo lanciato Ways Invites, che per noi è molto importante, per dare spazio agli artisti di prospettiva, con un focus che parte dalla scena local e si espande in Italia, in Europa e oltre. Con questa rubrica vogliamo far conoscere artisti locali e guest di talento che magari qui non si conoscono e che noi abbiamo ascoltato in giro per il mondo, per tornare al discorso della ricerca musicale.
Avete portato Ways anche a Milano, mi vengono in mente i party con SPFDJ e Freddy K. Quali sono le maggiori differenze che Milano porta con sé quando organizzate i party in città?
[Michele] Penso che Milano sia una delle città più smart e in grado di rispondere bene a una proposta, quindi ci è sembrato il posto migliore per essere presenti anche al Nord e portare avanti il brand.
E’ vero che ci sono tante feste, ed è uno dei motivi per cui ci siamo fermati, ma secondo me il momento migliore sta per tornare, perché è vero che ci sono molte feste, ma non tutte piacciono. Non che io abbia la presunzione di pensare di fare una festa che possa piacere, ma ci provo e faccio il possibile, e spero sempre che vada bene.
Purtroppo organizzare feste techno in Puglia non è più come farle 10 anni fa. Si viveva di una scia positiva e di una partecipazione collettiva che portava dei risultati veri. Oggi, invece, fare feste techno è diventata una cosa controcorrente, difficile da sostenere. Noi lo facciamo perché ci piace, infatti abbiamo tutti un altro lavoro.
A Milano c’è tanta gente che viene ancora a ballare la techno, in Puglia c’è ma è poca e sta seguendo una wave che non è la nostra, cioè quella dell’hard techno, che non rispecchia il nostro concetto di musicale. Noi siamo più per i suoni sensuali. Pur di non seguire le tendenze, preferiamo fare meno feste, e farle con i DJ che rispecchiano la nostra identità.
E poi, molti pugliesi sono a Milano e ci chiedono di essere attivi anche lì. Tutti i nostri ex clienti, amici, supporter, quelli che poi hanno gettato le basi di questo progetto anni fa, sono tutti su e lo facciamo anche per loro.
Cosa avete pensato per questa stagione estiva?
[Michele] Abbiamo deciso di fare 3 feste con i nostri DJ più forti, anche se manca Freddy K, ma recupereremo presto. Dopo esserci fermati per tutto l’inverno, vogliamo andare sul sicuro con i DJ che hanno sempre caratterizzato le line-up di Ways. Poi, in inverno Milano e Bari, dove porteremo avanti Raum, l’altro nostro progetto al Nova. Quindi venerdì a Bari e sabato a Trani con Ways.
C’è la voglia di ripartire, spingere anche su Roma, Napoli. Milano è una seconda casa, prevedo di fare otto eventi quest’inverno. Poi potrebbe esserci altro, ci stiamo lavorando. Siamo tornati in forma.
Concludo l’intervista ringraziandovi e chiedendovi un aneddoto divertente su come vi siete conosciuti.
[Michele] Più che un aneddoto, l’assurdità è che al di fuori di Ways eravamo grandi amici, ma lavorando per staff differenti, tutti i sabati ci facevamo la guerra. Io lavoravo per locali più grandi, nel frattempo Ways nasceva come una festa tra amici, con la leggerezza di cui abbiamo parlato prima. Volevamo fare una cosa tra di noi, dove la musica la decidevamo noi e con una clientela selezionata.
[Luciano] Era un ambiento privato, con bracciali, in posti alternativi, location suggestive, ville. [Michele] Però poi è piaciuto così tanto che iniziava a dare fastidio a noi che lavoravamo nei club, quindi si creava quella competizione perché ti toglievano clienti. Ways si faceva una volta al mese, quindi quella volta lì, la gente preferiva cambiare aria e non andare nelle discoteche.
[Pierpaolo] Ricordo ancora quando ti chiamai per quella data al Kepler con Silent Servant – che andò malissimo – sicuramente da lì è scattato qualcosa ed è nata quell’unione.
