La bella collezione di musica House prodotta nel Bel Paese tra il 1989 e il 1993 col titolo Welcome To Paradise: Italian Dream House 89-93 è stata riproposta dall’olandese Safe Trip del deejay Young Marco in due volumi separati in vinile o in un unico formato digitale.
Negli ultimi anni, vista forse la mancanza d’ispirazione e la continua ossessione per la nostalgia (come ha teorizzato Simon Reynolds in “Retromania”), si è visto il proliferare di ristampe e re-edit in tutti gli ambiti musicali che ha coinvolto, nel bene e nel male anche la musica dance e, in questo caso Welcome To Paradise: Italian Dream House 89-93.
La partenza è il 1989, anno di uscita di diversi dischi che faranno la storia della dance “Made in Italy”, spesso appellata con il non lusinghiero nome di “Spaghetti House”.
Uno fra tutti è “Sueno Latino” anthem balearico e vero e proprio cross-over tra diversi generi da club, remixato da Derrick May un paio d’anni più tardi, quasi a suggellare l’unione tra le sonorità italiche e la Motor City (come già accaduto per “Problem D’Amour”, perla Italo-Disco di Alexander Robotnick del 1983).
Angelino Albanese, Andrea Gemolotto e Massimino Lippoli, produttori che troveremo spesso in questa compilation sotto diversi nomi, avevano attinto a piene mani da sonorità che solo in apparenza erano distanti dai suoni del dance floor e in particolare dal brano “E2-E4” del chitarrista e compositore tedesco Manuel Göttsching, esponente di spicco nei tardi ’60 della così detta “Kosmische Musik”, ma questa è un’altra storia.
Welcome To Paradise: Italian Dream House 89-93, nel primo volume si apre con un altro capolavoro: il Paradise Mix di “Calypso Of House” dei Key Tronics Ensemble (recentemente ristampato su 12” dalla Clone ma anche dall’italiana Flash Forward).
Onde del mare, percussioni, “sample” latin e un giro di piano “happy” che ti entra in testa e non vuole uscire più, portano questo un brano “storico”, composto da Checco Montefiori, Cesare Collina insieme ai dj della riviera Montanari e Vecchi con il franco-svizzero Patrick Duvoisin (in seguito famoso col monile Rollercone nella ballotta Nuphonic) alla conquista delle consolle più attente e a definire quello che poi sarebbe diventato per tutti il suono “balearic”.
Si prosegue con “Audio Trip” brano ambient-house del 1991 prodotto dal team della DFC a nome Dreamatic. Il prolifico Andrea Gemolotto in compagnia stavolta di Gianfranco Bortolotti, Leo Mas e altri con una traccia deep con un sample vocale “scat” e strigs all’infinito, che guarda alla trance (come stato mentale) in bassa battuta “Nocturne Seduction”.
La stessa scia seguita da Alex Neri e Marco Baroni come Agua Re con “Holy Dance” del 1992 e da Enrico Mantini con “Fix Of 4:38 AM” sulla leggendaria MBG International come Deep Choice (date un ascolto anche al suo ultimo lavoro “Live In Berlin” su Purism).
Acustica con rimembranze Italo-Disco è “Time Unlimited”, mentre è un divertente “non sense” musicale “Paranoia”: un felice piano House contrastato da un loop new wave che ripete incessantemente il titolo! Storia di un’utopia da 5 del mattino.
“Sunrise Paradise Garage” è un chiaro omaggio a Larry Levan e a quelle atmosfere come lo è “Trax” che però fa riferimento alle creazioni deep della Windy City di Larry Heard. Chiudono questo volume i ragazzi della romana Vibraphone Records, come K2 e la spettacolare “Last Rhythm” nella versione Ambient Mix, tra Orb e FSOL, strasuonata da Sasha & Digweed ai tempi di Renaissance e licenziata per il mercato Uk dalla sempre attenta Stress di Tony Price (DMC).
Il secondo volume di Welcome To Paradise: Italian Dream House 89-93, che si dedica a tracce con sonorità meno da pista e più smaccatamente Ambient, si apre con il brano che da il titolo alla compilation “Welcome To Paradise”: speech tra sogno e realtà ad opera di Z99, team in cui militava anche Zicky il Giullare!
Seguono “Trasparenza” e “Octivation” di Transitive Elements , quest’ultimo non presente nella compilation in versione mp3 in nostro possesso.
Torna il “Dream Team” Gemolotto, Massimino e Angelino con la più progressive “Somnambulism” mentre il compare di Leo Mas, Fabrice è presente con l’Abyss Version del brano “Problem” farina del sacco di casa DFC con Moratto e Rizzati.
Breakbeat dub invece è la successiva “The Sun” con Gemolotto e Einstein Doctor Dj, come Q-Base.
Una perla della defunta Limited Underground Records è “A Key to Heaven for a Heavenly Trance (Night Dubbing Mix)” di un certo Sasha, italiano, ma stranamente, molto affine musicalmente al più conosciuto dj inglese.
“Dreams” di The Sky targata 1992 sulla milanese BBB Records, non ha nulla da invidiare ai suoni contemporanei di Groove Armada e soci a cui segue Leo Anibaldi, un “detroitiano a Roma”, alfiere del suono tra Techno e Deep House con “Elements”.
Chiude Jacy con il titolo che è un punto programmatico più che una dichiarazione d’intenti, “Dance to the House”.
Welcome To Paradise: Italian Dream House 89-93 è un lavoro eterogeneo e ricercato utile sia ai neofiti che vogliono scoprire il lato meno mainstream della musica da ballo italica (da sempre più apprezzata all’estero che in patria, nemo profeta…) ma anche per chi vuole riproporre questi “timeless classic”.
Sicuramente uno dei dischi del 2017.