L‘ etichetta parigina e negozio di dischi Yoyaku ha annunciato recentemente il suo ritorno al 100% vinile, chiudendo persino AZE, il suo catalogo online digitale.
Era dicembre del 2021 quando Yoyaku annunciava il lancio di AZE, una piattaforma dedicata interamente al digitale. “Uscire da una dimensione ristretta, solo elitaria per pochi soggetti, ma allargare gli orizzonti a un pubblico più vasto” erano le parole di Benjamin Belaga, fondatore del Yoyaku Record Store di Parigi, ne parliamo proprio qui.
Sono passati 3 anni, Yoyaku ha festeggiato a novembre i suoi primi 10 anni di attività, e anche stavolta ci stupisce: il celebre store e label parigina ha recentemente dichiarato che dal 2025 diventerà 100% vinile, abbandonando completamente la distribuzione digitale. Rimangono ancora alcune pubblicazioni sul sito ufficiale, e su Bandcamp, ma un messaggio presente sull’ex store digitale AZE conferma che anche questi ultimi titoli verranno eliminati prossimamente.
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“Stiamo assistendo a un vero ritorno a un ascolto più significativo,” ha dichiarato il team di Yoyaku in un comunicato. “Le recenti controversie legate alle piattaforme di streaming hanno evidenziato come la loro etica sia spesso in contrasto con la nostra.”
L’impatto sociale della scelta
Questa mossa non sembra essere frutto di una crisi, anzi. Yoyaku ha dichiarato che il 2024 è stato il suo “anno più forte di sempre” per le vendite di vinili, con un incremento del 30%. Dati alla mano, però, il mercato musicale sta seguendo una traiettoria differente. Secondo il Global Music Report 2024 dell’IFPI, lo streaming rappresenta ancora oggi l’80% delle entrate dell’industria musicale globale, con oltre 600 milioni di utenti abbonati ai servizi premium. Nonostante questa tendenza, sempre più artisti e etichette indipendenti sollevano dubbi sulla sostenibilità del modello, denunciando compensi bassi ($0,003-$0,005 per stream) e il dominio degli algoritmi .E anche se il vinile continua a crescere (+10,5% nel 2024 nel Regno Unito secondo la Digital Entertainment and Retail Association), rimane comunque un formato di nicchia rispetto al digitale.
L’intento di Yoyaku è sempre stato quello di regalare ai propri ascoltatori prodotti ad alta qualità musicale e se andiamo un po indietro nella storia dell’etichetta scopriamo quanto questo per la label è un punto cardine. Yoyaku prende quindi la palla al balzo con l’aumento della richiesta di mercato del vinile, e si concentra esclusivamente sul fisico, salutando ironicamente Spotify, Apple Music, Deezer in un suo post.
Un ritorno alla selezione musicale per pochi?
Come ben sappiamo il passaggio al digitale negli ultimi due decenni ha democratizzato l’accesso alla musica, permettendo a chiunque di scoprire e ascoltare nuove produzioni con un semplice click, a costi ridotti o addirittura inesistenti grazie ai servizi di streaming. L’assenza del catalogo di Yoyaku dalle piattaforme digitali a questo punto significa che solo chi può permettersi di acquistare vinili potrà ascoltarla.
Secondo la Recording Industry Association of America (RIAA), il costo medio di stampa di un vinile è aumentato del 15% nel 2024 e oggi può costare tra i 20 e i 40 euro a causa delle difficoltà nella catena di approvvigionamento, rendendo sempre più difficile per le etichette indipendenti sostenere una produzione esclusivamente analogica. Questa scelta potrebbe escludere quindi una fetta importante di ascoltatori, specialmente le nuove generazioni abituate alla fruizione immediata e meno propense a investire in supporti fisici.
L’altro lato della medaglia è l’impatto sulla visibilità degli artisti della label. È vero che eliminando il digitale, Yoyaku garantisce una selezione più curata e un ascolto più attento, ma allo stesso tempo potrebbe rendere più difficile per i propri artisti raggiungere un’audience ampia, confidando la loro musica su un circuito ristretto di collezionisti, DJ e appassionati di nicchia.
Arrivati a questo punto, l’audacia di Yoyaku nello scegliere di passare totalmente alla distribuzione e produzione di vinile, abbandonando definitivamente il digitale, ci fa riflettere e pensare: tutto questo potrebbe segnare una svolta per il settore? L’aumento delle vendite di vinili e la crescente disaffezione verso le piattaforme di streaming potrebbero rappresentare un cambio di paradigma?
Una cosa è certa: Yoyaku non smette mai di sorprendere.