[Michele] Pier mi chiamò per fare delle serate da noi e gli dissi che in realtà avevo delle idee per il progetto ed entrai in Ways. Da allora abbiamo fatto il rebranding e una comunicazione nuova, e il progetto si è affermato. Per assurdo, lavorativamente eravamo competitor, ma ci conosciamo da molti anni essendo tutti di Andria, da prima da mettere su Ways.
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ENGLISH VERSION
In 2023 Ways blew out 10 candles. How did the last year go? (Pierpaolo)
It was an excellent year, full of super guests even if in my opinion, it was and we are in a bit of a transition period, in which in the techno world we don’t really understand which music to appreciate and carry forward. This has brought us to the current moment, the team has rearranged itself and this is part of a new beginning. The crew is strong so my hope is that together we can always do better.
You have known Ways since its inception, witnessing the evolution of the last 10 years. Is there anything you feel nostalgic about when you think about the early days? (Andrea)
Ways was born in locations other than clubs, so there were other vibes. The dynamics that pushed us to enter the clubs to carry forward our concept in the best possible way were also different.
There was certainly a different atmosphere but the whole team was different. Some saw Ways born 10 years ago and are no longer there today, just as many customers have given way to others. The project, with its selection of artists and its musical philosophy, is still here today thanks to a niche of the right people to whom our message continues to reach, and this is the most important thing.
So no, I have no nostalgia. I always experience the enthusiasm of organizing these events, and I do it with the joy of the group I have now, which experienced a big change with the arrival of Michele, 6 years ago. We want to move forward as long as there is a culture that allows us to do so. If there isn’t a cultural basis on which to promote certain ideologies, in my opinion it’s not worth it. We try to take this culture by proposing it in the context of clubs around Puglia and beyond.
Has Ways clubbing concept evolved over the years or has it remained faithful to an initial idea which still reflects the identity of Ways today? (Luciano)
Ways was born from an ideal. Maintaining the line of that ideal, over time, has determined the history and creed of the party, which today is almost an established brand. The study of the artists and the musical selection follows a straight line that has remained unchanged over the years. Organizational and musical philosophy has never changed, ever since I knew the guys from the organization but I was still a customer of the party.
The concept of Ways revolves around music. Follow that music there without compromising, always offering quality music. We try to enrich our clientele culturally, also taking into consideration the generational change, proposing artists, resident and otherwise, that younger people perhaps don’t know or haven’t had the chance to listen to live. We try to offer quality music thanks to musical research that has been done over the years, witnessing the evolution of DJs who have established themselves over the years carrying the Ways flag throughout Europe and the world.
Teamwork is certainly a great source of mutual support but, it is also true that it brings with it some complexities. What is your balance as a group based on? (Luciano)
It is essential that everyone has their own role, we all do something aiming for the best result for the team. First of all we are brothers, we have been friends since before the party was born, even outside of Ways, and that’s the most important thing. We respect each other in life also for what we do outside of this and, together, we carry forward our belief which is the basis of this work, even if fundamentally we do it to have fun and above all, to entertain others.
An advice that has come in handy for you all these years in clubbing? (Lorenzo)
Always believe in music and, above all, in the quality of music. In its power and its ability to connect people, to make them known and to create a communication network, which is the most important thing. I think that the scene is made by the people, the territory and the dancefloor in the evening. Remain faithful to your ideals without compromising, or to the mainstream because the public demands it.
Another important piece of advice is to believe in the territory, because many times we tend to look at what’s outside, Berlin, Amsterdam, London, Milan. Maybe we should bring here what we see outside, always to the extent possible because every place is different. It is essential to support local talents, here in Puglia we have several artists who have grown up with us and have the potential to reach the top.
Best memory of the first party
[Andrea] I remember the first party very well. Characterized by a lightness that no longer exists, it was fantastic, in a villa at the foot of Castel del Monte. A private event and, as we told you, different from those of today. Great DJs, great music but different vibes. You approached the event with a different lightheartedness as a kid, we’re talking about 11 years ago, so 2013.
Ways was born almost like a dream, from the desire to create something bigger starting from scratch. We brought this musical concept to an area where it absolutely did not exist, also starting to educate people musically, who moved from tarantellas to something diametrically more serious.
We are waiting for tonight’s opening party at the Aphelion club. An exceptional line up that boasts DVS1 and Z.I.P.P.O, your resident from the origins of the collective who, together with names of the caliber of DJ PlantTexture, Kaiser and Cem 3340, makes your musical offering truly high quality, regardless of the presence or absence of Guest. Do you have any artists in mind who could be your new resident?
[Andrea] Yes, absolutely. We always do research, especially Pier, who is our Art Director of the new talents who are closest to us. Obviously a lot of people follow us. Right now we have two guys who are also our friends, More Influenza: Salvatore and Salvatore. They are very good, they have started a production process and have already had space with us in some line-ups.
Z.I.P.P.O. he is also the host of Ways Invites, your new podcast. How did the idea come about?
[Lorenzo] Already in the past, as you can see from our page, we have always released sets during the evenings, even very old ones, in 2014 or 2015. We have always continued to record especially in the last two years, so it seemed a bit It’s selfish to keep all this music to ourselves. We wanted to reactivate or rather relaunch the Soundcloud profile to allow everyone to listen to what the artist had proposed, or perhaps for those who were there to relive those moments.
However, in addition to this column, we have launched Ways Invites, which is very important for us, to give space to artists of perspective, with a focus that starts from the local scene and expands to Italy, Europe and beyond. We want to allow people to get to know artists, including international ones, that we may have listened to around the world. With this column we want to introduce local artists and talented guests who perhaps aren’t known here, returning to the topic of musical research.
You also brought Ways to Milan, the parties with SPFDJ and Freddy K come to mind. What are the biggest differences that Milan brings with it when you organize parties in the city?
[Michele]I think that Milan is one of the smartest cities and able to respond well to a proposal, so it seemed like the best place to be present in the territory also in the North and carry the brand forward.
It’s true that there are many parties in Milan, and it’s one of the reasons why we stopped, but in my opinion the best moment is about to return, because it’s true that there are many parties, but not all of them are popular. Not that I have the presumption to think about having a party that people might like, but I try and do what I can, and I always hope that it goes well.
Unfortunately, organizing techno parties in Puglia is no longer like doing them 10 years ago. We lived on a positive trail and collective participation that brought real results. Today, however, having techno parties has become something against the grain, difficult to sustain. We do it because we like it, in fact we all have another job.
In Milan there are many people who still come to dance to techno, in Puglia there is but it is few and they are following a wave that is not ours, that is, that of hard techno, which does not reflect our concept of music, we are more for sensual sounds. In order not to follow trends, we prefer to have fewer parties, and to do them with DJs who reflect our identity.
And then many people from Puglia are in Milan and ask us to be active there too, all our former clients, friends, supporters, those who laid the foundations of this project years ago, are all on it and so we do it for them too.
What did you think for this summer season?
[Michele] We have decided to have 3 parties with our strongest DJs, even if Freddy K is missing, but we will make up for it soon. After stopping all winter, we want to be on the safe side with the DJs who have always characterized Ways’ line-ups. Then, in winter, Milan and Bari, where we will continue Raum, our other project at Nova. Then Friday in Bari and Saturday in Trani with Ways.
There is the desire to start again, also push on Rome and Naples. Milan is a second home, I plan to do eight events this winter. Then there could be more, we are working on it. We’re back in shape.
I conclude the interview by thanking you and asking for a funny anecdote about how you met.
[Michele] More than an anecdote, the absurdity is that outside of Ways we were great friends, but working for different staff, every Saturday we fought against each other, work-wise. I worked for larger venues, in the meantime Ways was born as a party between friends, with the lightness we talked about before. We wanted to do something between us, where we decided the music and with a selected clientele.
[Luciano] It was a private environment, with bracelets, in alternative places, suggestive locations, villas. [Michele] But then they liked it so much that obviously it started to bother us who worked in clubs, so that competition was created because they took away clients. Ways was held once a month, so that time, people preferred to have a change of scenery and not go to nightclubs.
[Pierpaolo] I still remember when I called you for that date at Kepler with Silent Servant – which went terribly – surely something clicked from there and that union was born. [Michele] Pier called me to do some evenings with us and I told him that I actually had some ideas for the project and I joined Ways. Since then we have done the rebranding and new communication, and the project has established itself. Ironically, we were competitors at work, but we have known each other for many years as we are all from Andria, first to put on Ways.